Non commento quasi mai in questo fandom (la maggior parte delle storie non è purtroppo nemmeno guardabile causa impaginazione da mal di testa), ma oggi mi sono proprio voluta ritagliare un po' di tempo.
Mi piace molto il modo in cui scrivi, miscelando la giusta dose di descrizione, dialogo e narrazione, mi piace come scavi a fondo nei pensieri e nelle emozioni dei personaggi, mi piace il lavoro di contestualizzazione che hai fatto, dall'Università al progetto di Bella ai comprimari che hai inventato, senza mai ridurre nulla a puro adornamento, ma costruendo davvero una trama significativa che esuli dal solito: 'ti amo', 'ti amo anch'io', 'ti ho tradito', 'ti ho tradito anch'io', 'però ti amo', 'però ti amo anch'io'. Ecco, finalmente una storia, con qualcosa da raccontare, e qualcosa di bello, anche, e di ben strutturato.
Ma.
Era ovvio che ci fosse un ma.
I tuoi personaggi sono la perfetta evoluzione di ciò che ha creato la Meyer: due caratteri deboli ed infantili, che non si sa come hanno avuto la malasorte di incontrarsi e scambiarsi e peggiorarsi i difetti e le insicurezze. Edward è quell'eterno adolescente di 'New Moon': sempre convinto di agire in modo altruistico, incapace di affermare che tutto questo altruismo è vero egoismo, proprio di chi non sa dare fiducia all'altra persona abbastanza da rispettare le sue scelte, ma cerca sempre e comunque di manovrarla, 'per il suo bene'. Ed è anche così miope, così poco abituato a comprendere le persone - lui che si limita ad ascoltarne i pensieri - che non capisce nulla di Bella, l'unica i cui pensieri gli sono preclusi, al punto che non riesce a leggere nessuno dei suoi comportamenti e turbamenti, che non sa mai dire la cosa giusta, che fa sempre la cosa sbagliata, e che arriva a sottovalutare lei e il suo amore tanto da credere al racconto della prima che passa riguardo al presunto tradimento di quella donna che ha sposato, di quella donna che ha messo a rischio tutta la sua esistenza per lui, di quella donna che ha accettato di rischiare la sua anima per lui, di quella donna che, quando lui l'ha abbandonata, si è ridotta ad una larva umana. Ne ha avute di prove, su quanto lei lo ami, eppure ancora non ci crede, ancora si rifugia dietro alla scusa che lei è solo umana, non capendo che forse questo la rende superiore, non inferiore. E non si sofferma nemmeno a chiederle spiegazioni: malgrado già in passato abbia dovuto scontrarsi con gli effetti del suo errore, di nuovo l'abbandona, di nuovo con una scusa, di nuovo senza chiederle cosa ne pensa. Per me, è un cretino. Ed è uno che non sa cosa significhi l'amore.
Poi, Bella. Insicura, come ce la dipinge la Meyer da 'New Moon' in poi (in 'Twilight' aveva qualche carta da giocare in più), debole, succube, sempre in cerca di approvazione e sempre pronta a perdonare, scusare, giustificare, in virtù del fatto che Edward è meraviglioso. Ma in che senso? Perché è tanto figo? Molto maturo. E non può nemmeno dire che è perché è tanto buono, dal momento che non c'è nulla di buono in uno che ti impone ogni sua scelta e decisione, in uno che - a quanto ne sa lei - ti sposa e poi ti tradisce, dopo naturalmente averti abbandonata e spezzata. Questo non è un uomo o un vampiro da amare; se Bella lo fa, è perché lei non sa fare altro, come se fosse lì, con tutto questo amore non donato da dare, pronto a scaricarlo sul primo che passa. Allora nemmeno questo è amore vero.
E il fatto è che l'evoluzione di questi personaggi è assolutamente compatibile con come si comportano nella Meyer, senza reale confidenza, senza fiducia, senza complicità, ma solo col bisogno ossessivo di ripetersi quanto si amano e di sacrificarsi uno per il bene dell'altro. Di nuovo, questo non è amore.
Certo, lo dice una persona grande - leggi: vecchia - che dell'amore per suo marito e suo figlio ha fatto un po' una ragione di vita, e che crede che in quest'amore ci debba essere ben più che tante belle parole e buoni propositi, ci debba essere reale capacità di comprendersi, accettarsi nei difetti, ascoltarsi nei momenti bui, starsi accanto in modo complementare. Niente di perfetto, ma qualcosa di meravigliosamente imperfetto.
E lo dice anche una persona che a suo tempo è stata incantata dal mondo della Meyer, per poi rendersi conto, mano a mano che andava avanti leggendolo e rileggendolo, che non funzionava niente, e che il lieto fine era dovuto solo al fatto che avevano avuto una fortuna sfacciata, dal momento che tutte le loro azioni, da 'New Moon' in poi, portavano alla catastrofe.
Per cui, complimenti per lo stile e grazie per avermi mostrato l'esatta evoluzione di questi caratteri che, messi così, non dovrebbero stare insieme. Perché non sanno amarsi, perché non sanno fare altro che feririsi in continuazione, perché sono infantili e intimamente entrambi egoisti. Dentro di me, da eterna romanticona, spero naturalmente in un lieto fine, ma credo mi rimarrà sempre l'amaro in bocca per il fatto che probabilmente a quel lieto fine non ci crederò più di tanto, convinta che prima o poi torneranno a ferirsi a vicenda. forse ci sarebbe, una via d'uscita, se entrambi avessero il coraggio di sputarsi in faccia tutto ciò che provano e che hanno provato, che pensano e che hanno pensato, e per una volta ammettessero tutto quello che vogliono, che temono, che cercano, quand'anche questo possa fare paura ed essere meno bello di quanto vorrebbero. Perché amarsi è anche questo. Ma sono Bella ed Edward. Non sanno farlo.
Ah, un piccolo dubbio, che ho visto è già stato evidenziato: ma nessuno si accorge del pancione e del secondo battito del cuore? Nè Edward, pur se sotto le coperte, nè Alice, che dovrebbe sentirlo già dall'altra parte della porta e che comunque avrebbe dovuto vedere qualcosa? Ma che razza di vampiri con supervista e superudito sono? Sai, ho partorito da poco, e a quattro settimane il battito del piccolo era già forte, quindi sono curiosa su come la gestirai. Anche se, a questo punto, credo manchino ore alla grande rivelazione, più che giorni.
Infine, ecco perché tendo a lasciare poche recensioni (fatta eccezione per quelle sventurate che me lo chiedono appositamente): perché scrivo sempre dei papiri che stenderebbero un elefante. Mi scuso di questo ma, come ho detto tante volte, il dono della sintesi non mi è mai stato dato. |