Ero certa che da quella citazione avresti tirato fuori una delle tue introspezioni tanto emotive, capaci di colpire come un pugno nello stomaco.
Prima che ad Akito, però, un elogio voglio farlo alla tua caratterizzazione di Sana: con poche parole filtrate dalla cornetta telefonica sei riuscita a riprodurre e a mostrare tutta la sua energia caotica che mette a soqquadro ogni cosa e travolge come un uragano – si percepisce tantissimo e alla perfezione quanto lei riesca a rompere tutti gli schemi di Akito, irrompere nelle sue giornate e soprattutto nella sua vita, aprendogli dinanzi un ventaglio di possibilità alle quali non si era mai permesso di pensare.
E allora non può che essere altrimenti, arriviamo a quel «Io sceglierò sempre te» con la consapevolezza che sia l'unica verità possibile, nonché la più viscerale, per Akito e anche per Sana, perché loro si sono scelti e continuano a scegliersi a vicenda ogni giorno, qualsiasi cosa accada – tra loro possono esserci altre persone come tanti chilometri, si sceglieranno ugualmente ogni volta.
Arrivando all'introspezione di Akito (tra l'altro nota come sono brava, ho imparato il nome originale!), l'ho amata infinitamente, perché è lui in ogni momento, riflessione, dolore, paura, è lui anche e soprattutto quando viene preso dal bisogno di sentire Sana, di cullarsi nella sua felicità, di sentirne un po' meno la mancanza. A me dispiace sempre di non essere ferrata in questo fandom, perché non ho letto il manga e i miei ricordi del cartone animato sono datati, perché so che diversamente coglierei ancora più bellezza nei tuoi racconti.
Ho amato tutto di questa storia e sono proprio felice che il mio spunto ti abbia ispirata, è bellissimo tornare a leggerti!
Un grande abbraccio (e scrivi sempre!) ❤ |
