Recensioni per
Il prezzo della verità
di Kuno84

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
16/06/23, ore 16:35

Caspita che grande fanfiction! È scritta molto bene, quindi i primi complimenti sono per questo! Lo stile intervista tutta fatta di dialoghi è veramente coinvolgente e ti piazza seduto accanto ai due a better smoothie! Mi dispiace solo che sia stata una vera tragedia tutta la storia, alla fine, ma dopo i fuochi d'artificio che ci sono stati, ci si crede poco che questa sia davvero una fine! Nel senso che, a scanso di equivoci, nella tragedia spicca di più la commedia e il modo così originale di far vuotare il sacco a tutti i personaggi in ballo! Proprio bella! Complimenti ancora!

Recensore Master
14/03/23, ore 20:27

Dialoghi veramente ben costruiti e fluidi, complimenti per come hai strutturato il tutto.

Recensore Veterano
12/03/23, ore 15:18

Bellissima storia dallo sviluppo molto triste.
Alla fine i nostri amati personaggi pèrdono quasi tutti la vita, ma tutti loro hanno esternato ciò che provavano e mi dispiace solo che abbiano dovuto pagare con la vita. L'ho trovato molto interessante questo racconto con questo strano collirio della sincerità, la storia mi ha incuriosita fin dal principio complimenti mi è piaciuta molto.

Recensore Master
05/03/23, ore 20:08

Senpai carissimo, sarò breve: sono strafelice che tu sia tornato a scrivere. Già solo il fatto che tu abbia trovato il tempo da dedicare alla scrittura è incredibile. Che in pochissimo tempo tu abbia sfornato una os piuttosto lunga è ancora più incredibile, per cui tanto di cappello. Forse però proprio il fatto che tu abbia dovuto buttare giù la tua idea nel più breve tempo possibile per partecipare al contest è il limite di questa ff. Sia chiaro, ho apprezzato l’idea di non essere ripetitivo sviluppando in modo alternativo la traccia di Subutai – seguita anche da Moira – del gioco mortale: hai preso le distanze dal tema sanguinolento del contest – niente torture, nemmeno psicologiche – cercando allo stesso tempo di riproporre le atmosfere del manga (l’ammucchiata di personaggi in casa Tendo, il caos che ne deriva) senza venir meno al tema della sincerità e della morte. Il risultato però alla fine mi ha lasciata perplessa: al di là dell’espediente del collirio per scatenare l’inferno che è piuttosto debole (non ho capito come fanno i suoi effetti a propagarsi come un’epidemia: basta guadare chi se lo applica negli occhi? Tu una volta eri maniacale coi particolari, ogni cosa doveva incastrarsi al millimetro…), tutto è narrato come una sorta di cronaca - ok, del resto è un'intervista e ci può stare - ma il fatto è che in realtà si tratta di un lungo flashback ed è questo salto indietro nel tempo che ho trovato poco coinvolgente, nonostante stiamo parlando della morte di tutti i personaggi principali del manga. Mousse appare forse troppo distaccato mentre racconta all’intervistatore, quasi lo facesse per sentito dire, anziché in quanto testimone oculare dell’evento catastrofico (anzi, è colui che lo ha scatenato!), per cui la sua sembra alla fine una semplice chiacchierata con un amico di vecchia data per rievocare i bei vecchi tempi. E la rivelazione finale che il giornalista sia Gosunkugi non mi ha aggiunto nulla. Raccontare è più difficile che mostrare perché è più difficile riuscire a coinvolgere il lettore, per questo sono rimasta perplessa, ma posso comprendere che in così poco tempo non era facile tirare fuori una storia originale dal cilindro. Tra l’altro tu l'hai immaginata come un racconto a posteriori su eventi vecchi di anni che comunque Mousse - nonostante sia un personaggio poco coinvolto con la famiglia Tendo - fatica a raccontare, per cui sì, il suo distacco emotivo ci può stare dopo tanto tempo. Tuttavia un po' più di coinvolgimento nei flashback non sarebbe guastato, ecco.
Scusa, avevo promesso che sarei stata breve, per cui chiudo segnalandoti:
Accadeva che l’interessato, dopo il trattamento, era in grado di -> fosse in grado;
...era divenuto contagioso, -> virgola in tondo, non in corsivo;
Bisnonna spiegato me di tuo incantesimo, prima, al ristorante -> e Obaba che ne sapeva del collirio? Mousse non ne ha fatto parola con nessuno.
Un Ryoga che avesse mantenuto almeno un briciolo di lucidità, non avrebbe -> virgola fra soggetto e verbo.
PS: una cosa ho apprezzato tantissimo della tua os, ovvero la scena in cui Kasumi respinge Tofu! Avevamo parlato in una diretta del fatto che Kasumi ha sempre visto il buon dottore come un uomo bizzarro, per questo non ne è mai stata attratta e tu giustamente lo hai sottolineato in questa storia. Un applauso per questo, sei il primo che ha finalmente scritto le cose come stanno davvero! Il resto però, come ti ho accennato, mi ha convinta poco: più che l’idea in sé (il solito ritrovato cinese), il suo sviluppo un po' freddo. Ciò non toglie che dopo tanto tempo è notevole quello che hai scritto, sono davvero contenta che sei tornato e spero che resti!
Un abbraccio!
(Recensione modificata il 07/03/2023 - 03:37 pm)

Recensore Veterano
05/03/23, ore 11:02

Bentornato senpai! Che bello rileggerti di nuovo dopo tanto tempo! Subutai è riuscito a penetrare nel tuo silenzio (e anche un po' nel mio, lo ammetto) con questo contest fuori dai canoni ed è una bella sfida che, come ai vecchi tempi, affrontiamo insieme, anche se all'epoca non c'erano sfide XD
Mi hai spiazzata, lo confesso: vedere un Mousse così serio e posato, adulto, che si fa persino intervistare mi ha rimandata a un'atmosfera decisamente rilassata. Ma la curiosità era tanta e ho scoperto che, tutto sommato, hai seguito molto i canoni del manga descrivendo i personaggi in maniera perfettamente IC in territorio sicuro, con tanto di venditore di intrugli magici, Mousse che cerca un riscatto e il solito casino di casa Tendo. E tutti lì a dire la verità! Insomma, solo alla fine si capisce dove sta il gioco mortale: è Ryoga, che "perde la brocca" nel posto sbagliato e al momento sbagliato, facendo fuori quasi tutti! E oltretutto scopriamo anche che l'identità del misterioso intervistatore è la stessa di un certo spettatore della tragedia, con le occhiaie e tutto pelle e ossa... Gosunkugi!
Insomma, l'escamotage è decisamente fuori dagli schemi, ma se posso essere sincera l'ho "vissuto" poco: mi è mancato tanto lo show don't tell, l'entrare nei sentimenti dei singoli e sentire, a pelle, gli ultimi istanti avvicinarsi. Insomma, sono certa che il poco tempo a disposizione sia stato per tutti, anche se ispirati, il paletto forse più grosso e che avendone di più magari avresti dato una forma differente a questa storia. Ma non smettere, mi raccomando, anzi! Continua a scrivere, qualunque cosa tu abbia in mente, ché ce n'è davvero bisogno in questo fandom.
Grazie ancora per essere tornato!

Recensore Veterano
05/03/23, ore 09:45

Bentornato senpai! 
Che bello aprire la home di efp e trovare i nomi di mostri sacri come te, Moira, Subutai e Riccardo popolare il fandom! Spero proprio che sia l’inizio di una nuova golden age 🤩!
Comincio col dire che riuscire ad essere originali con i paletti del contest (verità a costo della vita dentro una stanza) era piuttosto difficile, invece, da bravi autori veterani, senpai ma anche sensei, sia tu che Moira (Subutai non lo metto nemmeno nella conta in quanto geniale autore del contest) mi avete stupito trattando l’argomento in maniera totalmente diversa. 
La tua sfrutta un volano tipicamente takahashiano, che teletrasporta subito il lettore nelle atmosfere del manga. 
Mi è piaciuto che tu abbia usato Mousse come protagonista e ho trovato brillante l’idea dell’intervista. 
Devo confessarti però che mi è sembrato un po’ fumoso il funzionamento del collirio, l’escamotage del “contagio” forse è un po’ debole, non me ne volere, ma non toglie comunque efficacia al risultato. Finalmente la verità! 
A mio parere, il personaggio che hai descritto meglio è stato Kuno, indubbiamente il più fedele e IC, seguito da un Ryoga in splendida forma che tira fuori una verità scomodissima e, come da copione, un’amarezza sconfinata.
Su Tofu e Kasumi ho un headcanon da fangirl decisamente diverso, eppure ammetto che la tua descrizione dei due è molto più vicina a quella originale. A me piacerebbe che Kasumi uscisse dalla coltre di impenetrabilità dietro cui si è rinchiusa, emancipandosi e concedendosi all’amore di Tofu, ma in fondo perché? Sta tanto bene così, sulla sua nuvoletta felice fatta di faccende domestiche, casa e famiglia…
L’epilogo riporta al gioco mortale del contest, sebbene in questo caso tra i partecipanti non ci sia contezza di cosa stia accadendo, motivo per cui la situazione precipita in fretta, regalandoci una scena che, fossi stata in te, avrei fatto raccontare da Gosunkugi per poter fare una descrizione liberatoria e purificatrice alla Zàbriskie point: il fantoccio di Akane con le fattezze di Ranma, la vasca da bagno, la katana di Nodoka, il bokken di Kuno, la spatola di Ukyo, il nastro di Kodachi, la polaroid di Nabiki, la tabella dello shogi, gli occhiali di Tofu, la carpa… la moviola di una  pioggia catartica e rivelatrice nei cieli di Nerima di ciò che sarebbe stato il manga di Ranma 1/2 se i personaggi fossero stati sinceri gli uni con gli altri. La verità vi renderà liberi... un po' meno vivi ma liberi! 😜
Un enorme grazie senpai per aver condiviso e ancora bentornato!
(Recensione modificata il 05/03/2023 - 09:49 am)

Nuovo recensore
05/03/23, ore 00:13

Mh.
Questa, delle storie che partecipano al contest, è di sicuro quella che più si avvicina al materiale originale e al suo spirito. Il collirio è un classico espediente takahashiano per creare la gag, la riunione più o meno involontaria di tutta la ghenga a casa Tendo è tipica, le varie urla sono lo standard minimo. Eppure, verso la fine, si capisce distintamente come ci sia qualcosa di diverso: il potere che Mousse si è dato è pericoloso, eccita gli animi, surriscalda dei caratteri già caldi di loro, rende tutti più incontrollabili. Il concetto "verità=bene e bugia=male" generalmente funziona, anche se dipende dai casi, ma quando lo si esaspera in questa maniera le conseguenze rischiano di essere gravi. Specie quando c'è quel barilotto d'emotività mal gestita che risponde al nome di Ryoga Hibiki. Mi ha ricordato Lie to Me (per quel poco che ancora galleggia nella mia mente di quel telefilm), affrontava temi simili e anche lì le risposte bianche e nere tendevano a non essere quelle giuste.
Mi è piaciuta, sebbene ammetto che mi aspettassi qualcosa di diverso. Ma è dovuto principalmente ai residui arteriosi della mia storia e di quella di Moira, da cui questa si discosta per la maggior parte.
E stop. Sono un recensore tragicomico, lo so. Scusa.
(Recensione modificata il 05/03/2023 - 12:15 am)