Ciao Chiccaxoxo :) ho letto con piacere questa tua storia, pur non conoscendo il fandom, in quanto è davvero ben scritta e i temi affrontati mi piacciono molto. Chi, come Madara, non si è mai rifugiato nella solitudine per sfuggire a un dolore, a qualcosa di spiacevole come un rifiuto? Una solitudine autoimposta durata ben tredici anni, forse eccessiva e inutile, ma che ha permesso a Madara di toccare il fondo e superare il dolore e la vergogna di quell'incidente con Obito.
Mi è piaciuto tanto il flashback dei due ragazzi a casa di Madara, la tensione di quest'ultimo, e anche Obito, nonostante non sia interessato al cugino in quel senso, mi è sembrato comunque in soggezione davanti a lui.
Non so cosa leghi questi due personaggi nell'opera originale, ma sei riuscita a incuriosirmi :)
Sono anni che mi dico che devo vedere Naruto, chissà che sia la volta buona xD
In bocca al lupo per gli Oscar e alla prossima!

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Buongiornissimo, caffè, vengo in pace per lasciare una recensione visto che partecipiamo alla stessa categoria degli Oscar 2024!
Non conosco il fandom e me ne dispiace ma onestamente non ne ho bisogno per poter apprezzare il modo meraviglioso in cui hai descritto il bisogno di scappare da tutto e tutti in seguito a un rifiuto amoroso, per quanto poco "drammatico", e la sensazione di non essere fatti per il mondo, di no poter trovare un posto, un qualcuno, un qualcosa, ma solo se stessi e la propria organizzazione per mantenersi in piedi. Ma nessun uomo è un'isola e la solitudine a un certo punto porta alla depressione.
Ho adorato il tuo stile, il lessico, il modo in cui hai architettato la storia in un cerchio imperfetto.
Mi è piaciuta moltissimo, ti faccio i complimenti e ci si rivede agli Oscarrrr
Un abbraccio
Angel <3

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