Eccomi qui, pronta a recensire questa breve flash che, in verità, avevo avuto modo di leggiucchiare già da qualche tempo – ma poi una cosa tira l'altra... e non ho più avuto modo di commentare.
Rimedio ora, però.
E comincio col dire che, probabilmente, questo è il pezzo che sino ad ora m'è piaciuto di più fra tutti i tuoi – e subito dopo segue quello solitario di Alessandro.
Nemmeno io conoscevo questa storia, prima di leggere la tua fic, ma sono contentissima di averla scoperta! Quindi ti ringrazio, pure per la nota finale, indispensabile per capire bene il contesto del pezzo.
Il ritmo delle frasi mi piace molto e la punteggiatura, mia amata, è perfetta. Inoltre non mi disturba affatto quella punta di barocchismo – per citare la cara Theuncommonreader –, anzi.
Due soli appunti da fare, circa questa bella fic: il primo riguarda "quest'alba rosso-sangue", dato che leverei il trattino o, addirittura, mi limiterei a descrivere il cielo con uno dei due termini da te usati; il secondo, invece, riguarda la fine del testo, ovvero l'uso un po' troppo smodato della parola "abisso", tanto che io avrei messo in uno dei seguenti modi: "Perché l’abisso ci guarda, Harmodios. E quando ci guardi dentro, lui guarda in te, e [...]" oppure "Perché l’abisso ci guarda, Harmodios. E quando guardi al suo interno, lui guarda in te, e [...]" – volendo, si potrebbe anche togliere il termine dalla frase finale, dato che sarebbe ben chiaro comunque il suo senso, e forse ometterei anche quel "ci guarda".
Quanto ai personaggi, sebbene il solo di fatto ad essere presentato ed a lasciarsi conoscere è Aristogitone, posso solo confidare che mi hanno preso entrambi. E pure parecchio.
Perciò mi sento un po' triste per la loro tragica fine e per non poter più leggere nulla su di loro – ma, magari, scriverai in futuro ancora sulla coppia...
Ti faccio, infine, i miei complimenti per questa flash! :D |