Ciao, eccomi a lasciarti una recensione. Come ti ho detto avrei voluto passare prima, ma preferisco essere sempre un minimo lucida quando lascio delle recensioni e se sono molto stanca finisce che non riesco a connettere bene. Ma comunque... Ho scelto questa storia, lo confesso, per curiosità sul paring. Non ho mai letto niente del genere, ma come dico spesso è solo di recente che ho spaziato anche su altri personaggi del mondo di Harry Potter, prima ero piuttosto monotematica. Ero curiosa di capire che tipo di storia avevi scritto, ma soprattutto come avevi caratterizzato i personaggi. Soprattutto Tom Riddle. Ricordo l'altra storia tua che ho letto, mi sa l'unica che ho letto, e mi ricordo benissimo che ero rimasta impressionata dalla maniera in cui avevi caratterizzato Tom. Non è mai facile caratterizzare personaggi come lui, si rischia di ridurli a una macchietta incolore o di renderli banali o scialbi, magari eccessivamente e incomprensibilmente malvagi. Tu invece tiri fuori degli aspetti del personaggio che finiscono con il renderlo, oltre che perfetto da un punto di vista dell'IC, anche pienamente realistico. In questo caso non è esattamente Tom Riddle, ma il ricordo nel diario. Mentre leggevo mi domandavo se ci fosse un'effettiva differenza a livello di caratterizzazione. Se magari questa versione aveva delle sfumature differenti rispetto a quella del Tom Riddle "Vero e proprio". Poi mi sono ricordata che Silente lo considera come Voldemort stesso, quindi mi sono detta che non c'erano differenze. Solo il contesto è leggermente diverso, ma soprattutto lo sono le intenzioni. Nell'altra storia che avevi scritto Tom giocava con le persone e i loro sentimenti per puro divertimento, qui lo fa per una ragione più basica, diciamo così ovvero il suo voler essere libero. Usa Ginny Weasley per uscire dalle pagine di quel diario, per poter essere di nuovo in carne e ossa, cosa che quasi gli riesce per altro.
Insomma, questa storia è pazzesca, ecco. Mi è piaciuto molto il modo ironico, ma di un'ironia quasi tetra, con cui Tom definisce Ginny: noiosa, patetica, con una vita insignificante... Sembra chiaro già dalla prima riga cosa pensa il Tom del diario, sa che vuole usarla per diventare reale, ma si rende anche conto che nel frattempo probabilmente si annoierà pure e questo lo infastidisce. Il tuo Tom dell'altra storia si divertiva a torturare le persone da un punto di vista mentale, probabilmente perché stuzzicato da un qualche dettaglio che attirava la sua attenzione. Questo lo fa per mero profitto personale, usa una persona per la quale non ha alcun rispetto, che non desidera nemmeno alscoltare e questo sì, cambia un po' il tono della storia. L'ironia di Tom è pungente, la sua fretta di liberarsi di quella bambina e il suo dispiacersi per la giovane età sono un dettaglio macabro della storia, perché ci si rende conto che, se fosse stata adulta, probabilmente l'avrebbe usata per il sesso o avrebbe tratto lui stesso piacere da quelle conversazioni. Però Ginny non ha niente di interessante e quindi il suo modo di fare è freddo e distaccato, come di un qualcuno che vuole finirla in fretta. E quindi la manipola, la sfrutta finché non è arrivato al suo obiettivo. O quasi. Sappiamo poi come va a finire, ma non è quello che interessa di questa storia quanto più il rapporto tra Tom e Ginny.
Dall'altra parte, anche fisicamente, abbiamo Ginny. Il punto di vista di lei contrasta con quello di Tom in maniera quasi brutale. Sei riuscita a splendiamente a cambiare prospettiva all'interno della stessa storia in una maniera davvero drastica. Immagino non sia stato facile vedere anche l'altra faccia della medaglia, non in un contesto come questo. Ginny è perfetta nel suo ruolo, è una bambina e ragione come tale, anche lei l'ho trovata IC. Con i suoi discorsi sognanti sul suo eroe Harry Potter, che crede di amare. Ginny è così all'inizio, poi però cambia. Anche il suo punto di vista diventa più tetro, sebbene in una maniera leggermente diversa da quella di Tom. Lei inizia ad avere incubi, buchi di memoria, perde intere ore o giornate durante le quali non sa quello che fa. Il suo punto di vista contrasta molto con quello di Tom, dall'altra parte lui è calmo, posato, come un serpente che aspetta la preda con pazienza, lei invece è agitata, diventa impaziente, si rende conto che qualcosa non va e cerca anche di liberarsi del problema, salvo poi tornare suoi propri passi.
Penso che il legame tossico e malato che si è creato tra di loro sia uno degli aspetti più sconvolgenti di questa storia. Tom riesce a manipolarla così bene che Ginny si convince di amare Tom. Crede a tal punto a lui che arriva a sacrificare se stessa e anche nel momento in cui sta per morire, dice a se stessa di amarlo. Quando ho letto quella frase, in cui lei comunque ammette di volergli bene nonostante tutto, sono saltata sulla sedia. Non è facile, almeno per me non lo è, già il semplice approcciarsi a una storia di questo tipo. Cominciando dalla "Coppia" di protagonisti così insolita, fino al rapporto che costruiscono ovvero uno basato sulla manipolazione, sulle bugie e sulla fascinazione. Tom è il serpente e Ginny il topolino che rimane invischiato nelle sue spire. Leggi il punto di vista del serpente, capisci le sue ragioni, ma il fatto che lui la ammali al punto da farle sviluppare un sentimento, resta comunque un rapporto tossico. Penso ci siano predatori che si comportano così, oltretutto. Però ecco credo mi sia piaciuta proprio per questo, la tua drabble. Magari per te è più usuale scrivere storie di questo tipo, io ammetto che non mi ci imbatto poi così spesso neppure da lettrice e anche il semplice scrivere una cosa come questa sarebbe di per sé una bella sfida. Per dire, io mi farei mille paranoie. A scrivere un qualcosa di questo tipo è un attimo che interpretano le intenzioni nel modo sbagliato, quindi applaudo anche il coraggio che hai avuto a buttarti in un progetto del genere.
Come forse si sarà capito, la drabble mi è piaciuta davvero molto. Lo stile è stupendo, poi. Scrivi davvero molto bene, ci sono tante sottigliezze anche in così poche parole che mi ci è voluto comunque del tempo prima di mettermi a recensire e tuttora non sono sicura di aver reso bene quello che intendevo dire.
Complimenti!
Koa |