Recensioni per
L'imbattibile
di Greenleaf

Questa storia ha ottenuto 6 recensioni.
Positive : 6
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
03/04/24, ore 12:44

Che bella questa storia, davvero suggestiva! Recensisco di getto, perché questo tuo breve monologo della Morte mi è proprio piaciuto. Innanzitutto mi piace la struttura simile a un indovinello introdotta già dall'ambiguità del titolo, che porta a chiedersi chi sia l'Imbattibile a cui presti la voce. Inizialmente ero fuori strada: pensavo che fosse il tempo e la mia mente è andata a una canzone di Bennato che amo molto, dove a parlare è proprio il tempo che insegue gli umani. Gradualmente diventa chiaro che a parlare è la Morte e sembra di essere in una vera danza macabra, con ossa crepitanti e anime che cercano disperatamente di ingraziarsi il Tristo Mietitore che è re e padrone del mondo (e qui a venirmi in mente è stata un'altra canzone, stavolta di Branduardi - sì, sono un po' vecchiotta). Il fatto che la Morte regali perle si riferisce alla credenza popolare per cui porta sfortuna regalarle? L'immagine della collana di perle mi è piaciuta molto e mi è sembrata evocativa del fascino oscuro dell'«Imbattibile», oltre che della vita che si consuma.
Grazie per averla scritta e per lo scrupolo delle note esplicative! Sono molto utili per chi non mastica molto la Bibbia ;)
A presto!

Recensore Master
03/02/24, ore 14:49

Ciao,
ho letto molto volentieri questa tua short e apprezzato le citazioni disseminate tra le righe. ^^
E queste poche righe potrebbero essere versi, perché ho trovato il testo molto poetico. L'atmosfera che crei mi ricorda l'incipit dei poemi epici, in cui la protasi è uno scrigno che contiene quanto avverrà in seguito, ove c'è una Musa da invocare per avere la mente sgombra da qualsiasi tipo di tracotanza ed esorcizzare il timore di scontentare potenze negative invisibili.
La Morte avrebbe molto da raccontare e non soffre delle paure umane, però qui assume il loro punto di vista, trascinandosi tra le vestigia delle ere e tra i monumenti che rappresentano l'effimera grandezza dei mortali.
L'unico "appunto" (passami il termine, non è una critica) è sull'uso dei pronomi/aggettivi, che talora rallentano il ritmo solenne o sono inutilmente ripetuti. E' un peccato in un testo così bello.
Un bacio! ^^

Recensore Master
28/01/24, ore 10:22

Ciao!

Questa flashfic è veramente molto ben scritta, sei riuscita a descrivere la Morte in un modo parecchio originale!
Ammetto che anch'io mi domando spesso cosa ci sia dopo la morte, e ogni singola volta mi sembra incredibile pensare che tutti, presto o tardi che sia, dovranno lasciare questo mondo terreno senza sapere cosa li attenderà dopo, e soprattutto senza che possano opporsi! Questo pensiero magari può indurci a godere maggiormente di quanto già abbiamo, come a rincorrere i nostri "sogni di gloria" senza troppi indugi, malgrado non sia spesso così semplice.
Non conoscevo il riferimento al "Quarto Cavaliere" citato nell'Apocalisse di San Giovanni, quindi ho imparato una cosa nuova XD

I dettagli della collana di perle e della torcia li trovo molto originali e altrettanto suggestivi!
Per certi versi, questa narrazione da parte della Morte mi ha ricordato "Storia di una ladra di libri", romanzo che ho da anni nel cassetto e che ancora (sigh!) non mi sono presa la briga di leggere (troppi libri ho, e troppi continuo ad accumularne!).
A ogni modo, complimenti per questa breve (ma comunque incisiva) flashfic.
Hai proprio ragione che solo la Morte avrebbe il diritto di "tirarsela"!

Buona domenica,
Eleonora

Recensore Master
04/01/24, ore 21:23

Giao Green, sono davvero molto in ritardo e mi spiace davvvero non essermi accorta che avevi postato questa flash, bisogna che venga a sbirciare più spesso nel tuo profilo!
Comunque eccomi qui a rimediare: ti dico subito che mi è piaciuta molto. Im questa OS il tuo stile mi ha davvero colpita in quanto è molto evocativo, ma soprattutto azzeccato per il contesto della storia. Confesso che ho subito pensato alla morte quando ho iniziato a leggere, ma dato che la declinavi al maschile mi sono detta che forse mi sbagliavo, e invece mi hai fregata ben benino. Certo dovevo ricordami che sei
stata ossessionata da un certo "sig. morte", ma lì per lì presa dalla lettura non ci ho pensato.
Mi ha davvero intrigato l'idea della collana di perle che simboleggia gli anni di vita che via via vengono sfilati, davvero originale come metafora, oltre che elegante. Le perle sono così belle,
ma per esempio dicono (anche se io non ci credo) che portino male se regalate, quindi possono prestarsi bene ad essere associate ad un'aura sinistra così come le hai pensate tu.
Ho trovato poi molto belli e suggestivi i passaggi in cui la morte parla di sé e ho adorato i rimandi all'Apocalisse di Giovanni un vero tocco di classe che mi ha stupita e ammaliata.
Davvero brava,
sie stata magistrale nell'aver trattato un argomento che poteva risultare banale e "già sentito" gestendo invece la cosa in un modo desueto e affascinate.
Complimenti!
 👏👏👏

Recensore Veterano
03/01/24, ore 14:06

Ciao :)


Ho scelto di leggere per prima questa storia perché è l’ultima che hai pubblicato, e be’, che dire... fantastico!

Il modo in cui hai delineato Morte è perfetto. Lo hai reso in tutta la sua implacabile maestosità. Non c’è potenza o ricchezza che gli possa resistere. Sia che si tratti di Faraoni o di poveri, sia che si parli di villaggi o di immense città, lui è il vincitore.

Ho adorato l’immagine della collana di perle. Perle di cui nessuno conosce il vero numero, ma che di anno in anno diminuiscono. Insomma, compiere gli anni, alla fine, vuole dire “memento mori”.

Hai uno stile che mi piace davvero molto. Adoro i testi come questo, che appaiono incisivi e penetranti. Scrivi benissimo e sono contento di averti conosciuta.

Mi troverai anche sotto altre tue storie, sappilo ☺️
Intanto, complimenti per questa 🤗

Recensore Junior
21/12/23, ore 20:40

Oh. Oh. Questa flash è veramente spettacolare. Ho assorbito ogni riga con la voracità della terra secca sotto un temporale estivo. Bellissima l'immagine delle perle, mi ha fatto capire subito chi stava parlando. L'idea del tempo come perle di una collana era di un filosofo di cui non ricordo il nome, quindi ci sta moltissimo che chi "ci ruba il tempo" sia la Morte stessa. Interessantissimi i riferimenti all'Apocalisse, forse la più evocativa rappresentazione della Morte che sia stata mai scritta. Davvero, ho amato ogni riga, si sente che è stata scritta con cura e passione. "Vincitore di ogni guerra". Brividi. Complimenti.