I tuoi versi come sempre sono liberi e tendono alla perfezione, una perfezione fatta di piccole immagini non sodisticate. Solo quel “celato” che fa riscontro a “nascoste”, forse, sa vagamente di ripetizione.
La bellezza porta sempre con sé il concetto di fragilità. L’eleganza è fragile come il cristallo. La gioventù ha in sé i germi della vecchiaia.
Sono temi cari ai poeti.
Come caro è quel senso di costruttiva malinconia, specialmente nell'ultimo verso: “e ormai lontano”.
Anche stavolta hai lavorato con profonda attenzione agli ossimori: “piacere amaro”, forza e debolezza. Un modo efficace e gradevole per dare più forza e risalto alle parole. |