Un titolo che confonde… Un'intro che farebbe presagire confronti generazionali, scontri, mutazioni e valori.
Non ci trovo niente di tutto ciò e
rimango invece un po' disorientato nel trovare concetti che non c'entrano, spunti appena accennati.
L'ho però apprezzata a una rilettura più attenta. Le rime sono carine.
La musicalità, che inizia con quattro ottonari orecchiabili, si perde un po' per strada.
Ci ho visto come il canto intriso di gratitudine della pensionata che ricorda il proprio corpo di adolescente. Un corpo che non ritrova più, ma ella sa di poter contare su un intelletto che non invecchia, che ben risponde agli stimoli della cultura e dell'arte, che la fa sentire in sintonia con un mondo ancora tutto sommato "degno". Una pensionata degna pure lei. |
