Recensioni per
Per Dio, per sé e per i posteri
di aelfgifu

Questa storia ha ottenuto 3 recensioni.
Positive : 3
Neutre o critiche: 0


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Recensore Junior
01/04/24, ore 22:58

Ben ritrovata. Capitolo splendido che mi ha commossa molto. Raccontare storie ai bambini è uno dei più grandi doni che gli si possa fare. Concordo sui motivi per cui si scrive, e personalmente aggiungo quello per cui secondo me si legge, ovvero per non morire. Se gli scrittori scrivono per Dio per sé e per i posteri, come dici tu, allora i lettori leggono perché continuino ad esistere Dio, se stessi e i posteri. Ho sempre pensato che gli scrittori fossero le levatrici dell'anima degli esseri umani, in senso socratico, e chissà se Julia sarebbe d'accordo con me. Bella anche la chiusa del Keiser. Non si vince mai abbastanza, ma la cosa bella della letteratura è che si vince quando nessuno perde. Non credo ci si possa davvero "vendicare" della vita come dice Julia. La penso più come Aarto Paasilinna, che in "piccoli suicidi fra amici" passa il messaggio che con la morte si può scherzare, ma con la vita no. Nella mia esperienza la vita non si fa prendere in giro e non si fa sfidare. È un dono, puoi solo scegliere cosa farne. E se il destino ti prende a calci nel sedere non puoi impedirlo, solo cercare di proteggere il tuo sedere, o cercare un dottore che lo guarisca. E fra un calcio e l'altro puoi provare ad essere felice. Una vecchia canzone recita "Se la tua vita è un triste tango... tu cambia ritmo e metti il cha cha cha!" Vero, ma non facile da fare e gli scrittori sono quelli che mettono sempre nuovi dischi nella grande playlist del mondo. Se non ci fossero loro, non sapremmo che esistono altre melodie oltre al tango triste. Grazie Aelfgifu per questa bella riflessione sulla letteratura.

Recensore Master
29/03/24, ore 16:00

Ciao aelfgifu, che gioiellino questa breve storia!
C'è tanto dentro...il perché si scrive e per chi, l'importanza del raccontare le fiabe ai bambini, e poi venendo ai personaggi c'è il bellissimo rapporto tra Julia e Karl e i figli e anche il sentirsi sempre un pochino in difetto da parte di lei. Credo sia normale che il fatto di essere la donna di Karl abbia fatto salire le vendite dei libri ma io concordo con KHS l'importante è che il lavoro sia conosciuto! L'immagine di Karl che si addormenta con i bambini è tenerissima come lo è quella di Julia che racconta le storie. Se i genitori sapessero quanto è importante per un bambino ascoltare un adulto narrare! E non lo dico io ci sono fior di studi...personalmente ho dei ricordi indelebili di mia nonna che mi raccontava storie su storie e mia madre che s'inventava le fiabe proprio come Julia. Sul perché si scrive concordo soprattutto nell' inventarsi altre vite. Oppure, aggiungo io, per tirare fuori quello che si ha dentro e che magari non si ha il coraggio di raccontare a nessuno. Interessante questo confronto cara aelfgifu, servirebbero ancora tanto spazio e tanto tempo per discuterne...
Grazie sempre per le belle cose che scrivi!
Francy

Recensore Master
28/03/24, ore 22:22

È bellissimo questo quadretto familiare che ci dipingi con una Julia ispirata che inventa e racconta storie della buonanotte ai figli, e KHS è semplicemente (e naturalmente) adorabile in veste di papà di Vicki e anche di Robby.
💓💓💓
Ah, quanto sono vere le parole di Julia quando parla dei motivi per cui si scrive… Personalmente credo ce ne possano essere anche altri, che in alcuni momenti possono pure diventare importanti, ma quei due concetti penso siano proprio trasversali, e molto sentiti dal personaggio. Ovviamente, stiamo aspettando l’uscita della biografia del nostro biondo del cuore 😎😎😎
PS l’effetto Schneider ahimè è innegabile, Lena B. potrebbe confermare che funziona anche in altri campi
PPS è davvero commovente. Il mio papà si inventava le storie della buonanotte che mi raccontava da piccola, e sono dei ricordi dolcissimi.