Recensioni per
The tide is turning
di Ulissae

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
10/11/09, ore 12:49
Cap. 1:

Ora Hans ha la barba, il volto da bambino è scomparso.
Sono passati gli anni, eppure lui è sempre là, a calciare quel muro.
Ma questa volta non è solo.

E va giù.

Amo quest'ultima parte, è riuscita a farmi commuovere, perchè trasmette un senso di vittoria, di unione tra esseri umani, che forse non si ripeterà più molto spesso.
E' davvero splendida, toccante.
Riesce a ricreare almeno un pò le emozioni che devono aver provato gli uomini in quel periodo così triste...
Beh, sembrerò ripetitiva, ma è la terza cosa stupenda che hai scritto e che ho avuto il piacere di commentare^^
By Sammy

Recensore Veterano
09/11/09, ore 21:24
Cap. 1:

Mi permetto di quotare la recensione precedente - "bella" è l'unico aggettivo che viene in mente di primo acchito per descrivere la fic xD, e quell' E va giù. racconta una lunghissima storia di tentativi arrivata ad un lieto fine che sa di riscatto e speranza. Proprio bella.
Cheers!

Recensore Junior
09/11/09, ore 21:06
Cap. 1:

Bella.
Non mi viene in mente altro aggettivo per descriverla. Me ne vengono in mente tanti se penso a quello a cui questa drabble si riferisce, perchè di quello non sarei mai stanca di parlare.
E va giù.
E' un verso semplice, ma è tutto. E' la speranza di chi quel muro l'ha calciato per più di vent'anni, di chi su quel muro ci è morto, di chi non ha visto altro che quel muro per quasi tre decenni.
La caduta del muro di Berlino è una cosa troppo grande per non venire ricordata, anche con delle fic... e sono contenta di non essere l'unica ad aver pubblicato una pseudo-fic (perché la mia creatura non è tanto normale-.-") su quest'argomento.
E la tua drabble è davvero bella, colpisce nel segno, indi per cui, compliments!XD
Vale=)

Recensore Veterano
09/11/09, ore 21:02
Cap. 1:

Pensare un paese come la Germania diviso in due mi intimorisce, mi fa rabbrividire sin nelle ossa, perchè un muro, che da piccoli dimostriamo con orgoglio di poter scavare, diventa una barriera impenetrabile. Barriera fatta di paura e desiderio, voglia di vivere ma al contempo obbligo di morire...
E' questo che mi sconvolge del muro.
Ho apprezzato molto la tua drabble, particolarmente le frasi:

Ora Hans ha la barba, il volto da bambino è scomparso.
Sono passati gli anni, eppure lui è sempre là, a calciare quel muro.
Ma questa volta non è solo.


Mi ha fatto molto effetto il perseverare di questo momento: le scene sembrano poste in una veloce successione, da film insomma, è questo che fa del tuo linguaggio un ottimo strumento di comunicazione.
Mentre l'ultima frase Ma questa volta non è solo. è carica di un grande potere evocativo, ti riscalda il cuore...^^
Non mi è invece molto piaciuta la conclusione: ho avvertito troppo forte il distacco con la parte precedente, d'effetto sì, ma troppo forte a parer mio.
Complimenti però, anche questa volta un ottimo lavoro ;)
A presto!!

PS: per il dubbio sulla grammatica^^: anche secondo me ci sta di gran lunga meglio "fosse" ;)

Recensore Veterano
09/11/09, ore 19:32
Cap. 1:

Guardando i fucili delle guardie si chiedeva se anche uccidere sia solo una questione di tentativi.
Questa frase mi ha vivamente colpita - errore a parte: sta meglio "fosse" che "sia" :). E'... Dio, così umana. Tentativi è la parola chiave di tutto il drabble. I tentativi di Hans di sfondare quella parete divisoria e i tentativi delle guardie di uccidere. Tentar di uccidere. Sparare e chiudere un occhio, perdendo la mira. Eppure quei 200 morti non sono soltanto numeri.
Bella e commovente, mi è piaciuta.