Recensioni per
Mi chiamavano Scricciolo
di Beatrix Bonnie

Questa storia ha ottenuto 28 recensioni.
Positive : 28
Neutre o critiche: 0


Devi essere loggato per recensire.
Registrati o fai il login.
Recensore Master
24/08/10, ore 00:32

Questa storia mi ha fatto pensare molto, sia per la bravura intrinseca del tuo stile che per l’poca piuttosto particolare della storia patria in cui è stata ambientata, ma non avevo pensato ancora a dei commenti per ogni capitolo, credo sia d’uopo ovviare.
Ho trovato molto interessante la caratterizzazione psicologica della protagonista, che pur vivendo nell’anno che alcuni definiscono quello della morte della patria, riesce a vivere una vita tutto sommato tranquilla, da sfollata, ha trovato grazie al peculio di famiglia una sistemazione più che dignitosa, che fa sembrare la permanenza là più una vacanza che non un rifugio, inoltre ha trovato anche persone che non trovano inutile l’osservarla (forse anche grazie ai lineamenti che avrebbero fattola gioia degli incaricati alla difesa della razza), e tra questa un ragazzo che sembra avere per lei più di un debole, da questo cantuccio di felicità, la guerra sembra una cosa lontana (al massimo si può parlare dello sbarco in Sicilia o criticare chi ascolta Radio Londra, con Irma che si stupisce della reazione del padre a tale notizia), nella famiglia della protagonista di politica si parla poco (anche se c’è da supporre che non abbiano mai criticato il regime, del quale possono aver apprezzato vari aspetti, non ultimo una certa pace sociale che proteggeva gli imprenditori da scioperi e vertenze sindacali) e Irma all’epoca non poteva che vedere l’aspetto positivo del regime, che aveva dato all’Italia un’aura di potenza con la conquista dell’impero, oltre che un “ordine” che lei e la sua classe sociale non potevano che considerare favorevolmente; a dire il vero la ragazza almeno all’inizio della vicenda non pone la politica tra le sue priorità, al massimo è contenta di poter uscire la sera a divertirsi con il suo ragazzo, e constatare che farsi vedere in sua compagnia suscita l’interesse/invidia degli astanti, ma quando nasce in lei l’interesse verso quella che nonostante tutto è una nobile attività, chiaramente la sua preferenza va al regime (forse perché non è nemmeno a conoscenza dell’esistenza di altre forme di governo o di ideologie, e se le conosce sono ovviamente deformate dalla propaganda che presenta il fascismo come la forma di governo migliore. Nemmeno i fatti del 25 luglio e dell’8 settembre riescono a far cambiare idea alle certezza che la ragazza ha, anzi, è contenta di poter sentire la voce di Mussolini alla radio liberato dalla sua prigionia dalle SS di Skorzeny, ed è felice che la Repubblica Sociale Italiana ponga la sua sede non lontano da dove vive, come un sogno che diventa realtà..
In breve: capitolo davvero molto bello, è stato un piacere leggerlo.

Recensore Master
18/08/10, ore 18:40

Eccomi qua, anche oggi felice di leggere una nuova storia!
Allora, prima di tutto mi devo congratulare con te perché hai deciso di trattare l'argomento in maniera molto originale.
Pensa che ultimamente sto studiando per l'esame di letteratura italiana del Novecento e tutti i libri che devo leggere sono narrati dal punto di vista dei partigiani. Invece per una volta fa piacere leggere qualcosa a partire dall'altra fazione, è stata una trovata originale!
La protagonista è molto interessante. E' fascista senza sapere cosa significhi esserlo, inneggia a Mussolini senza avere dimestichezza con la politica, non vuole la guerra solo perché per lei significa solo la lontananza di Hans, non perché sa davvero cosa sia la morte.
Insomma, la storia già mi attira tantissimo!
Alla prossima!

Recensore Junior
01/10/09, ore 15:28

Bellissimo!