Buonasera! Eccomi finalmente arrivata all'ultimo capitolo e all'ultima recensione. Prima, tuttavia, ho in sospeso alcune considerazioni relative alla risposta che mi hai dato a quella precedente, quindi vediamo di procedere con ordine. Il primo argomento era la questione dei refusi: ti capisco tantissimo, rileggo sempre prima di pubblicare, eppure qualche errore scappa sempre. :-////
Venendo ad Arcanta, sono rimasta colpita in negativo dal modo in cui si sentono superiori ai Mancanti, quando di fatto hanno molto in comune con loro. Devo dire che il loro atteggiamento mi ricorda un po' quello di chi - specie alcuni attivisti social (nel senso che fanno gli attivisti solo ed esclusivamente sui social) che decantano tanto la loro superiorità morale giudicando chiunque, salvo poi comportarsi in maniera simile, o scendendo nel cyberbullismo oppure, quando non sono sotto i riflettori, facendo cose che pubblicamente stigmatizzano negli altri.
In particolare - e qui vengo alle vicende conclusive - sono rimasta abbastanza basita quando le due avversarie (a proposito, di Lucindra mi aspettavo non ci si potesse fidare tanto, ma Margot in quel ruolo mi ha spiazzata), mostrano a Jim immagini della seconda guerra mondiale e dei crimini del nazismo come prova del fatto che i Mancanti siano da eliminare. Indistintamente, sia i carnefici sia le vittime, solo perché sono umani. Insomma, non mi sembra una prospettiva tanto migliore.
Argomento Solomon: ribadisco che è stato un personaggio molto affascinante fin dall'inizio e che continua a esserlo anche nella parte conclusiva. Devo ammettere che anche Boris non mi è dispiaciuto affatto e credo che i personaggi negativi con sprazzi di positività diano valore aggiunto a una storia. E nel caso di questo racconto succede molto spesso. Perfino Alycia non era proprio il massimo della simpatia all'inizio, anche se è difficile dipingerla come un vero e proprio personaggio negativo, perfino nei primi capitoli in cui compare.
A proposito di Alycia, mi ha un po' spiazzato che abbia lasciato tutto ciò per cui si era impegnata tanto per fare la circense, ma non mi è dispiaciuto. In fondo anche nella vita reale non sempre gli obiettivi di studio o lavoro che ci poniamo si rivelano quello che sognavamo, quando li raggiungiamo, a mio parere ci sta assolutamente che senta il bisogno di cambiare vita, specie dopo avere fatto cose che un tempo erano inimmaginabili per lei, tipo dirottare un velodrago. E trovo molto bello che abbia deciso di utilizzare le sue capacità magiche per il circo.
Ho apprezzato tantissimo il fatto che tu abbia fatto susseguire i colpi di scena uno dietro l'altro, in questa fase finale, e sono felice che chi meritava un happy ending abbia avuto un happy ending. Ci sono stati momenti che mi hanno emozionata parecchio, specie quando il signor King riassume forma umana, oppure quando Jim/ Jamie rincontra il padre dopo molti anni. Oggi mentre leggevo il capitolo finale ho rischiato di scoppiare a piangere davanti ai colleghi, appena usciti dalla mensa, davvero molto emozionante.
È bello sapere che i circensi amici di Jim hanno ottenuto il loro riscatto personale, anche se ciò è costato a Jim i suoi poteri magici, e che Arthur sia diventato direttore del circo. Ho apprezzato anche l'evoluzione del concetto di spettacolo. Questo racconto è iniziato con il circo che metteva in scena numeri spesso beceri o immorali per accontentare un pubblico becero (tema che in parte si è visto anche ad Arcanta, con il duello tra Jim e gli altri ragazzi visto dal pubblico come puro intrattenimento) e termina con uno spettacolo non solo più etico, ma anche più ragionato e che, a conti fatti, sembra fare ben più successo di quello precedente.
In estrema sintesi, complimenti vivissimi. Corro a mettere questo racconto nei preferiti. È stato un vero piacere. *-*
Milly |