Ma buonasera, eccomi qui per la seconda recensione di questo periodo: ho stoppato la lettura della tua long per leggere il tuo ultimo aggiornamento, sono stata attirata dalla presentazione e dalla citazione presente nello specchietto.
Mamma mia la tristezza, quanta emotività in questa breve shottina: tutto così intenso, tanto sentimento e affetto che a un certo punto è come se esplodesse… le parole a volte certe, a volte pronunciate e tremule, si alternano a dimostrazioni di dolcezza e frasi tanto sincere quanto sorprendenti. Insomma, certi passaggi mi ha fatto male leggerli, altri mi hanno dato quasi la sensazione di essere di troppo in quella dolce intimità di una stanza. Graffiante la voce di una, di chi non ha nient’altro che una amica e i ricordi, di chi non ha più in mano la propria vita, e dall’altra invece una voce più empatica, più instabile, incerta, ma che farebbe di tutto, davvero di tutto per poter dare forse… mmmh. Sono parole difficili da usare, dignità?
Perché non è una scena facile quella che vediamo, e nemmeno le sensazioni che sono provate: c’è qualcosa di doloroso nel profondo, come sfondo a quella stanza, come canzone di un ricordo fatto di fotografie nostalgiche. E si avverte, anche se è breve la storia si sente chiaramente tutto questo, e un leggero sottile peso che cresce mano a mano che le righe scorrono.
Questa è una sfumatura di stile che solitamente nei tuoi lavori trovo poco, perché incentrati più su azione, complessità di trame fantascientifiche o simili, ma qui sei più delicato, ecco, se posso usare questo termine: delicato nel mostrare il dolore, forse la rassegnazione e anche la sensazione di chi invece non riesce a rassegnarsi. Interessante, e forte nel farmi emozionare.
Caro, alla prossima e buona ispirazione! :3 |