Wiii! Avevo detto che se mai avessi scritto su questi due sarei passata a leggere ed infatti eccomi qui. Come già sai “ignoranza” è il mio secondo nome e non ho la più pallida idea di cosa voglia dire la metà delle cose che vengono nominate – finirà quindi per essere un commento breve e sconclusionato? Ma certo che sì!
Però sono un’egocentrica e ci tenevo a dire la mia e a dirti che ho comunque apprezzato tantissimo la flashfic – e soprattutto l’ingresso di Turner, che sospetto sarebbe potuto essere il mio pg preferito, con la sua incazzatura e le sue uscite senza mezzi termini. E se per farlo felice serve che venga distrutto un certo plastico, che vada con dio e lo faccia a pezzi! E con Dawes, visto che la vuole con sé (aww~).
Scherzi a parte, non conosco i libri, ma mi piace comunque come sei riuscita a ricostruire l’ambientazione particolare (e il solito richiamo di gente – o abiti – che va e torna dall’inferno mi uccide ogni volta), sia nella descrizione della narrazione, ma anche nei dialoghi dei due protagonisti che pure agli occhi di un’infedele come me risultano interessanti e comprensibili. Insomma, non saprò che ha sto plastico di così brutto o pericoloso, ma l’urgenza di Turner (e le balle di Stern) l’ho sentita tutta, così come il dolore della Dawes che – forse è una mia impressione – mi sembra più brava ad empatizzare con quel che si trova nell’armeria che non con le persone in carne ed ossa.
A questo punto, come al solito ti faccio i miei complimenti e passo oltre! |