Recensioni per
Un angelo all'inferno
di PerseoeAndromeda

Questa storia ha ottenuto 2 recensioni.
Positive : 2
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
17/08/23, ore 16:23

Ciao! Da ragazzina ho amato moltissimo Saint Seiya anche se, stranamente per me, non ho mai pensato a ships con questi personaggi, perciò adesso mi fa molto piacere poter leggere delle storie in cui sono suggerite (o anche più che suggerite) delle coppie con i Cavalieri. Ho scelto questa storia perché mi dispiaceva vedere che ha una sola recensione, secondo me meriterebbe molto di più!
Hyoga è sempre stato il mio Cavaliere preferito, diciamo che avevo anche una mezza cotta per lui, e subito dopo adoravo Shun, per cui una storia su di loro è proprio quello che mi ci voleva. È interessante che tu parli di Villa Kido come di un inferno per i bambini addestrati per diventare Cavalieri, in genere sono sempre stata portata a credere che gli addestramenti più duri e terribili fossero avvenuti dopo, quando ogni bambino viene mandato in un luogo diverso e solo pochi di loro sono fortunati e trovano persone comprensive. Probabilmente per Hyoga la solitudine e il dolore sono ancora più forti perché ha perduto da poco la madre in modo drammatico e non riesce ad ambientarsi in Giappone, tra l'altro è anche orgoglioso e non vuole mostrare la sua debolezza. Shun, al contrario, non si vergogna di essere più delicato e sensibile degli altri e comunque ha sempre Ikki che si prende cura di lui, non è solo, e questo gli dà forza. Hyoga si distrae dal suo dolore guardando Shun che salta la corda e resta incantato da ciò che vede, Shun di solito non brilla nelle attività fisiche ma in quel momento sembra volare. Credo che questo avvenga proprio perché Shun non sa di essere visto e, infatti, quando Hyoga applaude, sbaglia subito e non riprende l'esercizio. Però si interessa a questo strano ragazzino che non parla con nessuno, gli sembra che abbia pianto e gli chiede perché. E qui devo dire che sei stata perfetta nel cogliere la caratteristica tipica di Shun: lui è un bambino riservato, ma è anche sensibile e non sopporta di vedere qualcuno che soffre. E, nonostante la sua timidezza, non si vergogna quando si tratta di offrirsi di aiutare, diciamo che è anche sicuro di sé al punto da non vergognarsi di non essere un grande atleta come gli altri e di sembrare fin troppo fragile. Diversamente da Hyoga, lui non teme che gli altri lo considerino debole. E queste sono proprio le doti più importanti di Shun, quelle che spingono anche Hyoga ad aprirsi, ad ammettere di aver pianto e a accettare la vicinanza e l'affetto del bambino, sentendosi finalmente meno solo in quel luogo ostile.
Una bellissima storia e una perfetta caratterizzazione dei miei personaggi preferiti, bravissima!
Abby

Recensore Junior
31/01/23, ore 00:09

Oh che tenerezza!!! Meravigliosa e dolcissima. Grazie per tutte queste perle che ci doni!!