Recensioni per
The Sun Eclipsed Near the Glacier
di Frances

Questa storia ha ottenuto 19 recensioni.
Positive : 19
Neutre o critiche: 0


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Sto facendo il giro delle storie che mi ero ripromessa di recensire e poi all'improvviso ho smesso o mi sono bloccata a metà, perciò eccomi qui :) Anche se è passato tanto tempo spero non ti dispiaccia. Non badare a com'è scritta, per favore xD
Awn ;_; Le ultime scene con cui hai deciso di concludere questa storia sono più che all'altezza di quelle che le hanno precedute, forse addirittura le superano mentre si dice un degno addio a tutti i personaggi della storia, (forse) volutamente per importanza.
Si comincia con Rude e Reno, anche se quest'ultimo ruba prepotentemente la scena a tutti con la sola forza del suo atteggiamento e dei commenti sarcastici che ogni tanto, se ci si prende la briga di notarlo, rivelano qualcosa. Sexy“Svogliato” è probabilmente l'aggettivo perfetto per descrivere i suoi modi, le sue parole, quello che appare in superficie. Trovo significativo che, tanto per cambiare, nessuno riesca a capire fino in fondo se è serio o no, se è preoccupato o se davvero non gli frega niente di niente. Viene da pensare che non lo sappia neanche lui xD Ed è anche bello il fatto che, sebbene sembri e faccia di tutto per sembrare un idiota, ha un occhio terribilmente acuto capace di vedere oltre le espressioni e le parole e di capire ciò che si agita veramente dentro un bugiardo di professione come Tseng. Bello e da strozzare per quanto riesce a toccare i punti giusti per innervosirti, un po' tanto inquietante e, almeno in apparenza, dolorosamente indifferente. Ti ho mai detto che dovresti scrivere di più su di lui?
Carina la telefonata con Heidegger: in un solo paragrafo sei riuscita a rievocare il viscido sovrintendente della Shinra che ha turbato generazioni intere di videogiocatori con le sue risate raccapriccianti. Magari in realtà è davvero morto soffocato sulla sua saliva e non nel robot di cui non ricordo il nome Dx
La scena con Cissnei è divina <3 Ed è probabilmente una delle mie preferite di tutta la storia, per quello che in un certo senso simboleggia per Tseng stesso.
Partiamo col dire che lei, in tutta la storia, è fantastica. Già nei primi momenti in cui appare riesce a emergere in mezzo a personaggi consolidati da dieci anni di (non sempre bei) videogiochi, e questo già di per sé dovrebbe dire tante cose. Ma in questa, Cissnei esplode nel finale. Fa male vederla così, gli occhi gonfi e l'espressione turbata, proprio lei che fino a poco tempo fa riusciva a tenere tutto magnificamente sotto controllo, giovanissima e al tempo stesso costretta a crescere prima del tempo a tappe sempre più serrate, non ultima la morte di Zack che apre letteralmente un nuovo capitolo della sua vita. E in un certo senso, malgrado tutto, che la fa rinascere.
Io mi sono bevuta ovviamente la teoria più semplice, ovvero che Cissnei abbia deciso di sua iniziativa di chiudere con la Turk e di provare a ricostruirsi una vita, stavolta vera, ma questa versione è perfettamente inserita nel contesto, plausibile e, molto semplicemente, più bella. Più bella per quello che dice sul personaggio di Tseng, più bella perché non ci sono altre parole per descrivere Cissnei che lancia il PHS a mare e urla, il grido liberatorio che Tseng vorrebbe fare da anni ma non osa (né può). Come se non bastasse, come se il messaggio non fosse già forte di per sé, la scena è costruita e scritta benissimo, e riesce ad essere incredibilmente commovente.
(Sono sempre più convinta che Cissnei sia una di quelle cose che ti fanno pensare che, in fondo, qualcosa di buono la Compilation l'ha fatto.)
E ora. Il meglio. Aeris è… Ho letto molte storie che trattano di un'eventuale elaborazione del lutto di Zack da parte di Aeris, ma l'unico elemento che avevano in comune era l'encomiabile tentativo dell'autore di renderla una cosa strana, particolare, fuori dal comune. Il che è comprensibilissimo: Aeris a volte sembra quasi un'aliena, tanto è spaventosamente saggia e capace di comprendere gli esseri umani, a volte da un solo sguardo. (caso Tseng-è-innamorato-di-me a parte.)
Tristezza, angoscia, gentilezza, felicità, sollievo – un’ondata infinita di emozioni che si confondevano l’una nell’altra, combattendosi a vicenda, lasciando sospeso quel sorriso nel purgatorio dell’ambiguità.
Ma quanto è bella questa frase? Al di là proprio del suono, delle parole scelte e posizionate con cura, dice tantissime cose sul personaggio di Aeris e del modo in cui complesso e al tempo stesso semplice in cui vive le cose, della creatura complessa e al tempo stesso semplice che è lei stessa. Verso la fine della scena, quando finalmente lo abbraccia, mi commuovo sempre, ma non riesco a capire se è per la tristezza di Aeris che si regge a lui per non cadere, forse metaforicamente e letteralmente, o se è per gli ultimi dolorosi affondi a Tseng e ai sentimenti che cova da anni, inutilmente e silenziosamente, se è per Tseng che nonostante abbia cercato di fare la cosa giusta con Zack, abbia fatto la cosa giusta con Cissnei, e abbia fatto l'unica cosa che poteva portare un po' di sollievo a Aeris, ancora si biasima e si colpevolizza in una spirale praticamente infinita di disprezzo, obiettivamente immeritato almeno in parte.
L'ultima parte, quella specie di epilogo tristissimo, sono quasi una sintesi di tutta la storia e del personaggio riservatissimo di Tseng, che tu hai così magistralmente ampliato e approfondito basandoti su quelle poche informazioni che abbiamo a disposizione. Quando dopo un vorticare di frasi che gli si sono impresse nella mente finalmente si concede di immaginarsi Aeris, e si concede di baciarla almeno in sogno (btw, una nota particolare va al paragrafo del bacio, of course, bellissimo anche solo linguisticamente, ti fa innamorare di Aeris se già non lo sei), e si concede di farsi baciare e di farsi amare, e si concede un'ultima bugia prima di chiudere per sempre e definitivamente la storia mai iniziata con Aeris e tutto quello che comporta, è difficile rimanere indifferenti. Soddisfatti e un po' tristi, quello sì.
Tristi perché è la fine (triste) di una bella fic, soddisfatti perché è una bella fic, perché capisci una volta e per tutte, se ancora avevi bisogno di conferme, di non aver sprecato un solo secondo del tuo tempo a leggere una storia di cui tutto sommato si poteva indovinare l'intreccio e la fine (che poi alla fin fine è l'unica cosa che potrei rimproverarti, se proprio dovessi cercare difetti), perché semplicemente non era quello il suo scopo. Il suo scopo, per me, era raccontarla dal punto di vista di Tseng per conoscerlo, capire le sue motivazioni e i suoi pensieri il più delle volte imperscrutabili, vedere retroscena intuibili ma mai chiariti e rivedere spezzoni già visti sotto una nuova luce, era cercare di capire cosa c'era dietro il rapporto solo accennato ma profondo che hanno Tseng e Aeris. Il risultato è a riconferma che prima ancora la storia stessa è di vitale importanza il modo in cui viene narrata e la maniera in cui i personaggi vengono scolpiti e, se l'autore è particolarmente bravo come nel tuo caso, respirano. Per modo intendo le scene, la loro costruzione e, ovviamente, lo stile di scrittura generale, che qui è elegante e rifinito in ogni sua parte, in ogni sfumatura, in ogni dettaglio pazientemente cesellato. Le descrizioni sono vivide e mai pesanti, il lessico è vario ed è usato con una padronanza invidiabile, soprattutto (c'è proprio bisogno di dirlo?) per una fanfiction; è veramente ammirevole il modo in cui riesci a usare e incastrare parole che in mano ad altri risultano spesso goffe e fuori luogo, il tutto senza rallentare di una virgola la lettura fluida e piacevole. Inutile citare i pezzi migliori, per i precedenti capitoli l'ho già fatto e per questo qui dovrei estrapolare brani troppo corposi per aggiungerli a una recensione sbrodolata e già troppo lunga di per sé, ma spero che il concetto sia passato. Ho intravisto veramente rarissime imprecisioni, quelle per i capitoli vecchi purtroppo me l'ero segnate su un promemoria che devo aver perso con la formattazione e quelle di quest'ultimo che ho riletto le dimenticavo non appena le trovavo (a parte un “dell’Sovrintendente”, che tra l'altro ho notato solo quando ho dato una scorsa al capitolo per cercare un pezzo che mi serviva xD).
Frannie, che dire di più?
Ho visto che pure tu stai emigrando verso altri lidi (un po' è successo anche a me, e forse è anche per questo che ho accantonato così tante cose), ma spero ritornerai sempre dal tuo fandom madre che ti vuole tanto bbene è_é
Alla prossima fic di un fandom che conosco davvero, allora :)

Nuovo recensore

Quando finisco una bella storia solitamente sono due le cose che mi accadono: esco dal corpo del personaggio con cui ero diventato tutt'uno e come risvegliato da un bel sogno, rimpiango la fine di quella che è stata una piccola vita che ha preso forma. Questo è quello che mi è accaduto leggendo questa fiction, grazie allo straordinario approfondimento psicologico, che rende tanto marginale il fluire dei fatti quanto preponderante l'influenza che questi hanno sulla psicologia di Tseng. Tseng viene mostrato quale personaggio in crisi, bloccato nelle sue scelte tra onore (desideri del padre e la divisa da Turk) e spinte del cuore (la madre sola e la sua terra in pericolo), questa crisi che lo distrugge non gli da via di scampo manco nel suicidio, negatogli dal Fato. Insomma una fanfiction profonda nei temi e scritta con uno stile maturo e ormai collaudato. Tra le fafiction, un diamante in mezzo al quarzo.

questa storia è bellissima...credo k sia la migliore k io abbia letto, xk è scritta benissimo, le descrizioni sono particolari, dettagliate e azzeccate..perfetta...davvero perfetta!!!

(Aerith indossò per la prima volta un lungo ed attillato vestito rosa
awww, let me SQUEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE *HEART HEART HEART*)

Capitolo delicato, triste, ingiusto, quasi doloroso nel finale. Ma andiamo per gradi.
Tutta la parte con Zack è, come ogni parte con Zack, incredibilmente adorabile XD Bellissimo quando malgrado la sua buona volontà spaventa i potenziali acquirenti. Poveraccio. Ma ancora più bella, per quanto riguarda Zack, è stata l'ennesima “intuizione” di Tseng, il suo acume, la sua (tua) abilità di capire le persone fino in fondo, difetti e pregi, brutalmente neutro: “Un grande stupido che offriva volontariamente il fianco al nemico senza neppure accorgersene, sbandierando i propri segreti e le proprie debolezze ai quattro venti – ma che in qualche modo riusciva a far sentire importante chiunque lo circondasse” (la parte in grassetto, vera e dolce, mi ha fatto ovviamente pensare subito a Cloud. Chissà perché XD). Grande sintesi di un gran bel personaggio. Forse c'entra qualcosa anche il fatto che tu a questi personaggi vuoi bene, e traspare, è come se ogni descrizione – ogni piccolo, insignificante dettaglio apparentemente buttato lì ma troppo perfetto per non essere stato accuratamente studiato e curato fosse ammantato da un velo d'affetto non indifferente che si trasmette al lettore, che questi lo voglia o no. Ed è una bella sensazione, aiuta a sentirli ancora più umani, a farli uscire dalla pagina. Vorrei poter citare diecimila frasi, diecimila particolari, diecimila gesti che sono piccole storie a se stanti, diecimila aggettivi azzeccatissimi e mai sprecati – ma non posso farlo, perché mi toccherebbe copiaeincollare la fic nello spazio dei commenti e non sarebbe carino. ;o;
(ma ovviamente faccio uno strappo alla regola per uno di quelli che mi è piaciuto di più e che secondo me meglio riassume quello che sto cercando di dire: “« Sapevo che se avessi provato a venire qui assieme a te, me lo avresti impedito.» controbatté ancora lei, rispondendo alla stretta dell’uomo; piegò le dita contro quelle di lui in un gesto docile – la sua espressione si indurì, mentre continuava a contrastarlo, imperterrita; non c’era coerenza tra gesti e parole”. Dice così tanto su Aeris, su Tseng, su questa situazione che– che– *stunned*)
Un altro pezzo fantastico è stato quello del cimitero dei treni. Non so, forse sono io, mi ha fatto ripensare a quando Biancaneve (sì, quella Disney. NON MI GUARDARE COSÌ ;_;) si perde nel bosco e ci sono tutti quegli alberi e le ombre terrificanti – “lo scheletro della locomotiva emergeva dalle vecchie coperture di legno, lunghe dita ritorte che sembravano tendersi scompostamente verso l’alto, scomparendo nel buio cupo della notte imminente” daaaai, io ho brividi: sembra quasi di essere lì con Tseng, e di vedere questo pezzo di ferraglia, e di trovarlo più spaventoso di quanto in realtà non sia, complici l'ansia per Aerith, il buio, le luci al neon, il nome stesso affibbiato al luogo.
Stupendo.
Poi Aerith è stata ancora più fantastica del solito. E realistica. Hai costruito un bel contrasto tra la sua figura ormai cresciuta e quella… quella goffaggine che ogni tanto lascia involontariamente intravedere a Tseng, quella leggera insicurezza di una bambina che cerca di comportarsi da adulta e però non va neanche a immaginare l'effetto che hanno su Tseng i suoi occhi, le sue parole, il suo corpo, la sua semplice presenza. Si addice divinamente al personaggio e alla sua età “di passaggio”. Un bel tocco, delicato e quasi messo sullo sfondo.
Oh, e la parte in cui gli si siede tra le gambe? Pure win. Cioè, in realtà è tristissima XD Il doloroso conflitto interiore di Tseng era più accentuato del solito, la voglia che aveva di toccare e abbracciare Aerith, magari addirittura di confessarle quello che prova per lei da secoli, era palpabile e triste e terribilmente IC. Così vicini, eppure così lontani per colpa della cocciutaggine di Tseng.
Infine. Te l'ho già detto in privato, credo, ma te lo ridico qui perché tutti devono sapere: l'idea per il nome di Tseng è assolutamente geniale.
(hm, non so perché ci ho messo così tanto a copia e incollare questa recensione XD Quella per l'ultimo capitolo ho deciso di ampliarla un po' per fare una recensione più generale della storia, quindi dovrai pazientare ancora un po' per leggere i miei sbrodolamenti fangirlistici privi di senso u.u)
(Recensione modificata il 17/01/2010 - 07:06 pm)

Recensore Junior

Ed ecco che ho riletto con piacere il prologo di questo piccolo capolavoro <3
Ora che l'hai postata tutta è giunto il momento di recensire per bene, anche se già sai la maggior parte dei miei commenti su questo gioiellino <3
Quest'introduzione è ricca e d'impatto, intensa ma soprattutto equilibrata.
Hai saputo magistralmente raccontarci in maniera completa ma non troppo prolissa ciò che ha portata Tseng ad essere l'uomo che noi tutti conosciamo.
Rampollo di una nobile casata, legato alla sua terra e alle sue tradizioni, di fermi principi e fedele alla parola data: è di stampo giapponese la sua cultura, dunque non poteva essere altrimenti.
Ma è questa sua totale osservanza del dovere che lo porta verso una vita che mai avrebbe desiderato.
Un lavoro sporco, privo di tutta quella moralità e giustizia che tanto aveva amato e rispettato in passato, che costituiva il suo stesso essere, un lavoro per chi è pronto a mettere a rischio la propria vita, e che si prende il diritto di toglierla agli altri.
La parte che descrive il suo ingresso alla ShinRa la trovo davvero ben riuscita: c'è una successione piuttosto incalzante degli eventi che sembrano travolgere il lettore, come se fosse lui nei panni di Tseng, che rende la lettura interessante e scorrevole, avvincente.
La rapidità con cui queste scene vengono presentate però non rendono le descrizioni stesse sbrigative, anzi, conferiscono uno stato caotico al lettore, che deve apprendere tante informazioni nel giro di non molte righe ( come appunto succede a Tseng).
La scena su cui ti sei soffermata un pò di più, e forse la più importante, perchè segna il cambiamento, la maturazione da ragazzo a uomo, è il punto cruciale della vicenda: il bombardamento alla sua città natale Wutai.
Non può fare nulla per la sua gente, si sente inerme e traditore.
E a quel punto, dopo aver provato a togliersi la vita, decide di diventare un altro. Aveva tentato di gettare via ciò che era stato fino a quel momento, e ora avrebbe espiato la sua colpa seguendo il cammino doloroso che quella promessa aveva tracciato per lui.
Poi, l'episodio dell'uomo di Corel.
Il tutto è ricamato sulla faccenda delle bugie, che segnano la vita del Turk inesorabilmente e lo tormentano continuamente.
E alla fine del capitolo, alla fine di questo excursus sulle fondamenta della vita del nostro caro "Capo", l'unica che riesce a vedere uno spiraglio di verità nel suo essere è la piccola Aerith (ovviamente non ci viene detto il suo nome, ma la descrizione parla per sè xD)
Il flashback poi è tutto un viaggio mentale dello stesso Tseng, una dolorosa riflessione davanti al camino, in una situazione decisamente disperata.
(Ovviamente tutti sappiamo bene cosa sta facendo, nonostante non venga detto chiaramente.)

*Tentativo di recensione seria e profonda: un pò fallito forse XD*

Ok, ora passo allo spazio sclerotico.
Sai benissimo quanto questa fic mi abbia emozionata, a partire dall'episodio del povero uomo di Corel. Ogni volta che lo leggo mi commuove. (ç_ç)
E il prologo mi piace da matti, proprio per le ragioni che ho tentato di esporre sopra. E' tutto così realistico, così credibile, che la Square dovrebbe prendere in considerazione questo background di Tseng. Dico sul serio.
Non c'è nulla che vada fuori posto. E' tutto studiato nei minimi particolari, e so benissimo quanto tu ti sia impegnata per questo aspetto.
Volevi che fosse il più corente possibile con il gioco e con la timeline, e tu ci sei riuscita perfettamente.
Anche dal punto di vista dell'IC, come sempre sei divina <3 Riesci ad inquadrare chiunque e a farlo muovere a tuo piacimento, senza alterarne la natura ma arricchendone la personalità. <- forse questo è l'intento vero della fic,e me ne sono resa conto poco fa (correggimi se sbaglio XD)

AJSADNA,XSANASAKAWM <- *questo è lo sclero dovuto al fatto che l'immagine di Tseng col bicchiere di vino che si tiene la testa afferrandosi i capelli sia davvero bella e malinconica, da fangirlarci sopra per un bel pò*

A parte questo, il tuo Tseng è sublime. Meglio di quello originale forse.
Non a caso, ha iniziato a piacermi grazie a te questo personaggio.
Come sempre il tuo stile è degno di grandi scrittori, con un linguaggio ricercato e frasi articolate ma non confuse. Tua peculiarità è l'abbondanza di aggettivi e descrizioni sulle piccole cose che rendono subito evidente la differenza con altre fic: qui è palpabile la ricerca della perfezione in ogni riga, in puro stile Francescoso <3 E io lo amo, è inutile.
Se posso permettermi, un appunto: a volte non ti accorgi del fatto che ti scappa qualche ripetizione, ma non è nulla di grave <3



Adoro questa fic, punto.
Tu sei la mia scrittrice preferita, è indubbio.
<3 Recensirò con tanto amore anche gli altri capitoli. Spero si capisca quello che ho scritto XD

:3 Meoooooow <3

Grazie per averla aggiornata. E' meravigliosa, fa venire davvero i brividi.
Non riesco bene a commentarla, perchè mi lascia senza parole.
Complimenti vivissimi ç.ç

L'ho letta tutta d'un fiato. E'.. Bellissima. Hai descritto sensazioni, emozioni, sentimenti... DEvastanti, intensi, puri, malinconici.. Un intreccio di aggettivi che mi farebbero scrivere un commento lunghissimo. Ti dico solo che ho ancora il groppo in gola e che questa fic finisce fra i preferiti.

Recensore Master

Mi ha messo i brividi. Nel senso più positivo possibile. Amo queste fic dove i TURKS sono descritti da veru TURKS.
Ottimo lavoro.

Questa fanfic è.... MERAVIGLIOSA!!! nonostante odi Aeris, lo Tseris rimane uno dei miei pairing preferiti (sopratutto perchè c'è Tsenguccio). Apprezzo molto la caratterizzazione che hai dato a Tseng, è un personaggio così difficile da interpretare. Prima è il freddo Turk che esegue gli ordini senza fiatare, poi con la fioraia cambia totalmente volto. bella davvero, continua così!! =D =D

La storia è meravigliosa, ma ciò che mi ha più colpito è l'incredibile proprietà linguistica che hai e come narri con precisione e dolcezza. Adoro questa fanfiction e spero che il nuovo capitolo arrivi presto!

Ancora una volta, abbiamo uno splendido spezzone su Reno a inizio capitolo. Non posso citare la mia parte preferita perché dovrei ricopiare tutto il primo paragrafo. Tutto il dialogo iniziale è fantastico XD La cosa più divertente è che è terribilmente IC che i Turk si vogliano fare i fatti di Tseng, e che Reno in particolare voglia scoprire chi piace a Tseng e ci riesca senza difficoltà. Gongaga anybody? XDDD Adoro come prendi anche gli aspetti più… apparentemente insignificanti del gioco e li mostri sotto una prospettiva diversa. È purissimo FranceStyle™. Non so se avevi pensato proprio a questo mentre scrivevi, ma il risultato è senza dubbio ottimo per noi nerd del gioco. [/fangirling]
Dunque, venendo alla parte centrale del capitolo.
Bello il modo in cui hai fatto crescere la loro relazione e Aeris. Sembra che non sia cambiato niente, di primo impatto, ma a un occhio meticolosamente attento come quello di Tseng non potevano sfuggire anche le più lievi sfumature. La reazione di Aeris all'arrivo di Zack e il discorso sul “destino” (questa parte non l'avevo letta la prima volta :3) sono anch'essi molto IC, perché effettivamente Aeris è il tipo di persona che fa questi ragionamenti, credendoci. Chissà che avrà pensato quando si sarà ritrovata Cloud per la seconda volta… °_° Povera ragazza. La parte del regalo di Aeris, e di quell'atmosfera quasi magica che si crea, quel gesto di tenerezza… Giuro, per un momento mi è sembrato di essere Sebastian della Sirenetta quando cercano di far baciare Ariel e Eric. BACIALA, UO UO ;O; ERH. Ma tu questo non l'hai letto, ah ah ah Ma al solito, il completo blu e i sensi di colpa di Tseng si mettono in mezzo e finisce tutto. Leggendo mi sono resa conto che per come hai impostato questa storia (e cioè in un modo molto credibile e non tanto diverso dalla ‘verità’, che tra l'altro non esiste :D) se Tseng si fosse risparmiato qualche bugia con Aeris forse, effettivamente, le cose sarebbero andate diversamente. Ma è questo il bello di questa coppia BD
Zaaaaaaaaaaaaccccccckkkkkk *HEART* Puppy eyes aka cucciolo irrequieto è tra noi. Un capitolo del genere della vita di Aeris non poteva di certo passare inosservato in questa fic. Effettivamente Zack è un po' un paradosso. Un SOLDIER idealista. Non me l'ha mai detta giusta.
Comunque. La parte angst (tanto per cambiare XDD). La piccola vendetta di Tseng è più che comprensibile, e quando Zack dice “E tu come fai a conoscere Aerith?”, sottintendendo che lei non gli ha mai parlato di Tseng è… è… ;____; Credo sia difficilissimo non simpatizzare con Tseng in quel momento. E allo stesso modo, la cosa bella della fic è che non hai bisogno di rovinare gli altri personaggi per il bene del tuo protagonista: difficile prendersela con Zack per essere caduto nella chiesa di Aeris ed essere rimasto folgorato dalla ragazza, difficile prendersela con Aeris per essersi innamorata e aver nascosto a Zack un pezzo importante della sua vita come Tseng per evitare forse domande e sospetti. È tutto terribilmente complicato, ma allo stesso tempo e forse proprio per questo dà giustizia a questi personaggi. In altre parole, questa fic è tanto canon che fa male, e per essere una Tserith, e per essere dal punto di vista di un personaggio che a momenti hai inventato quasi tutto tu, è dire molto.
(Vorrei infine far notare che i capitoli migliori cominciano con Reno e con le splendide descrizioni che ne fai. È come se non vedessi l'ora di scrivere di Reno. Cioè. Cioè. Io lo dico per il tuo bene.)
[Criticoni d'Autunno]
Edit: avevo scritto che i sensi di colpa erano di Aeris. Lapsus freudiano…? o.o
(Recensione modificata il 17/10/2009 - 02:53 pm)

Recensore Junior

complimenti!già col primo capitolo non vedo l'ora di leggere il resto!

Cissnei <3 Quando ti piace scrivere o ti piacciono in generale certi personaggi si vede a un miglio di distanza. Le descrizioni che hai fatto di Cissnei qui, per esempio, sono nitide, e per quanto brevi (alla fine appare solo per un breve spezzone all'inizio, che deve “dividere” con la stanza perfetta, calda e spaziosa – in altre parole, insopportabilmente troppo soffocante, forse troppo immeritata, secondo il nostro) sono comunque abbastanza complete. Ne sottolinei la spensieratezza, il tono apparentemente allegro, ma poi aggiungi che “forse si trattava solo di un modo ingenuo di esprimere la speranza di trovare degli amici anche in quel mondo in cui ognuno si curava solo e soltanto di sé stesso”, la professionalità ma anche la delicatezza di fondo. Certo, c'è molto di più, ma per un'occhiata data quasi di sfuggita direi che non è male.
Che poi niente, i capelli di Cissnei hanno intrigato tre quarti del fandom… *persa nelle sue considerazioni*
Lo sviluppo della relazione tra Tseng e Aeris è puccio (i giochini sulla memoria, aw) e credibile <3 Questi incontri che per Tseng somigliano a boccate d'ossigeno – con tutta la storia che gli hai costruito attorno si capisce benissimo e non stona affatto questo suo bisogno di vederla, di parlarle, di sentire la sua voce e di farsi capire e sorprendere e sorprendere allo stesso tempo. Di sorridere. Di essere apprezzato per il semplice fatto di essere se stesso. Anche se magari Aeris farebbe lo stesso con qualcun altro (ma anche no). Anche se quel se stesso a lui personalmente fa schifo. Solo Aeris avrebbe potuto scalfire e piegare e studiare una persona come Tseng :3
Mi è piaciuta la parte sulla missione che ha agevolato se non addirittura causato la promozione di Tseng. Serve sempre ricordare cos'è un Turk, per evitare che nella ricerca della loro umanità si dimentichi quello che, effettivamente, anche se spesso ‘costretti’ dagli eventi, fanno per tirare avanti. I sensi di colpa di Tseng, per quanto uno possa giustamente compatirlo, non sono campati in aria.
Unico problema del capitolo: non riesco a trovare una scusa per ricordarti di Charge ;O;
[Criticoni d'Autunno]

*ha tanti problemi di connessione*
ACC, sono stata battuta sul tempo ;_;
Vabbè… XD
Questo capitolo è magico. Non poteva esserci inizio diverso, più particolare per quanto all'apparenza semplicissimo. Come vediamo anche nel gioco in quel rapido flash-back (nel caso ci fossero dubbi) e come l'hai descritta splendidamente tu qui, l'Aeris bambina è una versione apparentemente quasi più assennata dell'Aeris adulta, forse perché semplicemente non ha ancora imparato a dosare bene le parole. Una bambina speciale che odia essere tale (c'era una frase in CC sull'argomento, ma scommetto che lo sapevi già XD È una delle mie frasi preferite di tutto quel gioco, terribilmente IC), probabilmente perché come ha notato Tseng, con due genitori morti e già qualche esperimento di Hojo sulle spalle, sa già quanto costa. Una bambina che si dondola da sola sull'altalena di un parcogiochi vuoto e non si accorge quasi della solitudine che la circonda, perché è abituata ad essere respinta o trattata in modo diverso per quello che per lei è la pura normalità. Una bambina che non si lascia intimidire, ma incuriosire sì, e tanto. Una bambina capace di stupire e scalfire un uomo schiacciato dai sensi di colpa, capace di vedergli attraverso e di capire, da un paio di frasi che altri si sarebbero lasciati scivolare addosso giudicandole frettolosamente di circostanza, che sotto lo sporco, sotto l'indifferenza ostentata, sotto la divisa da Turk c'è un tesoro. Speciale. Che Tseng lo voglia o no, proprio come Aeris. (Quello è il mio paragrafo preferito di tutto il capitolo. Dice tanto senza perdersi in tante parole, senza neanche dirlo davvero.)
(E poi quella parte è tristissima, tra l'altro, perché Aeris ad Icicle non ci andrà mai, buhuuh ;_; *piange*)
Che bello fallire le missioni così :3
Infine, evviva per ben due cammei inseriti con cura e con il solito, palpabile affetto <3 This fandom needs more Rude/Cissnei. This fandom needs more Elmyra. This fandom needs more everything. And this fandom needs more Frannieh. ò.ó
Ma per il momento, credo riuscirò a farmi bastare fic come questa :3
(certo, Charge non mi farebbe schifo. *staaaaresss- OKAY BASTA BASTA STO ZITTA*)
[Criticoni d'Autunno]
EDIT: volevo scrivere affetto, non effetto =.=
(Recensione modificata il 06/10/2009 - 11:31 pm)

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