Recensioni per
Up to the Peaks, Down to the Core
di GladiaDelmarre
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Questa presa di coscienza di Aziraphale è molto bella, perché come hai detto è andato avanti col pilota automatico ma un po' da tutta la sua vita, invece qui ha detto proprio basta, magari è stato Gabriel a dargli quello schiaffo definitivo, magari sarebbe successo comunque alla fine e ci piace pensare che sia così perché quando hai perso tutto cos'altro puoi fare se non darti una smossa e tentare il tutto per tutto? E il tutto per tutto è andare da Crowley, senza se e senza ma! |
Mamma mia che belli al Ritz, chi dobbiamo pagarli per vederli così? |
E' molto bello il modo in cui si presenta Crowley, non si trova di norma nelle fic, nelle AU almeno e invece a parte che è canon, poi è una cosa positiva che ci sia un personaggio del genere, che comunque unisce le due caratteristiche maschile e femminile senza farne un dramma, un peso, un problema, ma in modo del tutto naturale, come poi dovrebbe essere, almeno nel 2024! L'outfit immaginato gli sta da Dio e David Tennant vestito in quel modo starebbe troppo bene. E' molto bella anche la reazione di Aziraphale, uguale a quella del concerto, è semplicemente deliziato dalla Bellezza della persona che ama, del resto poco gli importa. Non gli diamo torto insomma! |
No, non siamo deluse per niente e non abbiamo letto il capitolo sedici volte. No no. |
Sai cosa? Questa fic è anche tanto bella esteticamente, si presenta proprio bene con i banner, il divisorio tra i paragrafi, le chat. E' anche bella da vedere oltre che da leggere! |
E, a mani bassissime, una delle migliori long del fandom e sicuramente la migliore delle AU perché è difficile scrivere AU ma rendere i personaggi comunque i tuoi personaggi, senza snaturarli o renderli male e mantenere anche il rapporto problematico ma senza renderlo 'brutto' così non so se ci siamo spiegate ma il tutto per farti mille complimenti. Bellissimo anche il finale, non banale e arrivato nel momento giusto. Interpretabile ed è bello che sia così. I tuoi Crowley e Aziraphale sono umani ma sono loro, umani molto sfaccettati e "ricchi". |
Mi dispiace inserire una sola recensione, ma l'ho letta tutta d'un fiato e non riuscivo a farmarmi. Mi chiedo come avrei fatto a resistere per una settimana l'uscita del capitolo successivo. |
Oh Gladia, che epilogo straordinario e poetico per questa storia! E credo sia stata una scelta più che felice. |
Ciao 👋🏻 |
Cara Gladia, scusa, ma stavolta devo partire con un aneddoto che, magari, ti farà storcere il naso – tuttavia, le motivazioni di ciò ti saranno ben presto palesate, abbi pazienza. |
Cara Gladia, ormai molto abbiamo disquisito su Crowley nei mesi passati e sempre me lo hai dipinto (nel pensiero di lui che ti abita) come un personaggio estremamente ‘terreno’, e, devo dire, mai come in questo passo lo hai esplicitato: “Quando li percorreva di persona, recitava le loro parole come un mantra, fissando nella mente ogni appiglio, ogni fessura, il colore e la consistenza delle rocce, i chiodi migliori, i punti più complessi. Aveva creato la sua personalissima mappa mentale, che ricreava tutte le sensazioni che riusciva ad immagazzinare. Poteva essere il vento sulla pelle, o magari il profumo dell’erba su di una cengia. La friabilità o la solidità della roccia sotto le sue dita, la presa degli scarpini. La tensione di ogni singolo muscolo del suo corpo. Gli era sempre venuto in modo naturale, perché Crowley aveva sempre sperimentato tutto direttamente sulla sua pelle. Ogni sensazione che provava lasciava tracce invisibili sotto l’epidermide, ma lui le sapeva leggere e le ricordava tutte”. Un uomo che hai bisogno di sentire, sperimentare sulla sua pelle; il dolore tanto quanto il piacere, la fatica e l’impegno che una scalata richiede come anche l’ebbrezza e l’allontanamento dal sé, la dissoluzione dei sensi, nell’ebbrezza alcolica. |
Ciao, cara, ho letto la tua fic in due giorni, nei ritagli di tempo e sono arrivata alla fine con il fiatone. Davvero molto bella. Ricalchi esattamente i personaggi. Entrambi sono trattati come estranei dalla propria famiglia, ma mentre Azi cerca sempre un contatto con loro, Crow non riesce a fingere di essere quello che non è per fargli piacere. Vive il suo inferno personale, facendo di tutto e di più per autodistruggersi, raggiungendo il suo inferno e non riuscendoci si crea una vita il più lontano possibile da loro. Alla fine anche Azi taglia i ponti con la famiglia, pur di avere una possibilità e va a vivere con lui in c... al mondo. Il fatto che dopo venticinque anni di convivenza decida di andare in un luogo che non è mai riuscito a domare non mi è piaciuta molto come scelta (non so neppure dire se sia IC oppure no), mi sembra una scelta forzata. Trovo IC invece che Azi lo segua nel suo ultimo viaggio. Non si sa neppure se riuscirà a incontrarlo, si sa solo che non può essere nulla senza di lui. |
Questo finale è stato perfetto. Tutto perfetto, una riappacificazione, una vita trascorsa insieme, vissuta piena di amore e di tempo dedicati a loro... Immaginarli vicino alla terza età, con la voglia di compiere ancora grandi cose insieme e di concludere nel modo più poetico.. |
Il tuo finale mi ha sorpreso, mi aspettavo un classico happy ending ma come spesso è capitato in questi 21 bellissimi, dolorosi e attesi capitoli nessun finale sarebbe stato meglio di questo. Aperto ad una libera interpretazione. Il loro finale che sfocia nel loro inizio è stata la dolce consolazione per la fine di questa storia. Spero di leggerti presto con nuove loro avventure. |