Estremamente interessante e originale l'accoppiata poesia - racconto, degna di una grande mente creativa.
Esalta, mettendone finalmente in risalto limiti e potenzialità, le due forme espressive. Avrei però messo prima il racconto - più propedeutico, quasi un apripista - facendolo poi seguire dalla poesia, elegante e fiorita, malgrado tutto.
Bislacca, stravagante, dark - non so bene come definirla - l'idea dell'"amante respinto", eppure è quella che tiene in piedi il tutto.
Eccellente il sonetto, anch'esso testimonianza di una grande mente creativa - la quale riesce ad alternare con disinvoltura pezzi inglesi a manifestazioni ossequiose della tradizione letteraria italiana.
Stona un po' il quarto endecasillabo della prima strofa: " risvegliando troppe mortali danze". È un endecasillabo di quinta ("non canonico" come quelli di quarta e di sesta) senza appoggio sulla seconda (come "veniva le notti di primavera") e… lo trovo un po' ostico. Lo avrei trasformato in endecasillabo di sesta ("risvegliando le troppe atroci danze").
Un caro saluto dal solito affascinato lettore spaccamarroni. |
