Mi è piaciuta molto questa poesia.
Anzitutto l’architettura: perfetta, con due strofe più corte che fanno da prologo e da epilogo, e che abbracciano le sette strofe centrali, tutte di quattro versi disposti secondo lo stesso schema.
Ho visto fisicamente la danza, forse agevolato dall’immagine onirica (“danzano nel cielo”) che correda la poesia, forse dalle rime e assonanze che sempre ammaliano e fanno da colonna sonora.
Sette, numero carico di simbolismo.
Felice la scelta, una specie di sette sorelle che la compianta Lucinda Riley, in una notte stellata, proiettò sulla costellazione delle Pleiadi.
Felice la rappresentazione. Mi è rimasta impressa e mi è “tornata in bocca” nelle mie rimuginazioni.
Ho provato a riconoscermi nelle sette anime ed in parte ci sono riuscito. Poi, un po' per gioco, un po' per fare il bastian contrario, ho provato ad attaccarmi addosso l'opposto delle sette anime che fai danzare tu: anima immobile, anima melensa, anima immusonita, anima cittadina, anima stolta, anima coriacea, anima imbelle. Le ho trovate tutte e sette ugualmente plausibili ed applicabili, come le tue, a seconda delle mie giornate, od ore.
E così le tue sette anime sono diventate nella mia mente come una specie di sette tendenze fra cui si dibatte lo spirito umano, in lotta continua fra aspetti caratteriali, giornate… eventi ed ambienti.
Le ho riviste quasi come sette beni da monitorare in una sorta di paniere ISTAT per valutare lo stato del proprio spirito, della propria capacità di affrontare la vita.
Naturalmente l’anima che ho apprezzato di più è stata l’anima gentile, la più aperta, che “semina amore senza rancore” ed è capace di sguardi che lasciano intravedere il sole.
Tutti negativi gli opposti delle tue sette anime, tutte positive le tue. E questa positività diffusa mi ha messo di buon umore. Mi ha regalato nuovi spunti, nuovi entusiasmi, nuovi propositi, come una ventata che preannuncia le promesse della primavera.
Complimenti! |