Recensione breve. E tu sai perchè.
Un capitolo. Un solo semplice bellissimo intenso capito per ripercorrere 15 anni di storia, di leggenda, di dolori, di legami mai spezzati, di preghiere e di miracoli.

Racconti di un passato mai dimenticato, che sia dei Winchester o di chi incrocia con loro la strada.
Racconti di un mostro che di mostro ha ben poco se non l'essere ritronato ad essere un divino psicopatico.

Giuro, che mi aspetto che prima o poi, un Dean in tenuta Paradisiaca si manifesti per dire: Ok, stop. Ora tocca a me entrare in campo.

Sono senza parole.
Cin

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Beh! che dire? , completamente spiazzata. per ben due volte.
Questo capitolo mi ha fatto "Boo!!" per ben due volte.
La prima, quando il Patrick che credevo nemico , si è rivelato essere un prezioso alleato. Con fini tutti suoi, ma comunque di aiuto.

E poi Lui. Un nuovo , più moderno signore oscuro. Colui che non deve essere nominato. soprattutto se si tratta della vota dei Winchester. Dio! Chuck che pronto più che mai e con qualche pizzico di magia , non divina, ma comunque magia , vuole la sua vendetta. NOn potrà averla contro QUEL Dean, e solo contro Sam. Ma a quanto pare, ha comunque trovato il modo di usare sempre un Dean per arrivare allo scopo.

Ironicamente paradossale come "questi" poveri Dean debbano sempre finire in una scatola sotto terra. Il "vecchio" Dean ne ha provata una quando è morto e poi ne voleva sperimentare un altra quando un arcangelo voleva sottometterlo.
Questo Dean, tristemente , sta vivendo la stessa esperienza dello zio e sembra avere il mio stesso dubbio.

Che finire sotto terrà, ancora vivi, sia un marchio di fabbrica?

Scherzi a parte, capitolo magnifico.
Anche questa stanza è stata un piacere visitarla.

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Quello che all'inizio era solo un area disimpegno di questa magnifica casa che stai descrivendo, diventa l'ennesima stanza con la solita finestra che si apre su una storia e su personaggi che avevamo , non dimenticati, ma solo chiusi in un cassetto dei ricordi. Compreso il bunker e la sua mistica magnificenza.
Compreso lui. Patrick. Tornato da una vecchia storia passata quasi in sordina, pronto a scatenare la più terribile delle storie: quella che narra la perdita di "un" Dean.
E penso che per Sam, dopo aver rivelato al piccolo Dean come ha realmente perso "quel" Dean altrettanto importante, non sarà semplice rimanere lucido, pragmatico , obiettivo. Tempo che ben presto potremmo ritornare a leggere del Sam senz'anima. Freddo, crudele, irrefrenabile, pronto a tutto pur di riportare a casa questo Dean.

Bellissima stanza.

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Capitolo intenso e particolare.
Se posso lo definirei il capitolo dei compromessi, della "scesa a patti", se così si può dire. Sam scende a patti con Alex: a domicilio invece che in ospedale.
Claire scende a patti con Dean: Storie e ricordi invece che un sonnellino a letto
Alex con Sam: la verità invece del "segreto".
E poi ancora finestre, anche storie, ancora vite da scoprire, ricordi da far rivivere, cuori che battono per la pura felicità e una malinconica felicità.

Ma stiamo comunque parlando della vita dei Winchester e non tutto può andare sempre per il meglio, infatti , eccolo, il più classico uomo nell'ombra , pronto a colpire, in modo feroce a quanto pare.

Croce sul cuore, questo non me lo aspettavo.

Bello, intenso, sorprendente.

Cin.

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Ed eccoci qui. Un'altra stanza, un'altra finestra da cui sbirciare nella vita di Violet. E' come vedere un film: i titoli di testa, i personaggi che prima si sfiorano appena, poi si conoscono. Diventano amici, diventano complici, diventano l'uno il sostegno dell'altro. e poi implacabile , arriva l'amore. Il voler condividere una vita insieme, un figlio insieme. Quello che ti fa tremare il cuore quando la voce dell'altro trema appena attravreso il microfono di un telefono. E poi come nei più romantici e malinconici film. Lui non arriva più. Non torna più a casa. NOn dice più il tuo nome.

Ma ora, c'è, fortunamente un'altra voce che le salva la vita.

E che dire? Povero Sam, ancora una volta agnello sacrficiale di quello scienzoato sadico. Ancora una volta a fare i conti con il suo passato, quello fatto di torture, sangue, dolore, ossa rotte e anima a pezzi.

Fin quando LA Famiglia, come al solito non prende il posto della cavalleria.
Prima c'era Dean. il suo Dean. Suo fratello. Sempre e comunque.

Ora c'è un'altra famiglia , quella che con il sangue non ha nulla a che fare, ma che meno famiglia non è. Beh! infondo mi pare che un vecchio saggio disse: "Una famiglia non è tale solo se hai lo stesso sangue nelle vene"
E Jody, Patience, Alex e Claire lo hanno dimostrato. Hanno dovuto aspettare 10 anni per poter riabbraciare quella sorta di figlio e fratello, ma un famiglia no guarda quando tempo passa. L'importante è che tu torni a casa.
Anche Miracle l'ha capito e non esita a tornare al fianco del suo padrone.
Quello ordinato.


Non ho parole, solo una curiosità.
Come mai hai tenuto fuori la "rediviva" Kaja visto che i bros e Jody l'avevano recuperata dal Bad Place e Jody l'aveva portata con se, dato che era la "prima cotta" di Claire?


Comunque, resto in attesa di aprire , quella che a quanto pare sarà l'ultima stanza.

Cin

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Ed eccoci qui. Un'altra porta si apre e l'ennesima finestra ci mostra la vita, sebbene scellerata di questi due "mostri/non mostri". E come una volta disse Dean, il nostro Dean parlando del vecchio che abusò della figlia fino a farle concepire: "E ci chiamiamo umani!". Quanto può essere mostro un umano, e quanto può essere umano un mostro.
In questo capitolo, credo che ci sia la risposta. Coloro che hanno un potere soprannaturale, stanno facendo di tutto per salvare una vita; coloro che sono umani , si stanno affaticando sadicamente pur di strappare via quel soffio vitale.

E poi, si ritrova , di nuovo, il vecchio Sam, pronto all'estremo sacrificio. E si ritrova le vecchia immagine di un Dean passato e mai dimenticato.

E io mi ritrovo qui, in attesa di aprire una nuova porta, di affacciarmi ad un'altra finestra e di scoprire altro ancora e ancora.

Cin

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Mio Dio...questo, perdonami amica mia, non è un viaggio. Ma uno splendido palazzo che stanza dopo stanza, aprendo le sue porte, , spalanca finestre su finestre su quelle che sono vite.
Conosciute e sconosciute. Reali e non. Vive o ....diversamente "presenti"
Si apre una porta e perfino Miracle ci mostra ciò che vede, ciò che prova per i suoi proprietari, non padroni. Per quella sua famiglia umana.

E poi si gira in un altro corriodio ,e la porta si apre e un'altra finestra si spalanca alla nostra vista e la vita dello sceriffo si mostra a noi: il suo matrimonio, quella fine non cercata, il dolce Lucky che inconsapevole ne traccia un nuovo inizio a costo della sua stessa vita. La forza di ricominciare dell'ufficiale proprio per ripagare quel sacrificio che , per mia somma gioia, non c'è stato.

E poi ancora un'altra stanza aperta su una sorta di "ansia da prestazione di Sam", arrugginito cacciatore , oserei dire.

E poi ancora e ancora Violet e il suo, ahimè, sciagurato fidanzato.

E ancora quelle che non sono stanze ma, concedimi, "disimpegni": le voci. Quelle voci di persone che non ci sono più , ma che comunque ci sono sempre perchè presenti costantemente nella mente e nel cuore di Sam.
John, nella mente, presente nelle suppliche di non essere un "sergente istruttore" come lo fu lui.
E Dean, nel cuore, perchè Dean, quel Dean, lo promise con il suo ultimo respiro che non lo avrebbe mai lasciato , ma sarebbe stato sempre presente nel suo cuore, al centro della sua anima, passo dopo passo.
E si sa! Dean è di parola.

Quindi amica mia, questa volta ti lascio , dicendoti non alla prossima fermata ma al prossimo piano in cui si fermerà l'ascensore di questo palazzo.

Cin

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Ciao, di nuovo.
NOn ti libererai di me tanto facilmente ))))

Scherzi a parte.....la cosa che mi piace tanto delle tue storie è le finestre di vita che apri su ogni personaggio, che sia nuovo o riportato indietro dalla serie.
Lo hai fatto con Lisa e Ben, lo hai fatto con Amy e suo figlio....e poi c'era Liz e la sua storia e poi ancora Jenny con la sua di storia.
Ora c'è Patience che già conosciamo e c'è Roland che a modo suo ha sofferto e sa cosa vuol dire perdere chi si ama troppo presto e in una maniera assurda (noi lo sappiamo, vero?)

A volte si soffre con le loro storie, a volte si ride, a volte ci basta un solo sospiro e a volte ci serve che il cuore si fermi, ci serve che la mentae elabori, capisca e vinca quel senso di soffocamento, quel preludio di morte, per riprendere il controllo e riprendere a vivere. Come ha fatto il giovane Dean.
Come dovrà sempre farlo perchè Sam non può perdere un altro Dean.
Perchè questa volta è Sam il maggiore, lui deve proteggere, lui deve dire "ti volgio bene", "sono fiero di te", comunque vada.

Ora ha di nuovo davanti a sè un prescelto.
Ma questa volta non ne è il fratello minore.
Questa volta ne è il padre e le carte in tavola cambiano.
NOn seguirà il gioco, detterà le regole.

Brava brava
CIn
Ora non è un fratello minore

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Mi piace , mi piace tanto il modo dolce e diretto in cui Patience spiega a al giovane Dean quale grande dono lui abbia, qualche enorme potenza la sua mente "inconscia" abbia.
Ho amato molto questa frase:“Io…io farei qualsiasi cosa per lui! Custode o no! Lui è il mio Dean!”
Sam ha perso già un Dean. Non ne perderà un altro.
Questa volta non accadrà. Non dirà "Va tutto bene, puoi andare!"
Questa volta il viaggio contnuerà insieme e l'abbraccio finale tra padre e figlio ne è la prova.
Un abbraccio che non segnerà la fine di un viaggio, ma l'inizio di un altro.

Bravissima.
:)

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Ciao...e fin qui sono riuscita bene o male ad arrivare ( e tu sai a cosa mi riferisco :)
Mi piace come Sam, in certo modo, cerchi di proteggere Baby dsa ulteriori viaggi. Viaggi che non vedrebbero al suo volante il, passami il termine, legittimo pilota. Sam è sempre stato lo shotgun. E sempre voluto essere lo shotgun, percvhe non riusciva a voler vedere nessun altro al posto di guida che il suo Dean, suo fratello.
E così delega ad un Dean , ora bambino, ma che crescerà, il compito di mettere a riposo Baby liberandola da quella sorta di coma.

Patience. Bel ritorno, bel personaggio come tutte le wayward sister che tanto abbiamo amato e che tanto ci sono mancate,

POtente come la nonna , forse anche di più. POtente al punto da vedere all'istante quanto potente sia anche la condizione del piccolo Dean. Condizione che terrorizza il nostra Sam. Che si incolpa di non aver salvato prima il suo bambino ma che poi riecse perfino a ringraziare quella sorta di eredità luciferina che gli passato.

Ora, sperando di riuscire a continuare nella lettura, ti dico , come al solito, Bel viaggio.
Alla prossima stazione.

Cin

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Perdonami se recensisco qui entrambi i capitoli. Ma tu sala mia condizione e dopo essermi messa di impegno e averli letti , messa a fuoco dopo messa a fuoco, non potevo non diventare , ancora una volta partecipe del tuo viaggio. Un viaggio con un "vecchio" Sam. Con un "nuovo" Dean. Un viaggio senza quel Dean.
Almeno per il momento, credo. Forse.

E che dire?? Un applauso alla mamma dell'anno.
Quanto è vero che il Male non è solo soprannaturale, ma anche fortemente umano. E una madre che tratta così un figlio, come Eloise ha trattato il piccolo Dean, è molto più che un male soprannaturale o terreno o mistico. E' un male che non ha definizione. Che non può averne.

Ora aspetto, con te, la nuova fermata. Spero di arrivare a Pittsburgh con i nostri protagonisti e scoprire se in questo piccolo Dean si sia annidata una luce salvifica o una maledetta oscurità.

Come sempre, bravissima.
Cin

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