Recensioni per
IN VINILE
di Nerve

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
18/05/23, ore 22:06
Cap. 1:

Buonasera!
Mi è piaciuto molto il modo in cui hai strutturato la poesia, con i versi delle due quartine che rimano ciascuno con quello corrispondente.

Il testo è molto enigmatico e potrebbe essere interpretato in diverse maniere. Tuttavia un testo enigmatico, a mio vedere, esce così proprio perché non si vuole palesare tutto. E tu sei riuscito nell'intento.

A presto,
Un saluto.

Recensore Master
18/05/23, ore 14:10
Cap. 1:

Buongiorno
È un periodo di grandi paure, in tutti i sensi.
Amare , ricevere anche solo un abbraccio è tanto... Tanto bello.
Poesia breve ma molto intensa.

Recensore Master
18/05/23, ore 10:22
Cap. 1:

Insomma, amico mio, sono stanco di doverti seguire come un cagnolino scodinzolante (o iena ridens?) e papparmi tutte le briciole che lasci cadere mentre passeggi, per capire se stai pappandoti una focaccia alla genovese o un croissant alla parigina.
Forse dovremmo dare retta a Perry Brass e non giocare troppo col dio Ermete - il tre volte grandissimo - per non dover poi fare i conti col demone Asmodeo - il tre volte capocciuto.
Smettiamo di "combattere", "fare la guerra".
Predi_cato, cer_cato, pec_cato.
Stravacchiamoci sul divano - le gambe sono stanche - e guardiamo la puntina che tira fuori dal vinile suoni antichi. E se quel suo ondeggiare su e giù ci fa venire in mente movimenti di anche, beh, forse, abbiamo bevuto un bicchiere di troppo.
Un abbraccio, sottile, certo.

Recensore Master
17/05/23, ore 18:17
Cap. 1:

Ciao Roberto,
come sempre le tue poesie mi incuriosiscono anche se, per trovare il loro significato più recondito, occorre ben più di una lettura, parlando per me stessa, in quanto spesso sono ermetiche e possono dare adito a diverse interpretazioni, le quali, magari, si discostano dal pensiero tuo di base.
Questa volta il termine “vinile” mi ha fatto meditare pensando in che rapporto fosse con il resto dei versi. Ma alla fine mi è parso di cogliere una invocazione nel desiderare di essere stretto in un abbraccio al fine di non sentirti straziato dalle tante cose che ti capitano intorno e che risulta simile all’ascolto della melodia sprigionata da un violino che potremmo ascoltare su un disco in vinile.
Inutile ingaggiare guerre sia con i Demoni, che hanno ben altri nemici da combattere, che con la tua controparte quando la vedi ancheggiare venendoti incontro e abbattendo ogni tua difesa.
Inutile andare avanti ad oltranza quando senti la stanchezza coglierti e magari aprire persino un abisso sotto di te: l’unico lenimento sta tutto in quell’abbraccio, che tu definisci sottile, ma che pare l’unico a poterti risollevare l’animo.
Sicuramente sarò andata ampiamente fuori tema anche questa volta, ma le parole mi hanno suggerito questi pensieri a cui, certamente, tu darai le opportune spiegazioni.
E’ sempre una piacevole sfida per me cercare di interpretare i tuoi versi.
Un caro saluto e a risentirci prossimamente. Elena