Dorabella! Quale talento poteva trasformare l'accidia di Gian Gastone in un monologo adatto a una pièce da teatro se non il tuo?!? Solo tu potevi trovare ispirazione in un personaggio storico che la storia non l'ha fatta ma l'ha guardata passare, rendendolo notevole grazie alla tua ironia e alla tua prosa elegante e intelligente.
Mi piace come inserisci nel testo note storiche come fossero notiziole riportate in un pettegolezzo e come riesci a mostrare in immagini, come cartoline scorse una dopo l'altra, la vita di una Firenze decadente e quindi forse meno nota.
Complimenti! Sei sempre una penna straordinaria per sensibilità, talento e cultura e leggerti mi arricchisce ogni volta.

Ciao carissima
Complimentissimi, hai tracciato benissimo il quadro dell ultimo Medici, quel Gian Gastone che ha rappresentato la fine della dinastia...Centrato benissimo il punto dell'esistenza del granduca, che trascorreva le sue giornate in quel letto che divenne e caratterizzo' la sua vita, circondato da quella masnada di " ruspanti" quei fanciulli che lo intrattenevano, e introdotti alla presenza del granduca da Giuliano Dami, il suo favorito..Gian Gastone, ebbe una vita sregolata, e si abbandonò agli eccessi sopratutto dopo il suo sfortunato matrimonio con Maria Francesca di Sassonia Laxenburg, " la virago che amava più i cavalli che gli uomini" come era solito definirla lo stesso Granduca ( Nozze tra l altro caldeggiare dalla sorella l Elettrice palatina)..La sassone non si trasferì per giunta mai a Firenze fu Gian Gastone che andò ad abitare in Sassonia, dove si abbandonò all alcool..
Rientrato a Firenze era ormai segnato e uscirono allo scoperto le sue preferenze sessuali era infatti omosessuale e il Dami ne fu l'amante...Questa spardalletta, deformazione del mestiere per dirti che la storia e" strabiliante
CHAPEAU
V

Leggi la risposta dell'autore