Ciao!
Questa storia mi aveva incuriosita subito, da quando ne hai parlato su fb per la prima volta, ma alla fine è arrivata in un periodo un po’ turbolento, e me la sono persa. Sono molto felice quindi che tu abbia deciso di proporla per l’attività sulle recensioni, perché questo mi ha dato modo di recuperarla.
Ero curiosa di leggerla proprio perché si tratta di una tua vecchia storia su cui hai deciso di tornare, e mi incuriosisce molto provare a leggere qualcosa con un nucleo che continua a parlarti nonostante gli anni trascorsi. Ed ero curiosa di leggere una tua Dramione, perché come sai non si tratta esattamente della mia coppia preferita (anzi), ma volevo capire come l’avresti mossa.
E, ovviamente, non me ne sono affatto pentita: credo che la tua visione dei personaggi sia estremamente peculiare (ma non OOC), e l’interpretazione che ne dai è molto matura e interessantissima. Insomma, continua a non essere una coppia che mi piace, ma ho amato molto leggerne qui, forse perché tutte le loro problematicità sono presenti, sono forti, sono prese in considerazione e hanno moltissimo peso.
Trovo che tu abbia saputo cogliere esattamente l’apertura necessaria per trovare un punto comune tra di loro, un punto d’incontro che poi è sempre di scontro, perché non c’è mai qualcosa di concreto, non è una coppia che costruisce qualcosa, ma il loro stare insieme è un auto-annientamento, è un confrontare dei vuoti diversi ma sovrapponibili, da prospettive differenti. Mi è piaciuto davvero tanto come hai costruito tutto, a partire dal titolo, che viene ad assumere un ruolo centrale nel loro incontrarsi: quando si disvela qual è la contaminazione di entrambi è un momento bellissimo, perché rende la storia non solo il racconto di due persone che agiscono e vivono e si incontrano e si scontrano, ma un vero e proprio racconto, con piani narrativi intrecciati a piani simbolici e quasi mi verrebbe da dire archetipici (non è sicuramente il termine giusto, ma insomma, è un racconto “letterario”, che si legge e si interpreta come si legge e si interpreta la letteratura – cosa che io non credo di saper fare, quindi insomma, perdona la confusione).
È davvero molto bello il modo che hai di raccontare tutto, dal dolore di Hermione che si manifesta nella sporcizia sul golfino, al modo in cui ci sono denti che mordono intenzioni e graffiano ribellioni. È un racconto molto vivido, in cui ogni parola ha un suo peso e un significato preciso, in cui ogni azione racconta qualcosa in più, ha il suo preciso spazio in cui porta anche un significato che trascende la singola azione, e l’ho davvero apprezzato tanto.
Lo stile è molto ricco, ma non è una ricchezza “barocca”, è una ricchezza che vuole proprio circoscrivere delle sfumature di significato per andare a mandare un messaggio preciso, ed è stato davvero un piacere leggerti. Non è una storia semplice, è una storia che bisogna leggere con molta attenzione e tenendo sempre presente che forse il loro incontro è un modo per esplorarsi, per mettere a fuoco situazioni e dolori che non sempre sono immediatamente raggiungibili (con Draco è forse un po’ più semplice, visto quello che sappiamo anche dai libri del momento che sta attraversando, ma il lavoro che hai fatto con il dolore di Hermione è straordinario).
Il finale, poi, con quelle consapevolezze che restano sospese, che devono annegare nel silenzio in cui entrambi le ricacciano, è straziante.
Insomma, spero si sia capito che questa storia mi è piaciuta davvero, davvero tantissimo (questo a riprova del fatto che non sopporto la Dramione, ma alcune delle fanfiction più belle che ho letto sono Dramione, mannaggia a voi!)
A presto! |