Recensioni per
Ricordi di un giorno speciale
di Silen
Prima di tutto, chiedo venia per il ritardo con cui lascio questa mia recensione - probabilmente la mail con cui mi esortavi a lasciarti un commento me l'hai mandata giorni fa, ma purtroppo il mio portatile è stato in riparazione, e solo ora riesco a metterci decentemente le mani sopra. Internet dà ancora dei problemi *non mi permette di aprire più di una pagina per volta, immagina XD*, e quindi spero che mandi questo mio commento, che purtroppo non sarà né lungo né brillante. .___. *Occhioni supplichevoli* |
Ecco qui l'altra fanfiction su Sam. Bella, mi è piaciuta. Mi ha lasciato un po' d'amaro in bocca, probabilmente perchè penso al povero Sam e alla gente con cui è stato costretto a vivere e non so se l'orfanotrofio sarebbe stato peggio. Ricordo un particolare di una puntata in cui mentre lavava le sue mani sporche di sangue si "sentiva" un assassino incapace di smettere di sparare e, nonostante gli abitanti del villaggio che aveva aiutato gli ripetessero che non era affatto un bandito, lui si considerava tale e per cui in colpa. Un saluto a Isamu e a te! |
Cara Silen, questa one-shot mi è piaciuta molto, dall’incipit fino alla conclusione. La prova dell’omicidio, che gli impongono i suoi ‘fratelli’, non è solo una iniziazione al loro concetto di forza e virilità, ma soprattutto un modo per tagliargli i ponti alle spalle con la società civile, un ‘o con noi o contro di noi’, una scelta di campo fondamentale per tre banditi che vedono in tutto il resto dell’umanità solo una preda o una minaccia. I temi dei regali, della prova, della visione, il suo coraggioso rifiuto di uccidere e ancor più di lasciar uccidere, sono ben amalgamati in un racconto credibile. L’episodio è molto significativo per capire il passato del protagonista della tua long-fiction, e sarebbe stato bene inserito organicamente in questa. MaxT |
Mi complimento con te perchè ho notato una certa maestria nello scrivere frasi molto lunghe senza disperdersi o far confondere il lettore grazie all'utilizzo di una buona punteggiatura. Anche se dal lato "stilistico" questo ha appesantito molto la lettura. Se da una parte l'uso delle parole e la gestione delle frasi incuriosiscono il lettore a continuare a leggere, dall'altro le frasi troppo lunghe e le descrizioni troppo articolate lo annoiano. Magari il "fulcro" della storia rimane impresso ma non i dettagli. Ho trovato infatti la trama molto articolata e precisa, hai descritto a pennello la vita del protagonista, presentandocela nelle sue varie parti, ed hai anche ben caratterizzato Sam. Nella storia è un bambino che non capisce ancora molto del mondo e per cui esiste solo la vita che gli viene presentata dalla sua "famiglia". Da quello che mi è parso, però, lui inverità non vuole diventare un bandito per la frase "vivi e lascia morire" ma più per essere apprezzato dal fratello maggiore. Ed è forse per questo che alla fine non riesce ad uccidere quell'uomo: solo perchè non ha un motivo valido. Hai anche fatto incastrare perfettamente la frase con la trama. Viene ripetuta più volte durante il racconto, ma è nel momento in cui Sam deve uccidere quell'uomo che fa più effetto. In effetti, alla fine, Sam sembra seguire quella frase: lui continua a vivere la sua vita mentre lascia l'uomo a morire da solo. O almeno questo è quello che mi è sembrato. In generale un ottimo lavoro, brava! |