Recensioni per
Violet
di Ghostro

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
25/12/23, ore 22:33
Cap. 1:

Buonasera.
Avevo inserito questa storia nelle ricordate da tempo e solo oggi ho trovato il coraggio di recensirla. Da grande amante del Dark non me la sono fatta scappare. Ti dirò, mi è tornato in mente un dark romance scritto da una poco nota (in Italia) scrittrice americana. In effetti Finn mi ha ricordato a tratti il passato di questo personaggio di cui ho letto e, inevitabilmente mi hai stregata, già dalle prime righe. Non è facile parlare di argomenti così delicati e non è facile attirare le persone quando si affrontano tali tematiche. Eppure ho assorbito ogni parola e mi sono sentita così angosciata per il protagonista da trattenere il fiato senza rendermene conto. La storia è ricca di introspezione, eppure mai noiosa. È stato affascinante entrare nella mente di Finn, leggere di tutti i simboli che hai messo come la palla da biliardo e l'orologio. Davvero un ottimo lavoro.
Inutile dire che hai uno stile unico, curato. Mi hai colpita e mi ricorderò di te. Spero infatti di trovarti in altre storie, magari romantiche, magari fantasy. Sarò lieta di seguirti e, presto (spero) passerò a dare un'occhiata ad altre cose che hai scritto.
I miei più sinceri complimenti, e già che ci siamo ti auguro un buon Natale (prendi queste righe come un piccolo regalo, meriteresti di più, lo so)
Un abbraccio, a presto!
(Recensione modificata il 25/12/2023 - 10:35 pm)

Recensore Veterano
21/10/23, ore 18:00
Cap. 1:

Prima classificata [parimerito] - "Violet" di Ghostro 

Grammatica 9/10
La storia è scritta molto bene. Il testo è scorrevole e si legge con molto piacere. Ho trovato solo alcuni piccoli errori, per lo più refusi. Gli unici errori veri e propri sono l’assenza della virgola dopo i congiuntivi testuali (tuttavia, perciò, ecc.) e il fatto che i titoli nobiliari come “Lord” e “Lady” andrebbero scritti con la maiuscola. Un altro problema sono le virgolette: quando una parola viene riportata da un testo o da una conversazione per analizzarne il significato o come citazione andrebbe messa tra virgolette. Mi riferisco in particolare alla frase: << “Concentrazione”, la chiamavano>>. Per il resto, non ho trovato grossi errori, anzi.

Sintomi 5/5 + 3

Al di sotto della veste fantasy - un’elaborazione molto originale, che ho gradito molto – ho ravvisato tutti i punti dell’elenco: incubi e pensieri intrusivi, evitamento, ipervigilanza, distacco anomalo, mancanza di concentrazione, quest’ultima una vera e propria spina dorsale del racconto, e senso di colpa. Nulla da dire su questo punto, punteggio pieno e bonus meritato, direi.

Gradimento personale 3/3

L’ambientazione fantasy è molto originale, ho apprezzato molto questo aspetto. “Nonostante” (le virgolette sono d’obbligo in questo caso) l’ambientazione, però, il racconto è in sé molto realistico. I sintomi che presenti e il modo in cui li racconti sono più che verosimili: mi ha colpito in particolare la descrizione dell’attacco di panico, molto credibile. Al contempo, però, non è difficile entrare in empatia con il protagonista, con la sua angoscia e la difficoltà di convivere con un vissuto tanto doloroso. Oltre al fatto che la “vittima” non è una donna ma un giovane uomo, al contrario di ciò che gli stereotipi vorrebbero, mi è piaciuto molto come hai affrontato il tema della memoria e del ricordo. Da una parte Finn ha rimosso del tutto l’evento traumatico: non vuole e non può ricordare. Dall’altra, i ricordi sono come marchiati a fuoco nel suo inconscio e rispuntano sotto forma di incubi, flashback e pensieri intrusivi, avvelenandogli la vita in un loop continuo da cui non sembra trovare scampo. Anche questo espediente della ripetizione continua, del trauma, ma anche delle scene del racconto, è molto interessante e davvero azzeccato. Ho apprezzato moltissimo, complimenti!

Totale = 17/18 + 3 = 20

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Recensore Master
14/08/23, ore 20:26
Cap. 1:

Ciao Ghostro!
Adesso che ho pubblicato anche io, posso finalmente passare a leggere e recensire la tua storia. Non che prima qualcuno me lo vietasse, ma nella vita bisogna darsi delle regole :D

Allora, da dove comincio?
Comincio dalla prima impressione che ho avuto, ossia all'inizio ho pensato che Finn fosse un pazzo rinchiuso in una clinica. Ho avuto la percezione che il mondo fantastico che descrivevi fosse in realtà solo nella sua testa. Che in verità Finn fosse appunto ricoverato in un qualche manicomio/clinica dopo aver vissuto un evento traumatico, dove la sua ossessione per il viola fosse dovuta - non so - a una nube tossica o una qualche bomba strana.
Questa sensazione l'ho avuta per due motivi principali: il biliardo (non mi chiedere perché, ma non l'ho collegato a un mondo magico, dove forse mi aspetto di vedere sempre e solo un ambiente medievale, limite mio, lo so benissimo!) e quasi ne ho avuto la certezza quando qualcuno gli ha fatto un'iniezione. Lì ho pensato a dei medici e al ricovero in clinica, appunto.
Ti giuro che sono stata certa di questa cosa fin quando non è comparsa Vivienne e l'hai descritta come una maga. Vivienne, che si comporta come un qualsiasi medico preso dal proprio paziente e che crede fermamente nella scienza (metafora della magia a questo punto?). Vivienne, l'unica che sembra accorgersi dei miglioramenti del suo Lord, dove tutti gli altri vedono solo un pazzoide che va internato perché (giustamente) pericoloso.

L'intera storia mi è piaciuta molto, nonostante non ci siano scene movimentate, non ha mai annoiato, proprio perché sei stato capace di tenere il lettore sulle spine (ma che succede? chi è davvero questo Finn? e la bella dama dagli occhi viola?). Sei stato originale (come sempre d'altronde) non solo nella trama, ma anche nello stile. A tal proposito, molto bello l'escamotage (possiamo chiamarlo così?) di ripetere la scena della palla da biliardo riportano le stesse identiche parole del primo pezzo. Hai reso perfettamente l'idea della ridondanza dell'azione di Finn, il suo essersi "perso", della sua necessità di dover fare praticamente qualcosa per tenere la mente occupata (in psicologia c'è un nome specifico per questa patologia, ora però non mi viene).
In ogni caso, questa cosa della ripetizione mi è piaciuta tantissimo, la terrò presente per i miei scritti futuri ;)

Alla fine della fiera, comunque, la tua storia rimane un po' di amaro in bocca. Finn non è libero, rimane intrappolato in se stesso, sa di esserlo e di non poterci far nulla. Né lui né chi vorrebbe aiutarlo. E' questo senso di impotenza a lasciare quella sensazione di amaro di cui ti parlavo prima.

Complimenti, è sempre bello tornare a leggerti ;)
In bocca al lupo per il contest,
Nina^^
(Recensione modificata il 14/08/2023 - 09:01 pm)

Recensore Veterano
02/08/23, ore 19:28
Cap. 1:

Ciao Ghostro!

Ok, rispetto alla mia storia la differenza è abissale. Tu hai sviscerato in profondità la pazzia di Finn, facendogli interpretare i personaggi che cercano di aiutarlo (?) in modo distorto e rendendo bene la sua follia tramite i gesti ossessivi e ripetitivi che compie. E largo spazio lo hai dedicato ai suoi conflitti interiori e al loro manifestarsi, sia coi gesti compulsivi, che con le reazioni coi personaggi.

Intrigante la figura di Violet, un angelo che si rivela essere una calamità nazionale. E mi domando quali danni abbia fatto al paese, se i piccoli miglioramenti di Finn sono tanto importanti.

E poi c'è Vivienne, che si prodiga per guarire il poveretto. Anche lei un bel personaggio. Decisa, coraggiosa, sembra genuinamente interessata ad aiutarlo e ha dimostrato di sapere quel che fa. Però il compito appare quantomai difficile. Di lei mi è piaciuto in particolare il modo contrastato con cui Finn la vede: da un lato ne coglie gli influssi positivi, ma dall'altro acuisce il prorpio dolore, divenendo consapevole di ciò che ha fatto. E poi lei è più una crocerossina oppure una scienziata non tanto interessata al paziente quanto alla cura?

Chiudo tornando su Finn e facendoti i miei complimenti per la descrizione della sua angoscia, che hai reso bene con immagini potenti e intense.

Alla prossima!