Recensioni per
Chiedi chi sono i Nomadi
di Orso Scrive

Questa storia ha ottenuto 42 recensioni.
Positive : 42
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
21/03/24, ore 07:22

Buongiorno! 😊

Questa volta, ho ascoltato la relativa canzone mentre leggevo questo piccolo spezzone che, nella sua brevità, ho trovato molto bello! Ancora prima, ho ascoltato "Gli Aironi Neri", e il suo ritmo mi è piaciuto abbastanza, anche se, come ben sai, abituarsi alla voce del cantante non è così facile xD
In ogni caso, conto di recuperare presto le altre canzoni che mi sono lasciata indietro! Ultimamente, è già tanto se sono riuscita ad aggiornare la mia storia, tra i mille casini giornalieri xD

Ottime descrizioni, come sempre! 😄

Recensore Master
19/03/24, ore 18:41
Cap. 10:

Molto malinconico, questo tuo pensiero, ma anche tremendamente dolce!
Senza contare che... sulla parte del gelato, io ho sorriso, perché puntualmente non prendo mai il cono perché altrimenti finisco per sbrodolarmi addosso... 😂
E quindi... coppetta foreahhhh! xD

Per il resto, chi non ha mai vissuto un momento che magari, se potesse tornare indietro, rivivrebbe all'infinito? Questa song-fic rende perfettamente l'idea, quindi complimenti, come sempre! 🤗
Eleonora

Recensore Master
12/03/24, ore 14:24
Cap. 9:

Forse, questa è la prima canzone del 1998 che mi capita di "scoprire" (ovviamente, prima recensisco, e poi, più tardi, mi vado ad ascoltare le canzoni relative, o rischio di farmi distrarre dai testi xD), e quindi "mi sento" chiamata in causa xD

A ogni modo, questi tuoi testi sono sempre un po' "un pugno nello stomaco", perché sono tanto brevi quanto ricchi di un significato profondo. Ovviamente, ci siamo (e ci stiamo) rovinati/rovinando con le nostre stesse mani, e credo che non ci sia niente di più triste! La competizione e la smania di potere hanno, per tanti versi, rovinato un pochino tutto, e quindi "il bello" diventa sempre più difficile da ricercare, al giorno d'oggi 🙈
Però, come abbiamo sempre detto, una piccola speranza bisogna pur coltivarla, altrimenti, forse, vivere non avrebbe più senso. Tanto vale concentrarsi sulle cose che ci appassionano, per quanto il senso del dovere, molto spesso, la faccia da padrone!
Tornerò presto da queste parte; come al solito, sei veramente bravo! 😊

Recensore Master
12/03/24, ore 14:15
Cap. 8:

Io, per certi versi, la Sindrome di Peter Pan ce l'ho davvero xD
Sono tremendamente nostalgica, a tratti malinconica... Ed è difficile convivere con questa realtà, delle volte... Però, non abbiamo altra scelta 🙈

Ci sono persone che resteranno per sempre, mentre altre (perlopiù, ahimé, la maggior parte), invece, ci "accompagneranno" soltanto per un breve periodo. Anche se è pur vero che certe persone è meglio perderle che trovarle. Dipende dai punti di vista insomma. Certo, secondo me di alcune persone non "ci si libera" mai veramente, o comunque restano davvero a lungo nei nostri ricordi. Però, non ci resta che andare avanti e prendere la vita un po' come viene, come hai scritto tu qui. Con addosso la speranza che il meglio debba ancora venire, anche se... non è poi così facile coltivare l'ottimismo, soprattutto in certi momenti 🙈

Recensore Master
12/03/24, ore 13:04

"Tutto stava diventando nuovo, davanti e attorno a me."

Una frase molto significativa, questa qui! Come ho trovato molto significative le altre righe che ne sono seguite! Delle volte, è davvero difficile lasciarsi tutto alle spalle e trovare il coraggio di andare avanti. Molto spesso, mi dico anch'io che dovrei cercare di buttarmi più spesso, perlomeno in generale, e magari cambiare quello che non mi rende propriamente felice. Ma spesso, ci si lascia plasmare dalle aspettative altrui, o magari da quelle che si avevano un tempo, e questo "cambiamento" finisce per diventare polvere. Ci si scorda di se stessi, delle proprie esigenze, di un po' di tutto. E quel cambiamento che tanto aneliamo si allontana sempre di più da noi, fino a diventare un lontano ricordo. Questa "song-fic" è un richiamo al coraggio, invece. Quel coraggio che tanto, troppo spesso, ci manca. Ma che magari, chissà, alla fine riusciremo a trovare!

Recensore Master
12/03/24, ore 12:57

Rieccomi qui, dopo qualche giorno di latitanza!

Per adesso, questa qua è la mia "Song-fic" preferita! Delicata ma intensa, piena di belle speranze e altrettante luci, in quell'ombra tanto fitta che non lascia vedere nulla. Ma i cuori dei due innamorati non ne sono stati intaccati, e questo qua è senz'altro un bel messaggio di speranza!

Non mancherò, come sempre, di ascoltare la canzone associata a queste poche righe che, però, lasciano davvero molto dentro! Complimenti davvero, come sempre! 😊
Eleonora

Recensore Master
04/03/24, ore 12:30
Cap. 5:

Rieccomi! 😊

Un testo pieno di malinconia e di altrettanta tristezza, questo qui! Perché è davvero triste pensare che queste cose risultino ancora tremendamente attuali, e che purtroppo... ci faranno compagnia fintantoché abiteremo su questo pianeta tanto martoriato! Purtroppo, l'uomo ha una sete incredibile per la vendetta e per la distruzione. Ormai, tanto vale focalizzarsi sul bello che la vita ci offre, ché a pensare a queste cose ci si deprime e basta!
Come sempre, complimenti per la tua scrittura, la trovo sempre molto evocativa! Nella sua semplicità, questi pensieri ti portano a riflettere parecchio! E adesso, ovviamente... vado ad ascoltare la canzone! 🤗

Recensore Master
02/03/24, ore 14:38

«Guardate. Abbiamo mangiato insieme, e dopo abbiamo… be’, ci siamo capiti, no? E poi è partita, perché doveva passare a sistemare un paio di cose a casa. Però ha detto che stasera torna, sapete? Che stasera ci vediamo. Non può essere morta, allora. Come facciamo a vederci se lei…?»

Allora, io sono consapevole che la raccolta è sui Nomadi, però a me questo pezzo mi ha ricordato un sacco "No dottore" di Battisti. Non so se la conosci, ma teoricamente parla di un uomo che ha ucciso la moglie, ma che è comunque convinto di non averlo fatto (può darsi che il protagonista sia un malato mentale, ma non ne sono sicurissima). Lo so che, in questo caso specifico, il contesto è differente, però anche nelle righe di Battisti si legge "L'ho lasciata che dormiva... Respirava. Era viva, come me". Quindi ecco, in entrambi i casi, comunque, si cerca di "mistificare" una realtà inaccettabile.

Ho trovato questo scritto davvero molto bello, nella sua brevità! Molto intenso e molto malinconico. Come sempre, ti faccio tantissimi complimenti! E ora... be', adesso vado ad ascoltare anche questa canzone xD 😁

Recensore Master
02/03/24, ore 13:07

Buongiorno di nuovo! 🤗

"Restare per sempre se stesso – da solo – o diventare ciò che gli altri si sarebbero aspettati, per poter far parte di una società di cui non era mai stato un vero membro ma da cui aveva troppa paura di rimanere escluso?"

Questa frase mi ha colpito tantissimo. Tante volte, devo dirlo, mi sono domandata che cosa "dovessi mai" fare per entrare a far parte di quella "cerchia" dalla quale sono rimasta sempre "L'Esclusa" (tornando a Pirandello xD), ma... ma poi, inevitabilmente, ti vien da dire che non ha senso cambiare per "qualcun altro". Se lo si vuole fare, si deve cambiare solo per se stessi, e non perché "la società" ce lo impone. Ormai, sono dell'idea del vivi e lascia vivere, del "se mi accettano per quella che sono, bene, altrimenti... pazienza". Non mi sono mai veramente sforzata di "cambiare" per piacere agli altri, anzi. Sarebbe un processo a dir poco deleterio, perché alla fin fine non mi porterebbe a niente, lo so per certo. Molto meglio continuare a essere noi stessi, in barba a tutto il resto :D

In ogni caso, in questo breve scritto mi sembra di vederci molta componente "autobiografica"; poi, magari mi sbaglio, eh! Quello che posso dire, è che pure io sono rimasta più o meno la stessa, perlomeno da un punto di vista prettamente fisico. Delle volte, alcune mie vecchie conoscenze nemmeno riesco a riconoscerle, per quanto sono cambiate 🙈 Di sicuro, sono cambiate un pochino anche interiormente, però... su questo non posso proprio esprimermi, dato che ormai, con queste vecchie conoscenze, ci parlo a malapena (quasi mai, a dirla tutta)!
(Recensione modificata il 02/03/2024 - 01:08 pm)

Recensore Master
29/02/24, ore 20:03
Cap. 2:

Ti sto scrivendo questo commento mentre sto ascoltando questa canzone dal ritmo travolgente 😁
"Studenti, imparare a imparare"... Eccomi xD
Ma che fatica imparare, mamma mia! xD

E, giusto per rimanere in tema, se avessi il coraggio di fare domande più spesso starei "una Pasqua". Chissà, forse non è ancora troppo tardi per NON tenere la bocca chiusa!
Se delle volte il silenzio è d'oro – e la parola è d'argento –, è altrettanto vero che altre volte bisogna cercare di reagire, soprattutto di fronte alle ingiustizie!

Un testo breve ma incisivo, davvero ricco di significato; mi è piaciuto molto (e, ripeto, mi è piaciuta anche la canzone xD) 😊
A presto! 🥰

Recensore Master
29/02/24, ore 19:55

Eccomi qui! Avevo adocchiato questa raccolta da un sacco di tempo xD
In effetti, quale modo migliore per conoscere i Nomadi se non leggendo questa corposa raccolta? D'altronde, ne abbiamo parlato parecchio, nei giorni passati xD
Ho appena ascoltato la canzone, mentre terminavo di leggere questo mini-racconto: è molto carina, l'atmosfera tipicamente "beat" di quei tempi si sente tutta! 🤭
Anche se, lo devo confessare, mi devo proprio abituare alla voce di Daolio! Magari, con il tempo, ci riuscirò 😊
Per il resto... mi sembra di capire che qui hai voluto sottolineare come spesso nascano dei conflitti per motivi assolutamente inutili. Tra l'altro, farsi la guerra e spargere sangue è sempre stato un qualcosa di assolutamente inutile – peccato che dalla storia non si riesca proprio a imparare qualcosa, e alla fine si arriva a commettere sempre gli stessi errori...

Di sicuro, noi non ci saremo in eterno, quindi non ci toccherà sempre di assistere all'ennesima autodistruzione. Anche se poi, a ben guardare, ogni giorno è una lotta 🙈
Complimenti per questo racconto, vedo se riesco a leggere il prossimo! 😊
(Recensione modificata il 29/02/2024 - 07:56 pm)

Recensore Master
21/07/23, ore 13:10

Buongiorno,
Avevo adocchiato questa tua raccolta già diverso tempo fa e, anche se conosco soltanto le più celebri tra le canzoni citate (e ho sempre trovato quello di "ho difeso il mio amore" un testo abbastanza inquietante, anche se ho sempre avuto il dubbio di averne travisato l'interpretazione), ed è stata una bella scoperta leggere questi racconti lontani dal genere/ dai generi con i quali sono venuta a conoscerti.

Ti faccio i complimenti, perché l'impressione è che tu scriva bene qualunque sia il genere nel quale ti stai cimentando... e non per niente una cosa che riesce a tutti! Quindi ottimo lavoro, Orso, anche se ho sentito la mancanza di qualche anguana! Aggiungo anche che, quando si accenna all' "olandese volante" mi è venuto - in modo del tutto slegato dal racconto - da pensare al nostro amico Dutch/ Deutsch già incontrato nella vicenda "western" di A&A!

Ho infine una piccola segnalazione che mi è rimasta impressa, dal capitolo 50, ovvero: "Sia esso un assassino o un giudice che condanna a morte, un boa con un cappuccio nero sulla testa che esegue la sentenza" credo che intendessi un boia, anche se la condanna a morte eseguita da un serpente incappucciato sarebbe molto in stile Orso (magari il cappuccio lascia intravedere solo la coda da serpente e invece è un'anguana)!

Un saluto,
Milly

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