Recensioni per
I Lupi di Roma mordono
di Mirella__

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
02/04/24, ore 22:03

Eccomi qui anche io per il nostro contest!
Confesso di aver cercato di leggere la tua storia tipo una decina di volte per poi essere sempre interrotta. Finalmente stasera mi ci sono impuntata, ed eccomi qui.
La tua storia mi ha ricordato in parte la scena della battaglia di Filippi della serie Rome della HBO: sono andata anche a riprendermi il passo di Plutarco che racconta lo scontro tra Antonio e Cassio dopo averla letta. L'ho trovata davvero realistica e immersiva.
Il tuo stile è estremamente crudo e realistico, corretto e pulito sotto ogni aspetto: complimenti! Ci sono anche espressioni estremamente coinvolgenti; ho adorato per esempio questa frase: "Ottaviano non voleva morire, Cassio non voleva morire, Bruto non voleva morire, io non volevo morire. C’era un problema in questo strenuo tenerci attaccati alla vita da parte di tutti noi." Rende benissimo la complessità di questo periodo storico, dei legami intessuti tra questi personaggi storici.
Insomma, mi è piaciuta davvero molto.
Complimenti e in bocca al lupo per il contest!
A prestissimo

Afaneia

Recensore Junior
22/03/24, ore 10:40

Ciao, finalmente grazie a un nuovo contest torno su questi lidi a recensire qualcosa di tuo.
Sei stata davvero eccezionale, hai descritto con una grandissima potenza le scene che si susseguono l'una dopo l'altra in questa shot; dalle scene di guerra, con una messa in scena imponente e austera, alle riflessioni di Marco Antonio e la sua moralità che viene messa in discussione.
La prosa è epica e maestosa, trasmette solennità in ogni sua parte. La scelta del lessico è pressoché perfetta, nessuna sbavatura.

Nelle sue pachidermiche dimensioni, divorava ogni lembo di vita che usciva dai nostri corpi, beveva fino alla nostra ultima goccia di sangue, per svuotarci dei nostri significati e riempirci dei suoi. 

Mi ha affascinata in particolar modo, la maniera in cui hai descritto Roma come un'entità viva che muta le sue forme, incita le sue legioni, li innalza a eroi e poi li getta inermi sul campo di battaglia digrignando i denti, come una bestia spietata.
Come se fosse lei stessa a manovrare i fili del destino dei suoi abitanti, come se vedesse, respirasse, avesse un cuore pulsante che reclama il sangue dei suoi figli per rimanere la città eterna e possente che domina il Mediterraneo.
In questo scenario il protagonista dubita della sua stessa madre, mette in discussione sé stesso e Roma tutta e vediamo come la tentazione di fuggire si insinua in lui, in maniera sibillina e seducente, come un mormorio lontano.
Anche qui hai reso i suoi pensieri estremamente autentici, con il linguaggio rude e grezzo che si confà a un soldato, ma mantenendo uno stile e una classe davvero unici.
Ho dato un'occhiata ai prompt e penso che tu te la sia cavata egregiamente, specie per quanto riguarda i sensi. E' tutto incredibilmente vivo, dall'odore del sangue, dei corpi, al profumo della mirra. La vista dei corpi martoriati sul terreno e le visioni sognanti dell'Oriente.
Anche il modo in cui hai usato il campo di fango per la metafora con la melma nera mi è parso calzante. Il fango della palude trascina Marco Antonio verso il basso, come Roma e la visione della battaglia fa con la sua anima.

In conclusione penso davvero che tu abbia confezionato nuovamente una storia avvincente, emozionante e austera, in grado di percuotere l'anima con delle descrizioni cruente e anche a far riflettere sulle fragilità dell'animo umano, a volte troppo accecato dall'orgoglio e dai sogni di gloria, per guardare in faccia la realtà della guerra.
Ti faccio un augurio enorme per il contest e mi auguro di tornare a leggerti presto, dato che il tempo scarseggia sempre.
A presto,
Child of the Moon
(Recensione modificata il 22/03/2024 - 10:40 am)

Nuovo recensore
21/03/24, ore 15:00

Ciao, ho letto questo tuo racconto e mi è piaciuto molto! Adoro quando vengono descritte le scene sanguinose (ok sono psicopatica AIUTO) e qui è fatto molto bene. Mi è piaciuta la schiettezza con cui hai descritto la violenza della guerra e tra queste righe si percepisce anche l'ambizione di un uomo che è indeciso se fare una vita pacifica (anche se pacifica alla fine non è AHAHAH) oppure se ottenere la gloria nelle battaglie. Non vuole fare la fine di Cesare ma il suo orgoglio lo mette a dura prova e secondo me hai trasmesso bene questi suoi pensieri. Molto brava!

Recensore Master
21/03/24, ore 01:37

Ciao cara, come ti avevo detto ero piuttosto curiosa di ciò che avevi prodotto(complici anche gli indizi che avevi dato qua e là) e così sono arrivata a trovarti prima possibile 😆💚

La prima cosa che mi è balzata davanti è stata la prosa devo dirlo: è una prosa imponente, opulenta direi, mischiata con un filo di "rozzezza" che non ci sta affatto male in un guerriero romano che è appena uscito vittorioso da una battaglia ma che è un esponente alto della città più grande e acculturata dell'epoca.
E poi arrivano le descrizioni, crude come ovviamente dovrebbero essere (siamo nel pieno del campo di battaglia d'altronde) ma senza mai diventare morbose nei dettagli ma piuttosto soffernandosi sulle implicazioni sul quantitativo, sul paesaggio più che sul singolo. Marco Antonio sembra un condottiero sfinito da una lunga battaglia ma verso la fine anche un astuto calcolatore, un uomo disilluso (di Roma dei giochi di potere della vita in un certo senso) e un guerriero combattuto tra il "dovere" (verso Roma verso l'educazione alla gloria che gli hanno dato soprattutto) e il piacere (in mezzo a un campo di battaglia sogna lusso letti e donne beato lui che alla fin fine avrà tutto altro che i suoi soldati più semplici che ci avranno pure rimesso la vita e che comunque non saranno così fortunati probabilmente 😆) in questo senso credo che tu abbia centrato molto bene il prompt scelto cosi come la melma che tenta di bloccargli il percorso e che ha reso difficile la battaglia (e che volendo può essere simbolica per vari motivi, pantano di pensieri emozioni sensazioni....) e lo sfruttamento dei sensi ben usato per descrivere l'orrore di un campo di battaglia a battaglia appena conclusa (sicuro non un bell'ambiente ma sapientemente descritto); menzione d'onore si pensieri iniziali e finali: i primi rammentsno bene quanto in realtà le guerre non abbiano senso (che che ne pensassero gli antichi) ma che gli interessi in gioco sono tanti soprattutto sei potenti e al popolo /soldato semplice viene data una motivazione /illusione per cui credere è la speranza di poter tornare a casa a riabbracciare i cari ; i pensieri finali sono molto più "freddi" calcolatori macchiavellici: due strade tra cui scegliere un destino da avverare secondo l'interesse personale e la convenienza.
OS molto cinematografica mi è piaciuta nella sua intensità.
Buona fortuna per il contest (anzi, in bocca al lupo 😜😉❤️) e a presto 🤗
Nala