Gentilissime Autrici, è stata davvero una bella sorpresa entrare stamane nel sito e trovare questa nuova collaborazione nonché un vero piacere poter leggere come il vostro estro creativo sia stato messo in piena evidenza in questa one shot che, come giustamente affermate nelle note finali, è volta ad alleggerire il periodo che tutti, chi più chi meno, sta vivendo e che presenta, nel suo svolgersi, delle incognite che non lasciano trasparire tranquillità e serenità in un momento come l’Avvento che dovrebbe predisporci a un diverso tipo di accoglienza.
E’ stato un racconto davvero spumeggiante, con le vostre rispettive penne che si sono incrociate e magnificamente amalgamate, nel quale abbiamo visto alternarsi i vari protagonisti in un periodo della loro giovinezza, quando ancora la tragedia era in là da venire e si poteva scherzare e creare momenti che mettessero in evidenza il loro privato e, magari, favorire loro stessi nello scoprire un differente modo di percepirsi.
Come non mettersi nei panni del nostro bel moro trovatosi catapultato in una sorta di incubo senza neanche riuscire a capire come ci fosse finito. Lui così irreprensibile, sempre perfetto, diligente e dal comportamento aperto ma inappuntabile, ritrovarsi in una situazione così avulsa deve averlo pressoché sconvolto. Ma mai così sconvolto come la cara nonna Marie, la quale ha voluto sincerarsi di persona dello stato di salute di suo nipote, di quel suo bambino che era diventato uno splendido uomo. Non ho osato immaginare l’imbarazzo di André nell’essere letteralmente messo a nudo dalla brava vecchina e dallo sconcerto che ne è seguito. Decisamente un disastro di dimensioni epocali secondo la cara Marie, prevedendo già il futuro di quel nipote tanto amato.
Mi sono messa nei panni anche del dottor Lassonne che, precipitatosi a palazzo dopo la missiva ricevuta, non si è sbilanciato ma non ha lasciato presagire nulla di buono sia a nonna che a nipote.
Lo sconvolgimento di quei giorni ha preso anche Oscar che si è trovata, di punto in bianco, sola senza il suo attendente amico, ed è un vuoto che, man mano che il tempo passava, si faceva sentire sempre di più.
A nulla è valso tentare di parlare con Nanny, che le aveva detto in modo netto e reciso, che quanto stava accadendo ad André erano “cose da uomini” e quindi, per l’assunto che lei doveva essere considerata come un maschio, avrebbe, a buona ragione, potuto prendere parte a qualsiasi cosa si stesse svolgendo nelle stanze di André.
Mi è piaciuto il suo pensare alla differenza che poteva esserci fra le “cose da uomini” evocate dalla nonnina, con quelle “cose da donne” di cui invece lei era al corrente, avendole viste accadere alle sue sorelle in molteplici situazioni. Ma nulla è riuscito a trapelare dalle labbra sigillate di Nanny, la quale pregava soltanto che quella incresciosa situazione accaduta al suo amato nipote non si trasformasse in un autentico dramma. Mi sono immaginata la scena in cucina con lei che spella malamente, in preda ai suoi pensieri, quel povero pollo che da morto ha fatto una figura peggiore che mai, se lo si pensava impettito fino a poco tempo prima.
In tutto questo fervere di eventi misteriosi per Oscar, la quale ha continuato la sua normale vita prendendo servizio a corte, è stato però inevitabile per lei cercare di sapere da cosa fosse affetto il suo amico, anche perché tutto quel mistero non faceva che accrescere l’angoscia che sentiva serpeggiare dentro di sé. Delicati i suoi pensieri per cercare di fare un qualcosa di gentile per il suo amico, in modo da tirargli su il morale e magari scoprire anche che cosa lo affliggesse.
Finalmente una illuminazione del dottor Lassonne placa gli animi di tutti, nonna in primis, dopo aver rivisitato il malcapitato, ed essersi fatto davvero gli affari suoi, chiedendogli cosa avesse fatto nelle ore precedenti la scoperta del malessere che lo aveva colpito, facendosi poi una bella risata che ha stemperato la tensione, poiché il tutto era dovuto ad una reazione allergica per aver ecceduto nel mangiare i ribes raccolti nella tenuta dei Jarjayes e di cui evidentemente è molto ghiotto.
Anche le riflessioni di André, dopo i primi responsi del medico, lo hanno precipitato nell’angoscia di non poter più stare vicino ad Oscar, a quella ragazza che aveva imparato a conoscere e, a poco a poco, ad amare, lui che mai avrebbe potuto aspirare ad essere considerato diversamente da ciò che era.
Meno male che, dopo le rivelazioni del medico, il tutto torna alla normalità e il sollievo (chissà in chi sarà stato più forte?) prende nuovamente posto nei cuori di entrambi, i quali ricominciano la loro vita insieme, anche se questo piccolo intermezzo forse li ha aiutati, seppur inconsciamente, in particolare per qualcuno, ad avvertire un certo tipo di sentimento mai provato fino a quegli strani momenti.
Insomma, concordo pienamente con voi che occorresse una storia leggera e che prendesse anche un po’ in giro alcuni dei protagonisti della nostra storia preferita, i quali normalmente vengono visti sempre molto compenetrati nella loro parte, lasciando proprio poco alla levità, posto il fatto che probabilmente gli si può dare una impronta più lieve solo nel periodo della loro giovinezza quando nessuna nube oscurava il loro cielo.
Grazie per questo regalo anticipato di Natale e complimenti ad entrambe per la verve e il brio con cui avete concatenato tutti gli avvenimenti di questo racconto.
Colgo l’occasione per porgere a voi e ai lettori tutti un sentito augurio per le festività che sono ormai ad un passo da noi. Spero di ritrovarvi ancora insieme prossimamente! Un affettuoso saluto. |