Ehi ciao Elena, come stai? Spero che mi perdonerai per la mia assenza più o meno lunga, ma come ti accennavo per messaggio sto risolvendo alcune questioni personali e quindi faccio un po' fatica a stare al passo con ciò che fino a pochi mesi fa era abituale. Ciò però non mi ha fatto desistere dal proposito di passare a leggere questo tuo ultimo componimento che si è rivelato particolarmente potente e interessante sotto più angolazioni.
Innanzitutto ci tenevo a farti i complimenti per lo stile espressivo ed espositivo che ho rintracciato in questi versi e che mi sembra di capire, avendo letto già parecchi tuoi scritti in passato, che sia un po' il tuo sigillo, la tua firma: le tue descrizioni sono sempre molto argute e particolareggiate, ricche di dettagli incastonati tra di loro con cura, come se fossero gemme di una collana, i tuoi paesaggi sono sempre affascinanti e immensi, connotati da sfumature diversificate, e in generale le parole che usi le scegli con molta attenzione e le accordi con eleganza a formule poetiche di forte impatto, visivo ed emotivo, ad espressioni stilistiche che riflettono una certa profondità di pensiero e sensibilità verso il mondo. Davvero complimenti!
Come accennavo l'atmosfera che hai delineato è qualcosa di potente e impressionante, che fin dai primi versi si cattura l'attenzione del lettore e si imprime fino in fondo tra le corde del suo animo. In generale mi ha vagamente ricordato i tempi del liceo, quando in filosofia ho studiato il concetto di "sublime" esposto da Kant: questa montagna, così imponente e maestosa, questo bianco che avvolge tutto il creato alla stregua di un abbraccio candido, questi fiocchi di neve che si sgrovigliano mansueti in una danza leggiadra, fendendo appena l'aria con la leggerezza di una piuma, mi fanno pensare al potere straordinario della Natura, intesa come pura forza vivificatrice e generatrice, a qualcosa di assolutamente grande e di assolutamente potente, che trascende la capacità umana di filtrare la realtà, che sovrasta la sua abilità di afferrare con la mente l'esperienza. La portata smisurata e struggente della forza della Natura è a mio avviso sottolineata da alcuni elementi: mi vengono in mente, per esempio, lo stupore che tinge lo sguardo di chi sorride e guarda al cielo, lasciandosi sfiorare dai cristalli di ghiaccio che si infilano tra le ciglia in punta di piedi, senza fare rumore, il timido tentativo umano di accarezzare e toccare l"'innevato profilo frastagliato dei clivi e dei colli", l'emanazione radiosa che risplende infrangendosi in ogni direzione, quasi a voler donare sollievo e speranza a chiunque ne avesse bisogno anche solo per una fugace folata di istanti, e soprattutto il parallelismo che hai intessuto tra la montagna e una bella addormentata che dopo un lungo periodo di sonno si desta dal torpore e accoglie tutto ciò che la Natura è lì pronta ad offrire. Quest'ultima immagine mi è piaciuta particolarmente perché a mio parere riflette proprio il concetto di sublime filosofico che mi ronza attualmente in mente: qualcosa di infinito, di immenso, di estendibile e difficilmente raggiungibile, eppure così bello, così potente, tanto che la montagna dei tuoi versi non esita a donare al resto del mondo un silenzioso sorriso e una pace profonda.
Spero di essere riuscita ad analizzare correttamente i tuoi versi e a trasmettere ciò che la tua poesia mi ha suscitato. Queste sono le impressioni e le sensazioni che la lettura del tuo scritto ha elicitato in me e spero davvero che sia riuscita a cogliere ciò che tu avevi da offrire a noi lettori. Grazie per aver condiviso questo scritto e, nella speranza di risentirti presto, ti auguro una felice settimana.
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