"Il cerchio di sole sulla mia cornea" è senza dubbio la mia preferita, ma è una scelta ardua, vista la poesia (?) meravigliosa che ci hai proposto. L'elenco di piccoli oggetti poco importanti diventano improvvisamente qualcosa di fondamentale per la nostra vita. Purtroppo ci rendiamo conto sempre troppo tardi di ciò che abbiamo perso. Una poesia davvero stupenda.

Meravigliosa. Scrivo meravigliosa perché trovo davvero che questo piccolo frammento sia così, straordinariamente delicato, straordinariamente bello, e in fondo in fondo, proprio meraviglioso.
Non dirò, insomma, che non trovo le parole: questa volta, e scusa se lo ripeto per l'ennesima volta, meraviglioso rappresenta con una buona dose di precisione quello che ho sentito leggendo, bramando, assaporando le tue parole.
Io sarò inguaribilmente ottimista, anche un pò fesso, forse, ma in ciò che hai scritto leggo un profondo, affascinante inno alla vita.
Sì, perché la vita è fatta anche di questo, della sosta, di sapersi fermare un momento, un minuto, un millennio ad ammirare - ad ammirare il mondo e un pò se stessi.
Non so perché scrivo questo in quella che dovrebbe essere una semplice recensione del tipo "Bellissima, complimenti".
Forse perché sono allergico alla sintesi, o forse perché è proprio questa storiella, nella sua conciditas e concinnitas, a rifiutare che si stia zitti di fronte a lei.
Meraviglioso, sì: il mondo, il mondo è pieno di meraviglie. Un fiammifero, hai scritto, la pelle lasciata su un asciugamano. Ma perché, mi domando, rimango così affascinato da questa lettura da non riuscire a formulare un pensiero coerente?
Perché per me queste immagini -tutte le immagini che hai usato- sono così, meravigliose?
Straordinariamente pregnante.
willHole, adorante, porge sorrisoni ^^

Splendida, Michi. Uno dei tuoi scritti migliori. E che dire? Ne discuteremo insieme, voglio capirci di più, perché questa storia mi è entrata dentro. Brava, Michi, brava davvero. Un abbraccio, ti voglio bene.

Amo questa storia.
Dalla prima frase all'ultima, amo ogni sua parola. Amo il suo ritmo, poetico anche se in prosa, amo le immagini che hai evocato, che hai messo insieme, anche senza un senso preciso, giusto perchè ci stanno bene.
Amo la corsa che non si corre [tema che mi sta molto a cuore], amo la frase in cui accetti che ti sei fermata, che ti hanno fermata. In cui si può vedere la tua anima calpestata da te stessa, la posso vedere davvero. Amo le frasi che scorrono sotto gli occhi di corsa, che se pronunciate ad alta voce si consumerebbero in un solo fiato. E amo la conclusione che, come un muro, blocca la corsa, la stronca, le taglia le gambe, la ferma. Perchè ti sei lasciata indietro e riesci a rendertene conto, ad accettarlo. E qui non parlo solo di te, ma anche di me, com'è ovvio sia, perchè tu risucchi il lettore nella pagina, lo risucchi con il tuo vortice d'immagini e lo trasporti in angoli fino a quel momento inaccettati.
E lo so che questa recensione è confusa, lo so perchè nemmeno io capisco bene quello che voglio dire, ma mi sento dentro qualcosa di nuovo, fatto allo stesso modo del qualcosa vecchio, ma diversa, con una nuova forma. La forma di questa storia.
E io, io amo questa storia.