Recensioni per
Realtà
di InsaneMonkey

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
04/01/24, ore 21:44
Cap. 1:

Premetto che quando ho cliccato sull'elenco di lettura di Google, e selezionando la pagina con la tua nuova raccolta ho trovato scritto il messaggio "La storia che stai cercando di vedere non esiste più su EFP." mi è venuto un colpo. Cattiva, cattiva!
Sono molto lieta di essermi sbagliata, invece! Devo ammettere che questa triade di poesie funziona meglio se queste sono separate le une dalle altre, sia per la questione del rating che per l'impatto che, affrontando ogni lettura singolarmente, ognuna di esse lascia nel lettore.

Ho amato alla follia queste poesie. Ho fatto mio il loro messaggio e, nonostante siano passati anni da quando i sentimenti ivi descritti bruciavano dentro di me, la loro memoria resta nitida e severa come un monito.

"In punta di piedi" affronta la timorosa speranza di un amore che non presagisce nulla di buono; anzi, fa soffrire ancora prima di essere cominciato. Una sorta di grido d'allarme, prontamente ignorato da un cuore troppo affamato d'amore e affranto da indifferenza e solitudine per potersi lasciarsi sfuggire un'occasione tanto ghiotta.
Ho particolarmente apprezzato "Inverni" ed "Estati" scritti in maiuscolo, come fossero due entità con i quali il lettore/autore ha un rapporto privilegiato; come se, avendoli vissuti in solitudine per così tanto tempo, fossero diventati la sua unica compagnia. Dona loro anche un'aria di solennità, secondo me.

Se avessi letto "Benzina." nel 2019 sarebbe stata una delle mie letture di conforto, assieme a "La Casa degli Spiriti" e, se proprio vogliamo osare, il testo di "Snuff" degli Slipknot. Ovvero, una tra le opere che più rispecchia i sentimenti della me di quel periodo. Davvero, mi è sembrato che avessi preso i miei ricordi e li avessi trascritti in questa poesia. Lo stile schietto, quasi aggressivo, volto a denunciare tutto il dolore senza lasciar spazio a filtri o convenevoli mi ha conquistata. Ho amato le espressioni "trapassano le ossa" e "mi avresti spolpato l'anima come un cadavere"; mentre

-non ti importa di tutte queste maschere,
che ho indossato anche quando mi stavano strette,

-anche quando ti insinuavi sinistro nei miei sogni più bui

-senza sapere che il male che tu, smielato e crudele,
con disinvoltura chiamavi amore
in realtà, a conti fatti, aveva tutt'altro nome.

vivranno nella mia mente rent-free.

"Realtà", sotto la quale lascio questa recensione, è invece specchio di quel buonsenso ritrovato, l'epifania del ritorno alla ragione e alla considerazione di sé stessi e del proprio benessere. Il momento in cui finalmente ci togliamo gli occhiali rosa e riusciamo a vedere le macerie tutt'attorno. Qui si ha quella sensazione di essere in bilico tra il nostro io distrutto, bisognoso di andare avanti e la consapevolezza che quella sofferenza non potremo mai lasciarcela alle spalle del tutto. Siamo chini a raccogliere i pezzi, a tirare le somme e scoprire che, inevitabilmente, quest'avventura ci ha lasciato con i conti in perdita. Eppure, in questo panorama di dolore c'è comunque il sole; la sofferenza è espressa all'imperfetto, qualcosa che era e che adesso è solo un ricordo amaro.
Ho apprezzato molto la domanda aperta alla fine, che prelude al gran lavoro su sé stessi che puntualmente segue una storia di grande sofferenza.

Ho anche notato un costante riferimento all'acqua, richiamata dalle lacrime delle prime due poesie e dagli acquitrini e il mare della terza. Se per Foscolo l'acqua è la bellezza, per il lettore/autore di queste poesie è la tacita ammissione del dolore.

Insomma, questa raccolta snodata non poteva essere che il tuo Canto del Cigno, e a dirla tutta non mi aspettavo nulla di meno da te. Riesci sempre a trasportarmi nei tuoi mondi e a farmi scoprire te e riscoprire me stessa. Spero che la stesura di queste poesia sia stata piacevole, perché per me è stato piacevolissimo leggerle!

Un bacio <3

Recensore Master
27/12/23, ore 17:23
Cap. 1:

Ciao Chiara,
altra poesia potente per i concetti espressi e nella quale si mastica la sofferenza, il dolore per qualcosa che è accaduto nella vita reale e che purtroppo ha lasciato il suo deleterio segno.
Viene pertanto quasi naturale chiedersi se ciò che si sta vivendo, con tutte le problematiche dolorose che reca in sé, sia qualcosa a cui non si può ovviare, poiché il percorso sembra già segnato e deve essere perciò accolto come qualcosa di ineluttabile al quale doversi peggio rassegnare, oppure sia lo sprone per tirare fuori gli artigli al fine di combattere ciò che ci sta mettendo al tappeto.
Forse la risposta sta nel guardare diritto negli occhi quella realtà che si è fatta strada con prepotenza in noi e cercare di prendere consapevolezza al fine di essere in grado, con la forza interiore che abbiamo insita in noi, di affrontarla, affinché la vita torni a fluire con il suo giusto corso senza doversi avvinghiare a ricordi corrotti che non fanno altro che lacerare ulteriormente un animo già ampiamente provato.
Anche questa volta, con le immagini forti create, hai saputo trasmettere messaggi su cui, poi, diventa inevitabile soffermarsi e fare più di qualche riflessione e considerazione, volte a cercare di uscire da questo momento di impasse che sta gettando scompiglio nella vita, quando, magari, quello cui si anela è semplicemente ottenere un piccolo squarcio di serenità.
Bellissima poesia quanto mai vera e sentita.
Colgo l’occasione per augurarti di trovare il tuo angolo di cielo nell’anno che sta bussando alle porte.
A presto!

Recensore Master
27/12/23, ore 13:19
Cap. 1:

Ciao!
Una domanda che mette di fronte a se stessi e alle proprie paure. A volte è necessario fermarsi e riflettere su quale vita si sta vivendo, se qualcosa di reale e di tangibile, oppure una creazione della nostra mente, di nostri timori e dei nostri desideri. Spesso, invece, si va avanti imperterriti, senza mettere in discussione quello che ci circonda e quello che ci appaga o ci distrugge internamente.
Contemplare il presente è il modo migliore per affrontarlo adeguatamente, avendo memoria del passato e una consapevolezza maggiore per il futuro.

Bellissima poesia, che si legge tutta d'un fiato e offre spunti di riflessione anche a noi lettori.

Complimenti, a presto!

-Bigin

Recensore Master
27/12/23, ore 06:49
Cap. 1:

Molto efficace questa successione di 19 versi, senza nessun punto fermo, quasi da leggere col cuore in gola. Poesia, vera poesia, intensa in questo traboccare di immagini e di delicata sofferenza.

Molto arioso quel punto interrogativo finale, che spalanca porte e finestre, che lascia intravvedere altre realtà.

La realtà non è infatti che un’interpretazione della propria vita, un giudizio che «di per sé, viene pronunciato prima di un esame completo e definitivo di tutti gli elementi obiettivamente rilevanti» (Hans-Georg Gadamer).

Un caro augurio di buon anno nuovo a questo punto è d’obbligo. Anno nuovo, vita nuova, sono insiti nel concetto stesso di vita: ogni sette anni le nostre cellule si sono rigenerate completamente… anche se siamo già cresciuti… almeno fino ad una certa età…