Seconda Classificata [Parimerito] - "Il giorno in cui sono morto" di Artnifa
Grammatica 8,5/10
Il racconto è molto gradevole, lo stile scorrevole, il contenuto coeso e ben coerente. Ho trovato diversi errori di punteggiatura, soprattutto nell’uso dei punti fermi: andrebbero messi più spesso per segnare le pause più lunghe. Inoltre, andrebbero messi degli a capo quando si cambia soggetto o punto di vista, per questo ho tolto un altro mezzo punto alla valutazione finale. Nel complesso, tuttavia, è un testo più che ottimo, davvero ben scritto. Mi spiace anche che si sia perso il gioco di parole del titolo, purtroppo il regolamento è molto chiaro su questo punto, ma il suo significato è molto ben riportato dal resto del testo.
Sintomi 5/5 +1
All’interno del testo ho ravvisato i seguenti sintomi: pensieri intrusivi ed insonnia, ipervigilanza, distacco emotivo, senso di colpa e sindrome del sopravvissuto. Questi ultimi due aspetti appaiono in modo preponderante, ma sono resi con grande precisione e attenzione. L’ambientazione clinica è molto interessante e l’ho trovata anche verosimile. Dato che hai inserito un sintomo in più oltre ai tre richiesti per ottenere un punteggio pieno, assegno un punto bonus alla valutazione finale.
Gradimento personale 3/3
Una storia breve, ma intensa. Perdonami se uso una frase fatta per un racconto che di stereotipato non ha proprio niente. Il fatto di narrare dal punto di vista del protagonista, in prima persona, offre un racconto frammentato, come del resto lo è lui, che pone il dubbio legittimo sul fatto che la narrazione degli eventi da parte della “vittima” sia essa stessa una forma di terapia. E’ una problematica reale, su cui specialisti di vario genere si stanno scannando da decenni e una tematica nient’affatto scontata per un racconto. Credo tu abbia centrato molto bene l’aspetto del senso di colpa che il protagonista prova per essere sopravvissuto: una cosa di cui non ha colpa e su cui non ha alcun controllo. Eppure, questo non rende il suo dolore meno reale. Forse non è morto fisicamente, ma qualcosa in lui quel giorno si è rotto in modo irreparabile. Ci sono eventi, è il caso anche di traumi così profondi, che segnano delle cesure nel corpo e nella psiche. Si può anche recuperare la salute fisica, magari fare una vita all’apparenza normale, ma non si è mai più quelli di prima. Ho apprezzato molto il modo in cui hai trattato questi e gli altri aspetti della patologia, anche l’ambientazione clinica è più che verosimile. Complimenti, hai fatto un ottimo lavoro!
Totale 16,5/18 +1 = 17,5/18
{\__/}
( • w •)
/ >📸 |