Ciao, finalmente grazie a un nuovo contest torno su questi lidi a recensire qualcosa di tuo.
Sei stata davvero eccezionale, hai descritto con una grandissima potenza le scene che si susseguono l'una dopo l'altra in questa shot; dalle scene di guerra, con una messa in scena imponente e austera, alle riflessioni di Marco Antonio e la sua moralità che viene messa in discussione.
La prosa è epica e maestosa, trasmette solennità in ogni sua parte. La scelta del lessico è pressoché perfetta, nessuna sbavatura.
Nelle sue pachidermiche dimensioni, divorava ogni lembo di vita che usciva dai nostri corpi, beveva fino alla nostra ultima goccia di sangue, per svuotarci dei nostri significati e riempirci dei suoi.
Mi ha affascinata in particolar modo, la maniera in cui hai descritto Roma come un'entità viva che muta le sue forme, incita le sue legioni, li innalza a eroi e poi li getta inermi sul campo di battaglia digrignando i denti, come una bestia spietata.
Come se fosse lei stessa a manovrare i fili del destino dei suoi abitanti, come se vedesse, respirasse, avesse un cuore pulsante che reclama il sangue dei suoi figli per rimanere la città eterna e possente che domina il Mediterraneo.
In questo scenario il protagonista dubita della sua stessa madre, mette in discussione sé stesso e Roma tutta e vediamo come la tentazione di fuggire si insinua in lui, in maniera sibillina e seducente, come un mormorio lontano.
Anche qui hai reso i suoi pensieri estremamente autentici, con il linguaggio rude e grezzo che si confà a un soldato, ma mantenendo uno stile e una classe davvero unici.
Ho dato un'occhiata ai prompt e penso che tu te la sia cavata egregiamente, specie per quanto riguarda i sensi. E' tutto incredibilmente vivo, dall'odore del sangue, dei corpi, al profumo della mirra. La vista dei corpi martoriati sul terreno e le visioni sognanti dell'Oriente.
Anche il modo in cui hai usato il campo di fango per la metafora con la melma nera mi è parso calzante. Il fango della palude trascina Marco Antonio verso il basso, come Roma e la visione della battaglia fa con la sua anima.
In conclusione penso davvero che tu abbia confezionato nuovamente una storia avvincente, emozionante e austera, in grado di percuotere l'anima con delle descrizioni cruente e anche a far riflettere sulle fragilità dell'animo umano, a volte troppo accecato dall'orgoglio e dai sogni di gloria, per guardare in faccia la realtà della guerra.
Ti faccio un augurio enorme per il contest e mi auguro di tornare a leggerti presto, dato che il tempo scarseggia sempre.
A presto,
Child of the Moon (Recensione modificata il 22/03/2024 - 10:40 am) |