Ciao Chiara,
vedo che sei riuscita a ritagliare uno spazio dai tuoi impegni per donarci questo scritto, che ho osservato da un nuovo punto di vista, come si guarda una pagina di diario, poiché questo è ciò che mi appare, una pagina personalissima alla quale si possono consegnare tutti i pensieri più intimi e che non sempre si possono o non si riesce ad esprimere a voce per svariati motivi.
Il tuo, ma ormai anche nostro, sfortunato protagonista che ama non più riamato, ha di fatto cercato di estrinsecare cosa turba il suo animo, mettendo tutto il suo sentimento nelle parole che si riversano in un oceano fatto di buio, quel buio che pare avvolgerlo sempre più e al quale lui sembra consegnarsi spontaneamente, come se non avesse più voglia di combattere, come se le spine delle rose che un tempo coglieva ora fossero solo capaci di trafiggergli l’animo. Le stagioni passano ma lui sta vivendo solo un lunghissimo e gelido inverno, poiché il suo cuore è ostaggio dei ricordi ai quali tenta di aggrapparsi, restando però sempre sospeso tra dolore e nostalgia, una nostalgia che scolora anche le cose belle che potrebbe nuovamente incontrare nella sua vita. La luna osservata ora non ha la stessa lucentezza di quando si era in due a condividerne lo splendore e la magia. Anche la primavera è un qualcosa di lontano e le sue atmosfere, una volta avvolgenti, ora invece paiono essere solamente composte da una infinita scala di tonalità grigie, avendo egli perso, metaforicamente, la luce che illuminava il suo cammino e le sue giornate. Dentro a questo cuore trafitto dalla sofferenza pressoché continua, qualcosa di negativo sembra però emergere, come se in questa maniera potesse sentirsi meglio sapendo che la sua controparte soffre della sua uguale sofferenza. Ma sono solo pensieri estemporanei, poiché è ben consapevole che, fare in modo che l’altro provi il medesimo dolore, non lo farebbe arretrare dal proposito metto in atto di essersi allontanato, continuando così a farlo sentire abbandonato.
Un’unica cosa gli resta da fare: ipotizzare su un eventuale incontro futuro che possa dare risposta alle tante domande rimaste in sospeso, frutto del fatto che la lontananza avrà cambiato entrambi e forse tutti e due saranno capaci di guardarsi con altri occhi, ma per il momento il nostro protagonista non può esimersi dal chiedersi come si sarebbero evolute le cose tra di loro se la direzione fosse stata diversa o, perlomeno, quella che si pensava all’inizio della relazione.
Anche questa volta mi sono dilungata, avviluppando forse i miei pensieri, ma spero che ti siano giunte ugualmente tutte le sensazioni scaturite grazie alla lettura.
Auspicando di risentirci prossimamente ti auguro un buon prosieguo della tua settimana.
Un caro saluto. |