Recensioni per
Mauvais réveil - Cattivo risveglio
di Mareggiata_Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 17 recensioni.
Positive : 17
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
07/11/23, ore 20:36

Care scrittrici
Ci tenevo a farvi davvero tanti complimenti per questa ff
Grazie

Recensore Master
21/12/22, ore 14:11

Care Autrici,
Eccovi qui, "finalmente" riunite...
Scrivo questo perché ho sempre colto interessanti assonanze sulle righe dei vostri racconti, cosa che mi portava a ritenervi adatte alla cooperazione narrativa. Cooperazione che però credevo ormai difficilmente realizzabile, causa la rarefazione degli scritti di Mareggiata. Felice di aver "cileccato"!!!
Lieta anche per quel ritocchino di partenza, concessomi da una di voi, grazie al quale è stata data più amabile sembianza ad una affermazione fatta dalla vostra Oscar, che tanto mi aveva destabilizzata e che, volente o nolente, mi par ancora di vedere scritta lì... E così vi siete sbizzarrite e divertite nel regalare ad Andrè alcune tra le più perigliose giornate della sua, fantastica (soltanto nel senso di "personaggio prodotto della fantasia", perché, povero caro, di esperienze effettivamente "fantasticamente fantastiche" egli ne ha incontrate ben poche) esistenza. Perigliose e, oltre modo, imbarazzanti... Bricconcelle!!! Personalmente, ritengo veramente OOC soltanto il "Non ti avevo detto di lasciare Andrè in pace e di non entrare nella sua stanza?", scoccato dalla Nonna ad Oscar, decisamente agli antipodi dei "bambina mia" e del tipico atteggiamento da lei tenuto nei confronti della sua protetta, sempre soffuso di affettuoso rispetto. Un affetto a prova di alcool e della più straziante desolazione.
Insomma... l' eccesso di "rosso" è comunque fonte di guai: fisiologicamente, moralmente e anche "vitaminicamente"! Brave, per non aver aggiunto anche ferite al basso nobile coccige di Oscar, però, conoscendovi (permettetemelo), credo vi sia costato un po' il rinunciarvi... Vi rifarete!!!
Mi complimento con entrambe e vi ringrazio per la "particolare" lettura offertami e offertaci.
Cara L. e cara S. i miei più cari ed affettuosi auguri di Buon Natale e di tante belle e buone cose a voi e alle vostre famiglie
L MMXV

Recensore Veterano
18/12/22, ore 11:22

L'accoppiata Dorabella/Mareggiata riesce a mettere in scena una magistrale commedia degli "equivoci" e al lettore appare realmente di potersi accomodare in un piccolo teatro, a godere di un'esilarante rappresentazione d'altri tempi.
Con i protagonisti ad avvicendarsi nella camera di un povero André, al quale è stata diagnosticata una malattia non pronunciabile a cuor leggero e che può essere annotata come riguardante "cose da uomini". Su queste premesse si sviluppa il racconto, che da subito appare bello e divertente, come solo l'estro e la scrittura raffinata di due meravigliose autrici è in grado di proporre. Un Team Up capace di una colta leggerezza veramente da invidiare, che spero di cuore continui ad allietare le nostre letture. Abbiamo tanto bisogno di sorridere.

Nuovo recensore
17/12/22, ore 21:44

Dalla scrittura polita emergono a tre dimensioni i personaggi di questo divertissement: come nel teatrino di cui da bambini montavamo le quinte. Scherza e ci / mi sfotte la coppia, qua, e devono essersi divertite, come posso immaginare. Cammeo che avrebbe comodo ed esatto luogo in qualche rivista di medicina, per altro, nell'angolo " indovina la diagnosi, la soluzione il prossimo numero" Comunque tranquilli...NON E' COVID!

Recensore Veterano
17/12/22, ore 19:48

Carissime Mareggiata e Dorabella,

brindo a questa nuova coppia di autrici con un calice di vino rosso, rosso come il ribes, e tanto vi ringrazio di questa vostra comparsa congiunta che mi ha strappato più di un sorriso.

E che tenerezza questa Oscar che si aggira indecisa e curiosa, sicuramente preoccupata per il suo attendente (ma sarà solo preoccupazione per un attendente?) e che si allontana mesta verso la reggia!
Ma, naturalmente, quando il pericolo passa e tutto si risolve, ecco che torna la solita Oscar vagamente prepotente e ironica, forse manesca, sicuramente minacciosa: “André Grandier! Non credere di farla franca! Se non mi rispondi, ti faccio affondare la testa in un secchio colmo fino all’orlo di pruriginosissimo ribes!!!”

Sempre complimenti per la prosa spumeggiante e per il vostro stile, amalgamato talmente bene da rendere quasi impossibile provare a indovinare chi abbia scritto cosa.

Vi abbraccio, carissime, vi auguro di cuore di passare un bellissimo Natale e sempre grazie per il vostro regalo,

Settembre

Recensore Junior
17/12/22, ore 19:42

Buonasera carissime Dorabella e Mareggiata! Che piacevole oretta mi avete regalato con questo vostro racconto, leggero quanto basta per strappare più di un sorriso, eppure con una dose di profondità nei pensieri e nelle introspezioni da offrire spunti di riflessione veramente interessanti.
Ho trovato estremamente credibile Nanny nella sua agitata preoccupazione (semplicemente perfetto il quadretto della sua rabbia spennando il pollo, mentre rimugina sulle sue mancanze nell'educazione del nipote!) e più vero che mai il dottor Lassonne nei suoi atteggiamenti puntigliosamente precisi.
Mi è piaciuto molto questo André pensieroso, che ho trovato serio e giustamente in apprensione, eppure non rassegnato né disposto a cedere alla disperazione.
Il personaggio che però mi ha più colpito in questo racconto è Oscar: ho trovato opportuno il candore che avete voluto abilmente sottolineare, perché ho trovato che accentuasse il suo spinoso pungolare André nel finale e la rendesse contrariamente all'apparenza più maliziosa che mai nei suoi pensieri, benché curiosi e mai fuori dalle righe. Il motivo tuttavia per cui ho tanto apprezzato questa vostra Oscar, è la tenerezza che ha suscitato in me la dolcezza della sua sincera preoccupazione per André. Ho amato la naturalezza delle sue visite nella camera dell'amico e ho trovato bellissimo il suo desiderio di corrispondere alla gentilezza sempre ricevuta da lui in un'intera vita passata insieme, ogni volta in cui era toccato a lei di essere accudita per malanni di qualsiasi genere. L'affetto di Oscar per André appare nelle vostre righe meravigliosamente spontaneo e vero, sia nell'apprensione da lei dimostrata durante la degenza, in attesa di una prognosi, sia nella scanzonata, simpaticamente inopportuna ed insistente curiosità nei confronti dei "problemi da uomini" cui aveva fatto allusione la nonna.
Desidero farvi i complimenti, care Dorabella e Mareggiata, perché avete dato vita a una vicenda assolutamente plausibile anche con la dovuta dose di invenzione e soprattutto avete proposto un racconto inedito negli argomenti e assolutamente brillante nello sviluppo e nell'esposizione.
Prima di congedarmi vorrei ringraziare infinitamente per la grande gentilezza che mi avete usato con la menzione che mi avete dedicato, che mi lusinga profondamente.
Grazie per tutto! A presto!
(Recensione modificata il 17/12/2022 - 07:45 pm)

Recensore Veterano
17/12/22, ore 18:55

Sto ancora ridendo…questa storia è uno spasso e noi lettori adoranti siamo venuti a conoscenza di un mucchio di cose!
1) Che Monsieur La Précision è stato birichino, e non solo perché ha mangiato di nascosto il ribes. Ma, vivaddio, ha fatto ) bene (non a mangiare il ribes).
2) Che il Conte Oscar François de Jarjayes conosce ed utilizza ampiamente un vocabolario da caserma e quando non è a Versailles anche i modi lasciano molto a desiderare (suvvia, cosa direbbe Girodelle se ti vedesse mentre ti netti la bocca con il dorso della mano, anziché con un candido tovagliolo in pregiato in lino di fiandra !)
3) Che la nonna è un vero generale (ma forse questo lo sapevamo già), e non si fa scrupolo di passare in rassegna le truppe anche se significa esaminare lo  zizi del nipotino. E non fa una piega.
4) Che quando non si sa cucinare nemmeno un uovo ed infilzare masnadieri con la spada riesce meglio che reggere un vassoio, l’importante è avere abbastanza ingegno da trovare un’alternativa (alcolica).
5) Che il Dottor Lassonne non è che azzecchi tutte le diagnosi al primo colpo (e diciamocelo: lo abbiamo sempre sperato).
6) Che Oscar quando André non c’è, se ne accorge … eccome!
7) Che anche André, almeno una volta nella vita, ha pensato che fuggire fosse proprio l’unica soluzione!!!

Un caro saluto a tutte e due!

Recensore Veterano
17/12/22, ore 15:48

Carissime Mareggiata e Dorabella,
È un vero piacere ritrovare entrambe con una storia a quattro mani! Un vero doppio regalo natalizio: un racconto simpaticissimo, esilarante e spassoso.
Da dove posso cominciare?!
Ho iniziato a sorridere da quando Nanny ha preteso di visitare un imbarazzatissimo Andrè, e da allora non ho più smesso. È proprio vero che per le nonne i nipoti non crescono mai!
Meno male che non si trattava del terribile ‘mal francese’, ma di una reazione allergica dovuta all’indigestione da troppi ribes… Andrè è sempre il solito goloso! E meno male che Oscar non si è seduta sui due calici di vetro: lì sarebbero stati davvero dolori!
I personaggi, leggermente sopra le righe (ma ci sta, eh!), sono perfetti per il tono del racconto e sembrano quelli di un’operetta teatrale, gustosa e piacevole, come una cioccolata calda - quella che Oscar non sa preparare - perfetta per allietare queste giornate così fredde ed uggiose. 
Che altro aggiungere?! Mentre leggevo ho riso parecchio, ma è palese che voi vi siate divertite anche di più a scrivere.
Spero di ritrovarvi in futuro con qualche altra affiatata collaborazione. Questa è riuscitissima. Intanto complimentissimi e mille grazie.
Un caroloso saluto, buone feste ed un lieto anno nuovo ad entrambe,
G.
(Recensione modificata il 17/12/2022 - 04:09 pm)

Recensore Veterano
17/12/22, ore 15:17

Carissime autrici, ci avete regalato un racconto nuovo e originale che personalmente ho apprezzato tantissimo!
Per fortuna avete risparmiato il nostro Andrè dalle conseguenze delle malattie veneree che in quel periodo erano all’ordine del giorno.
Anche se francamente, non l’ho mai immaginato innocente fino alla capitolazione di Oscar come spesso si legge.
Grazie per aver scritto un racconto leggero e simpatico come questo.
Ce n’è bisogno. Aspettiamo la prossima collaborazione 😉

Recensore Veterano
17/12/22, ore 14:38

Care Mareggiata e Dorabella, se l'intento era la leggerezza, questo pezzo è molto più che divertente; è spumeggiante, esilarante, scoppiettante.
I dialoghi sono fantastici e forse non del tutto impossibili. Siamo negli anni Settanta del Settecento e l'anime ci mostra una Nanny risoluta che prende a mestolate André dopo che Oscar è stata allontanata dalla reggia a causa del duello con il duca de Germain...e Oscar ride (ride!!!) in quella scena come in pochissime altre occasioni.
E il finale? A me ricorda la fuga di lui verso la locanda di Arras dopo aver saltato la cena con lei che ride di nuovo!
C'è stato un tempo di leggerezza anche per "loro"; grazie per averne regalato uno a noi.
Tanti auguri di buone feste ad entrambe!

Recensore Junior
16/12/22, ore 20:12

Amo i dettagli delle vostre narrazioni, conosco già Dorabella della quale mi pare di vedere il tratto ed adesso scopro anche Mareggiata. Onore a chi sa scrivere a quattro mani perché, tradizionalmente, il lavoro di scrittura, anche musicale, è sempre un lavoro che nasce come individuale. Occorre avere complicità e molta comunanza di intenti per tirare fuori un risultato omogeneo e privo di evidenti cesure anche se …
una piccola differenza c’è…
E si vede laddove c’è chi preferisce riportare il parlato “tra una coppia di virgolette” e chi invece – predilige il trattino ad inizio rigo. Ma se non fosse per questo non potrei individuare quasi la differenza di mano.
Qui la cifra della commedia è giocata benissimo con il classico meccanismo dell’equivoco. Anche io avevo inteso che non trattavasi di Sifilide e non perché abbia la tendenza ingenuamente romantica a credere che alla notte delle lucciole André ci sia arrivato vergine e che fosse insensibile ai piaceri della carne (del resto egli stesso due conti per tirare certe somme se li fa...), ma perché, subodorato il tranello, avevo pensato che André potesse aver contratto la parotite o forse la varicella, sia pure senza andare a consultare nessun manuale medico per capire se il rigonfiamento delle ghiandole linfatiche rientrasse nei sintomi o meno dell’una o dell’altra (forse della parotite si). Poi però mi avete infine sorpreso (e gabbato), sia pure con una malattia del tutto inventata (che poi tanto inventata non è perché si può benissimo sviluppare sensibilizzazione ed allergia verso qualsiasi cosa o alimento)
Il tratteggio della figura di Nanny è una vera chicca e quasi sembra lei la vera protagonista del racconto alla fin fine perché Oscar sembra rimanere un po’ in ombra. André poveraccio, ci deve stare in mezzo e la visione sua con il volto afflitto puntinato di rosso in camicia da notte, lo allontana da quella figura di eroe romantico tutto d’un pezzo al quale rischiamo di affezionarci fin troppo.
Grazie per questo bel racconto leggendo il quale ho sorriso nella mai ora libera in sala docenti con tutti i colleghi che guardandomi con espressione sorniona, avranno pensato che mi stavo divertendo veramente molto. E vi dirò che avevano ragione!

Recensore Veterano
16/12/22, ore 19:45

Un divertissement brillante, non c'è dubbio, anche un po' ansiogeno, a tratti, devo confessare.
Soprattutto, tra un sorriso e un attimo d'apprensione, è impossibile non lasciarsi conquistare da questi Oscar e André, che sono -entrambi!- di un candore e di un'ingenuità forse eccessivi, ma tuttavia irresistibili.
Ci intenerisce la contrizione di André, la sua disperazione sempre e comunque principalmente legata al fatto che non avrebbe più potuto essere l'attendente di Oscar.
E quel vago disorientamento di Oscar che non comprende, che si preoccupa che André soffra, che vorrebbe preparargli una bevanda calda, ma che si risolve alla fine a portare con sé una bottiglia e due bicchieri.
La nonna è grandiosa.
E, a proposito, menzione speciale per lo scambio di battute finale, con cui André si cava d'impaccio:
- “Cosa si intende esattamente per cose da uomini, André?”
“Riferito a che cosa in particolare?”
“Alla tua presunta malattia. Così l’ha definita tua nonna quando non si sapeva ancora che cosa fosse …”
“Così su due piedi non saprei proprio! È meglio se lo chiedi a lei!”-
Grazie ad entrambe e a presto.
Octave

Recensore Junior
16/12/22, ore 18:58

Cara Dorabella, cara Mareggiata / gentili autrici,

se volevate condurre una vostra personale battaglia contro i ribes in particolare e i frutti rossi in generale, io alzo le mani e mi dichiaro battuto, prometto non solo di non abusarne, ma anche di non mangiarne più in generale, comprese le fragoline di bosco di cui son noto ghiottone.
Devo dire che ho sofferto, con questa storia del mal sottile che incombe nell’aria, pur consapevole che il trucco ci fosse, perché la sifilide non si prende, appunto, respirando.

Ma, che vi devo dire? Ho un po’ sofferto lo stesso, ci son situazioni nelle quali, diciamo, sono estremamente pudico, avrei preferito assaltare un plotone col coltello fra i denti che trovarmi nella situazione in cui, ragazze sadiche e senza pietà, avete messo un giovane André Grandier.

La rubigo purulenta minor mi par acqua fresca confronto a sentirsi dire la parola “zizì”.

Madamigelle, che storia!

Vorrei lodare l’amalgama delle vostre voci: difficilmente avrei indovinato che fosse a quattro mani, se non me l’aveste detto. E ora, pur cercando i vezzi di entrambe fra le righe, non so ancora attribuire con sicurezza tutte le singole parti a ciascuna di voi, e mi chiedo se non abbiate scritto davvero scambiandovi pezzi e inserendo via via delle frasi, a incastrarsi l’una con l’altra.

Ma come i cuochi non rivelano i loro segreti, figurati se lo fa chi scrive.

Vorrei lodare anche la pulizia della scrittura e la vivacità dei dialoghi.

E poi, che lodo? Ah, sì: l’immagine della nonna che strappa le piume dal pollo, nonché il modo in cui ha intenzione di cucinarlo.

E un consiglio a Oscar: io, per la cioccolata calda, compro una busta della Cameo e più in là non vo.

Omaggi devotissimi, e gli auguri più sinceri di buon Natale, di buona fine e miglior principio, a voi e ai vostri cari, va da sé.

Sacrogral, al vostro servizio

Recensore Master
16/12/22, ore 15:04

Gentilissime Autrici, è stata davvero una bella sorpresa entrare stamane nel sito e trovare questa nuova collaborazione nonché un vero piacere poter leggere come il vostro estro creativo sia stato messo in piena evidenza in questa one shot che, come giustamente affermate nelle note finali, è volta ad alleggerire il periodo che tutti, chi più chi meno, sta vivendo e che presenta, nel suo svolgersi, delle incognite che non lasciano trasparire tranquillità e serenità in un momento come l’Avvento che dovrebbe predisporci a un diverso tipo di accoglienza.
E’ stato un racconto davvero spumeggiante, con le vostre rispettive penne che si sono incrociate e magnificamente amalgamate, nel quale abbiamo visto alternarsi i vari protagonisti in un periodo della loro giovinezza, quando ancora la tragedia era in là da venire e si poteva scherzare e creare momenti che mettessero in evidenza il loro privato e, magari, favorire loro stessi nello scoprire un differente modo di percepirsi.
Come non mettersi nei panni del nostro bel moro trovatosi catapultato in una sorta di incubo senza neanche riuscire a capire come ci fosse finito. Lui così irreprensibile, sempre perfetto, diligente e dal comportamento aperto ma inappuntabile, ritrovarsi in una situazione così avulsa deve averlo pressoché sconvolto. Ma mai così sconvolto come la cara nonna Marie, la quale ha voluto sincerarsi di persona dello stato di salute di suo nipote, di quel suo bambino che era diventato uno splendido uomo. Non ho osato immaginare l’imbarazzo di André nell’essere letteralmente messo a nudo dalla brava vecchina e dallo sconcerto che ne è seguito. Decisamente un disastro di dimensioni epocali secondo la cara Marie, prevedendo già il futuro di quel nipote tanto amato.
Mi sono messa nei panni anche del dottor Lassonne che, precipitatosi a palazzo dopo la missiva ricevuta, non si è sbilanciato ma non ha lasciato presagire nulla di buono sia a nonna che a nipote.
Lo sconvolgimento di quei giorni ha preso anche Oscar che si è trovata, di punto in bianco, sola senza il suo attendente amico, ed è un vuoto che, man mano che il tempo passava, si faceva sentire sempre di più.
A nulla è valso tentare di parlare con Nanny, che le aveva detto in modo netto e reciso, che quanto stava accadendo ad André erano “cose da uomini” e quindi, per l’assunto che lei doveva essere considerata come un maschio, avrebbe, a buona ragione, potuto prendere parte a qualsiasi cosa si stesse svolgendo nelle stanze di André.
Mi è piaciuto il suo pensare alla differenza che poteva esserci fra le “cose da uomini” evocate dalla nonnina, con quelle “cose da donne” di cui invece lei era al corrente, avendole viste accadere alle sue sorelle in molteplici situazioni. Ma nulla è riuscito a trapelare dalle labbra sigillate di Nanny, la quale pregava soltanto che quella incresciosa situazione accaduta al suo amato nipote non si trasformasse in un autentico dramma. Mi sono immaginata la scena in cucina con lei che spella malamente, in preda ai suoi pensieri, quel povero pollo che da morto ha fatto una figura peggiore che mai, se lo si pensava impettito fino a poco tempo prima.
In tutto questo fervere di eventi misteriosi per Oscar, la quale ha continuato la sua normale vita prendendo servizio a corte, è stato però inevitabile per lei cercare di sapere da cosa fosse affetto il suo amico, anche perché tutto quel mistero non faceva che accrescere l’angoscia che sentiva serpeggiare dentro di sé. Delicati i suoi pensieri per cercare di fare un qualcosa di gentile per il suo amico, in modo da tirargli su il morale e magari scoprire anche che cosa lo affliggesse.
Finalmente una illuminazione del dottor Lassonne placa gli animi di tutti, nonna in primis, dopo aver rivisitato il malcapitato, ed essersi fatto davvero gli affari suoi, chiedendogli cosa avesse fatto nelle ore precedenti la scoperta del malessere che lo aveva colpito, facendosi poi una bella risata che ha stemperato la tensione, poiché il tutto era dovuto ad una reazione allergica per aver ecceduto nel mangiare i ribes raccolti nella tenuta dei Jarjayes e di cui evidentemente è molto ghiotto.
Anche le riflessioni di André, dopo i primi responsi del medico, lo hanno precipitato nell’angoscia di non poter più stare vicino ad Oscar, a quella ragazza che aveva imparato a conoscere e, a poco a poco, ad amare, lui che mai avrebbe potuto aspirare ad essere considerato diversamente da ciò che era.
Meno male che, dopo le rivelazioni del medico, il tutto torna alla normalità e il sollievo (chissà in chi sarà stato più forte?) prende nuovamente posto nei cuori di entrambi, i quali ricominciano la loro vita insieme, anche se questo piccolo intermezzo forse li ha aiutati, seppur inconsciamente, in particolare per qualcuno, ad avvertire un certo tipo di sentimento mai provato fino a quegli strani momenti.
Insomma, concordo pienamente con voi che occorresse una storia leggera e che prendesse anche un po’ in giro alcuni dei protagonisti della nostra storia preferita, i quali normalmente vengono visti sempre molto compenetrati nella loro parte, lasciando proprio poco alla levità, posto il fatto che probabilmente gli si può dare una impronta più lieve solo nel periodo della loro giovinezza quando nessuna nube oscurava il loro cielo.
Grazie per questo regalo anticipato di Natale e complimenti ad entrambe per la verve e il brio con cui avete concatenato tutti gli avvenimenti di questo racconto.
Colgo l’occasione per porgere a voi e ai lettori tutti un sentito augurio per le festività che sono ormai ad un passo da noi. Spero di ritrovarvi ancora insieme prossimamente! Un affettuoso saluto.

Recensore Master
16/12/22, ore 02:33

Gentili, divertentissime e talentuosissime Autrici: mi avete allietato una giornata fagocitante e ve ne sono riconoscente.
La leggerezza che ammanta la vostra collaborazione dimostra tutto il divertimento e l'impegno che avete impiegato in questa fruttuosa collaborazione.
Nanny e André - col naturale disagio del giovane - mi hanno strappato ben più di una risata; Oscar, alle prese con le "cose da uomini" e l'arduo intento di preparare una cioccolata (unita alla genuina preoccupazione per André), mi ha intenerita moltissimo.
Lassonne che vuole estorcere confessioni al povero André mi ha fatta sganasciare e non vi dico quando ho immaginato lo sventurato malato urlare davanti allo specchio.
Menzione speciale, sul podio delle mie risate, per il pollo che visse una volta e ne venne ammazzato due tra le manie di Nanny.
La trovata del ribes è stata geniale e, a me, questa Oscar più ironica nella conclusione ha lasciato un bel sorriso disteso: così la si vede poco ma quando succede, ed è presentata così accuratamente, è davvero una gioia.
Grazie mille per questa ventata di leggerezza, in questo periodo, e complimenti a profusione per voi!
Ah, ma quindi niente Oscar seduta sui bicchieri di cristallo? Sapete che avevo colto e un po' ci avevo sperato?
Un abbraccio e ancora complimenti a entrambe,
A.

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