Recensioni per
La vera storia che nessuno ha mai osato raccontare
di mareggiata

Questa storia ha ottenuto 10 recensioni.
Positive : 10
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano

Cara Mareggiata, dici che sono stati i fumi della febbre a stuzzicare il tuo spirito birichino?
La storia è dissacrante? Sì, ai massimi livelli!
Ma ci vogliono arguzia e padronanza della lingua per produrre un'ironia fine, senza mai risultare volgari, specie in un argomento così "corporale"
E tu ne possiedi in quantità.
Lo scopo è comico e giuro, immaginando scorrere le immagini dell'anime, mi sono stupita di come si infilino tutte in modo incredibile nella tua versione goliardica; non ne hai sbagliata una!
“Ma Oscar dove vuoi che vada conciato così?” è meravigliosa!
Un caro saluto e un augurio di buon anno, sperando tu ti sia già rimessa in forma.
A presto!

Recensore Veterano

Buonasera
questa tua one è veramente molto allegra e divertente....complimenti...e' veramente simpatca questa visione dei personaggi

Recensore Veterano

Carissima Mareggiata,
Con te abbiamo scoperto quale fosse la natura del morbo che ha costretto il Conte svedese oltreoceano più del dovuto. E che mascalzone nel voler dare la colpa al povero Andrè! Povero Grandier, gli tocca sempre far da capro espiatorio, ma ci riesce sempre con estrema classe, a differenza di uno stoccafisso nordico che di nobile ha soltanto i natali. 😉
Spero di ritrovarti presto con altre nuove storie.
Un abbraccio e buon weekend,
G.

Recensore Veterano

Cara Mareggiata,
finalmente qualcuno ha vendicato la mela di André!
Oscar e André se ne stavano tranquilli ad allenarsi, si preparavano a mordere la mela ed ecco che arriva lo svedese dall’America con fetore ops furore.
Che poi, al di là del lezzo, vogliamo dirlo che per quanto leggermente più basso dello svedese, André è decisamente più prestante come dimostra il fatto inconfutabile che la giacca del moro gli va larga sulle spalle?
Ma si sa che gli inganni hanno vita breve: al ballo quello che era celato si disvela e non si tratta solo della vera identità di Oscar, né dei valletti che tornano topini o della carrozza che ritorna ad essere zucca, ma di un dragone svedese che ritorna a profumare come i fumi di scarico della sua cavalcatura.
Non potrò mai più guardare la fuga di Oscar al ballo senza pensare (sorridendo !!!) a tutto questo e visto come precipitano gli eventi nell’anime da lì in poi, te ne sono infinitamente grata!
Un caro saluto.

Recensore Master

Troppo troppo troppo ...... divertente!!
Un racconto davvero esilarante per cominciare bene l'anno nuovo.
A presto!

Recensore Master

Carissima Lucia,
prima dei convenevoli di rito per un sereno e proficuo nuovo anno, ti auguro che il malanno che ti ha colpito ti abbandoni il più presto possibile in modo che tu possa riprendere la tua quotidianità.
Per quanto riguarda la storia ci hai mostrato una situazione che ha infranto un mito, quello del bel conte svedese inappuntabile sempre e comunque. Sei stata davvero dissacrante con la visione che ci hai restituito di lui, che nulla ha a che vedere con l’uomo che conoscevamo prima che partisse per le guerre americane.
Con una punta di perplessità ho iniziato a leggere la rappresentazione che ci hai fatto di lui e devo ammettere che, più di una volta, un sopracciglio mi si è alzato per la sorpresa. No, non poteva essere davvero l’affascinante, a modo, irreprensibile conte svedese quell’uomo, che aveva turbato il cuore di Oscar, e del quale poco rimaneva.
Perplessità che immediatamente è stata avvertita anche da André, il quale ha dovuto adeguarsi ad una situazione che aveva del surreale e che tu hai reso alla perfezione. Che Fersen potesse essere divenuto così pavido da non riuscire a confessare di avere qualche residuo problema di salute, dopo che aveva affrontato chissà quali eventi perigliosi laggiù oltre oceano, fra popolazioni a suo dire selvagge, ma che forse mai si sarebbero prodotte in comportamenti come i suoi, riesce proprio difficile anche solo immaginarlo.
Ma Oscar, nella sua magnanimità, ha dato al conte il tempo per riprendere contezza di se stesso e, quando si è sentito nuovamente pronto ad affrontare il bel mondo di Versailles, con un po’ di dispiacere, lo ha visto congedarsi da lei. In quel periodo aveva parlato poco o nulla della regina, del suo grande amore, e quindi Oscar ha pensato che fosse venuto il momento per poter far magari breccia nel suo cuore.
Ci proponi quindi la scena del ballo che si svolge in maniera sconcertante per quel che accade fra loro, determinato dal suo problemino personale, che apre gli occhi di una stupefatta Oscar che derubrica il bel conte e pensa che l’unica persona ad avere una vera e forte dignità sia André, il vero uomo che ha sempre avuto a fianco, e al quale forse vorrebbe somigliare. L’amore che pensava di provare per Fersen le aveva precluso la possibilità di accorgersi della sua vera natura, portandola a soffrire per un amore che mai sarebbe stato ricambiato, decidendo di recidere alla radice quello e qualsiasi altro sentimento d’amore che poteva portare solo dolore.
Una sorprendente e dinamica versione di un momento particolare della storia canonica che, come detto nelle note, aveva il solo scopo di passare un attimo con leggerezza, e direi che hai centrato pienamente l’obiettivo.
Dopo i primi momenti di sorpresa non ho potuto trattenere qualche sommessa risata fra me e me per la verve con la quale ci hai proposto le scene, che hanno preso a dipanarsi davanti agli occhi man mano che leggevo, riuscendo persino ad avvertire la situazione di forte imbarazzo provata da tutti i partecipanti.
Complimenti per la fantasia che ti ha fatto ricamare situazioni veramente surreali e, nel mentre, ti mando un caloroso saluto nonché l’ augurio affinché l’anno appena iniziato sia positivo e propositivo sotto ogni punto di vista per noi tutti. Elena

Recensore Veterano

Intanto buona guarigione! È carina la storia , certo fosse andata così, aiuto!!!! Povero André quante ne deve sopportare... auguri di buon anno a te e a tutti

Recensore Master

Mia carissima Mareggiata,
confesso che, quando ho iniziato a leggere le prime righe della tua storia, ho iniziato a sghignazzare senza ritegno, e non ho smesso sino alla fine, quando il mascara è colato tutto lungo le guance!
Se una certa vulgata ci presenta il Conte di Fersen, eroicamente reduce dalle Americhe, che ritorna bello e selvaggio, col capello fluente e l'aria nobilmente trasandata, dalla Guerra di Indipendenza, tu ci mostri i ... retroscena, anzi, i retro-naso, di questa lunga assenza, al punto che, mentre ti leggevo, mi veniva alla mente l'attacco fulminante del "Profumo" di Suskind, con quella enumerazione precisa e ragionieristica di lezzi micidiali, ultimo quello della Regina, che "puzzava come una capra". Ti devo anche rivelare che, per conto mio, quando Fersen allude a una misteriosa e strana "febbre" che lo aveva colto in terra d'America, ritardando il viaggio di ritorno in Francia, ho sempre pensato ehm, a un morbo non tanto gastrointestinale, ma che viene a seguito di disinvolte socializzazioni, insomma, quello che tanto aveva preoccupato André tempo fa; tanto che l'affermazione/domanda di Oscar: "Ah, ma ora state bene!", a me ha sempre suscitato una risata!
Invece, tu ci riveli la dura, cruda realtà, e la doppiezza infida di Fersen. Devo ammettere che le risate sono salite di un semitono quando hai rievocato le malevole opinioni della servitù su Rosalie, e sulla propensione di Oscar a raccattare, nella sua magnanima generosità, derelitti di ogni tipo da ospitare a Palazzo; per non parlare dell'espressione che immaginavo negli occhi di André quando Oscar gli consiglia di farsi visitare da Lassonne. Ma, al di là delle risate e della goliardia, due cose vorrei dirtele: prima di tutto, è abbastanza arduo essere capaci di raccontare con tanta ironica ferocia, senza scadere mai nel greve, una versione alternativa, declinata in chiave umoristica e birichina, di un punto saliente della storia. E poi, diciamo anche che tu riesci bene a delineare il contrasto fra la sublimità di sentimenti di Oscar, che venera l'amore di per sé, ne idealizza l'oggetto, e mai potrebbe immaginare tanta meschinità nel suo nobile ospite, e la dura - e puzzolente, vien da dire!- realtà: un contrasto sempre presente, in fondo, nelle nostre esistenze. Un abbraccio, carissima, e buon 2023, e che sia un anno davvero buono.
Tua d.

Recensore Master

Fersen si è rivelato davvero meschino, meno male che Oscar ha aperto gli occhi in tempo su di lui! Auguri per la tua guarigione e per il nuovo anno.

Recensore Junior

Una storia davvero divertente, mi ha davvero fatta ridere e ora capiamo perché Oscar sia fuggita dal ballo