Recensioni per
Santo Natale 1789
di Dorabella27

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
[Precedente] 1 2 [Prossimo]
Recensore Veterano
25/12/22, ore 17:44

Buonasera Dorabella, sai che se la Ikeda avesse deciso di scrivere di quel Natale, forse non sarebbe stato tanto diverso dalla tua storia?
Del Generale temevamo in effetti che si macerasse nel rimorso.
Di Girodelle avevamo perso le tracce e forse temuto per la sua vita, dopo che il rispetto (e l'amore) per il suo ex comandante l'aveva fatto disobbedire a più cogenti e superiori ordini. Che avesse capito i sentimenti che agitavano il cuore e l'anima di Oscar meglio e più del Generale forse non dobbiamo stupirci. E non parlo solo sel suo amore immenso per Andrè.
Coraggio, domani Natale sarà già passato.
Un caro saluto
 

Recensore Junior
25/12/22, ore 16:01

Ho gradito molto come già sai questa storia dal sapore autentico in cui spicca su tutti la figura di Girodelle. Questo personaggio spesso maltrattato conquista, in alcune fiction, una sua dignità e un suo spessore. Se dovessimo considerare l'anime (il manga ancora non lo conosco) dovremmo perfino mettere in dubbio il suo amore per Oscar o relegarlo alla dimensione di un amore fortemente idealizzato, cortese lo si chiamerebbe in tutt'altro contesto, non avendo egli alcuna contezza con l'interiorità di Oscar.
Egli ne apprezza sicuramente la nobiltà d'animo, ma non ha con il suo comandante nessun tipo di reale rapporto se non quello imposto dalla gerarchia. Probabilmente l'amore di Girodelle per Oscar soffre di questo limite, ma era un limite inevitabile perché solo quello gli era stato concesso. Eppure questo non ne inficia l'intensità né la profondità.
Mi piace molto come è stato tratteggiato, sia pure in sordina, con pochi essenziali tratti, ma decisamente coerenti e pieni.
Quel gesto di sottrarre in extremis il ritratto e di tenerlo nella propria camera da letto per vederlo al risveglio fa tenerezza, come pure fa tenerezza il momento della disperazione, quando quel ritratto viene messo via, nascosto alla vista, ma, si badi bene, non certo riportato al suo posto come a suggellare che quell'amore, mai corrisposto e destinato alla frustrazione già in origine, veniva comunque riconosciuto come un passaggio importante della sua vita. Del resto, se dal novembre successivo quel ritratto era stato riposto in un armadio, era evidente che, sia pure a fatica, il lutto era già in fase di elaborazione e con esso veniva fuori la completa comprensione della donna amata, fino ad intuire, a differenza del padre, cosa avrebbe potuto fare la felicità e l'infelicità di quella donna. E se in fondo Girodelle si è tirato indietro con tanta apparente facilità, non è stato di certo per la presunta superficialità del suo amore, come tanti hanno pensato, semmai perché è stato uno dei pochi a capire oscar per davvero.

Recensore Master
25/12/22, ore 15:40

Cara Dorabella,
un Natale, quello del 1789, particolare e doloroso per questi due uomini che tu hai fatto incontrare per condividere un comune sentire: l’affetto di un padre che non era riuscito a mostrarlo più efficacemente a quella sua figlia soldato, tanto amata e rimpianta ora che il tempo era scaduto, e l’uomo che l’aveva sempre ammirata e alla quale aveva obbedito praticamente per una vita intera.
Non è più epoca di festeggiamenti in questa Parigi dove la Rivoluzione ha preso piede e dove la nobiltà tutta aveva cominciato a disperdersi e ad allontanarsi dalla reggia per paura di ritorsioni dai parte dei rivoltosi.
Il grande palazzo dei Jarjayes ora è più solitario che mai, anche perché il generale ha obbligato sua moglie Marguerite a riparare in Svizzera per essere certo di salvaguardarne la vita, ma il prezzo che doveva pagare era ora una profonda solitudine, soprattutto da quando anche la cara vecchia Nanny, una mattina dell’estate appena passata, si era addormentata per non risvegliarsi più, ma con un sorriso impresso sul volto, certamente lieta per aver raggiunto quelli che sempre aveva considerato i suoi bambini.
Girodelle sempre elegante nel suo aplomb è fermo insieme al padre di Oscar di fronte al quadro che la ritrae come Marte e che lascia sempre interdetto chiunque si ponga in attenta osservazione.
Girodelle, per mantenere saldo il ricordo di colei che aveva sperato, in un passato neanche troppo lontano, potesse diventare sua moglie, ha trafugato un piccolo ritratto di Oscar, che tiene religiosamente chiuso in uno degli armadi di casa e ogni tanto lo rimira quasi riuscisse a stabilire un contatto con il soggetto dipinto per continuare un muto discorso solo fra di loro.
Il rammarico del generale è profondo e ancora ribadisce a Girodelle che se si fosse imposto maggiormente a sua figlia, costringendola a sposarlo, forse sarebbe ancora viva, ma Victor sa che in quella eventualità Oscar certamente non sarebbe stata felice, poiché il punto forte di Oscar era sempre stato il coraggio delle sue scelte e quella non lo sarebbe stata.
Anche questa volta hai eseguito, a parole, un perfetto ritratto di questi due uomini, i quali a diverso titolo, sono stati fondamentali nella vita di Oscar e nelle scelte che lei ha operato durante il corso della sua vita e di cui tutti e due sono stati testimoni oculari.
Pennellate gentili e forti al contempo per portare anche il lettore a percepire il sentire di quei due uomini così simili e così condannati alla solitudine del cuore.
Un affettuoso saluto, Dorabella, e, sapendo quanto non ami questa festività, ti auguro solo e sempre un buon proseguimento per tutto ciò che ti sta a cuore.
A presto!

Recensore Master
25/12/22, ore 11:02

Il generale è straziato dal ricordo della figlia, poveretto, e il ritratto è tutto ciò che lo conforta.

[Precedente] 1 2 [Prossimo]