Buon pomeriggio!
Non mi addentravo in questa sezione di Efp, che a lungo è stata in realtà la mia prediletta, da molto tempo, e ho subito deciso di dedicarmi alla rapida lettura della tua OS. Ho appurato con dispiacere che questa sezione non sia più popolata come un tempo (ahimè lasciar andare qualcosa che abbiamo amato e accettare che un po' svanisca dalla memoria collettiva è arduo) e anche che le recenti pubblicazioni non abbiano ottenuto molti feedback, pertanto eccomi qui per darti il mio, com'è giusto che sia per un lavoro che si ha deciso di condividere esponendosi in qualche modo.
E' difficile e doloroso anche solo provare ad immaginare il dolore che deve aver provato John dopo la caduta di Sherlock da quel tetto, che li si vedano solo come amici o come qualcosa di più. Un dolore straziante che nessuno dovrebbe provare, e nelle righe che hai scritto si legge questo e anche molto di più: ho respirato la vera e propria depressione di John dalla prima all'ultima riga, questa stanchezza che ti avviluppa piano piano, giorno dopo giorno, dai piedi fino alla radice dei capelli, quel sentimento di apatia che se si sedimenta fino in fondo è pericoloso quanto un tumore, la stanchezza che prima o poi ti porta a dirti che forse non hai più voglia di alzarti la mattina, che è troppo faticoso e non ne vedi più alcun senso. La malattia fantasma è un argomento su cui bisognerebbe scrivere di più, leggere di più, narrare di più e sinceramente apprezzo molto come l'hai fatto, forse mi ha toccato molto perché sto scrivendo qualcosa che ce l'ha come tema principale a mia volta, non saprei dirlo, ma la tua OS mi è davvero piaciuta, l'ho trovata molto toccante e sentita.
A presto, spero, e buon weekend.
Signorina Granger |
