Urbex mi ha fatto venire in mente quei video di YouTube dove impavidi esploratori si addentrano nelle rovine di luoghi abbandonati. Ne seguo qualcuno, perché questi posti misteriosi mi affascinano tantissimo. Come il tuo componimento... Esplorazione di rovine che un tempo ospitavano vite, storie, amori e dolori... Ma nel contempo esplorazione di se stessi, dei desideri e delle paure più recondite, che si celano dietro una vita monotona. Complimenti. |
Complimenti alla poesia e a te, bellissima e benissimo. Sai, è proprio vero che le città spettrali hanno pur un certo fascino, tra storia e mistero, tuttavia, lo sono anche per me... |
Buongiorno! Sei riuscito a trasmettere benissimo l'atmosfera cupa, sembra quasi di vedere le immagini che descrivi e di esserci dentro. |
Un urlo di rabbia sommesso, soffocato e spento dalla mancanza di voglia di combattere. |
Non son l' unica, parrebbe, a far rime sparse, disarticolate, senza logica. |
Decadente, gotico, cupo. Mi sembra una poesia di Poe. Fa venire i brividi alla nuca la descrizione macabra eppure vivida dei rimasugli di muri violati e bruciati. Sic transit. Tutto passa e lascia flebili tracce che pochi riescono a cogliere. Ma a volte è solo la nostra anima in rovina. Chapeau. |
La parola "dark " pur cercando di rendere l'idea non riesce ad abbracciare completamente questa tua poesia. Come certi vampiri all'acqua di rose presenti in certe serie TV. Questa è una storia gotica a tutti gli effetti. Cupa come un pericoloso banco di nebbia soprannaturale attraverso il quale la luce del giorno non riesce a penetrare e dove il sentiero fangoso ci conduce solo verso un vecchio cimitero. Complimenti caro Menestrello. |
Buongiorno |
Bellissima poesia. |
Che piacere ritrovarti mio carissimo Bilbo con questa nuova poesia dai toni, marcatamente decadenti, e che tu hai definito “dark”. |