Recensioni per
Le dieci e una notte
di Francis93

Questa storia ha ottenuto 21 recensioni.
Positive : 21
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
12/12/09, ore 23:07

Beh penso sia logico sentirsi tristi alla fine di un così bel lavoro.
Io adesso cosa faccio se non posso più recensire le tue fiction? ç__ç

Prima di leggere le tue note in fondo alla storia, ho pensato che ti fossi sbagliata a scrivere in prima persona invece che in terza, poi mi sono resa conto che era una situazione voluta.
In effetti penso che renda di più l'effetto di questo lato della morte. L'ira non può essere facilmente descritta, è qualcosa di un mistico, un po' al di fuori della portata umana.
Nonostante la difficoltà del tema, trovo che sia comunque una bellissima poesia.
"Si alzò in piedi il grande predatore,
e il mondo tremò al suo passaggio."
Queste parole reggono tutto il ragionamento che c'è dietro al testo; sono molto incisive, dirette, d'impatto sul lettore, perchè lo mettono di fronte ad una realtà precisa dalla quale non può sottrarsi, come se l'ira venisse a contatto diretto con chi legge.

Mi dispiace davvero che questa raccolta sia finita, ma probabilmente questa fine è l'inizio di qualcosa di ancora migliore.

A presto.

Recensore Master
10/12/09, ore 18:57

No, purtroppo non ho programmi di messaggistica istantanea, riproverò a mandarti la mail.

Scusa se la mia scorsa recensione era corta, ma ho avuto da fare, però piuttosto che non scriverti nulla ho lasciato un commentino pietoso =__=
Premetto che non conosco bene nemmeno questo personaggi, forse perchè non lo capisco, forse perchè non voglio conoscerlo; effettivamente l'avidità è il lato della morte che mi piace meno, secondo me è ingiusto attribuire ad un fenomeno così trascendente quale la morte un vizio come l'avidità.
Se ci pensi tutti i lati della morte da Kubo inseriti rappresentano qualcosa di incontrollabile, al di sopra dell'arbitrio umano, invece l'avidità è proprio un suo vizio, una malattia.
Nella tua poesia si intravede anche un po' d'invidia: nella descrizione della luce, il personaggio inserisce quasi una sua lamentela al fatto di essere un entità oscura, lontana dalla luce che invece è così rassicurante.
L'ultima frase mi piace molto, il fatto di lasciare il lettore con una domanda mi incuriosisce, come se spingesse ad una riflessione personale; questo è molto istruttivo e anche molto d'impatto per chi legge, complimenti
La parte che mi è piaciuta di più è questa:

"Una luce che diventa troppo forte
può accecare l’anima di un uomo?
Può distruggere la mente di un mortale.
E se fosse invece il buio? "

C'è sempre questo gioco di 'luce-ombra' che rende il tutto più filosofico e quasi più 'alto' da un punto di vista contenutistico.
Mi piace davvero molto, a presto ^^

Recensore Master
08/12/09, ore 14:26

Evvai, un nuovo capitolo!

Anche questo mi piace molto, sempre ben scritto e con un ottimo linguaggio.
La follia mi attira molto, è quell'aspetto della morte alla quale penso siano tutti più vicini; dopotutto la pazzia non è solo qualcosa di astratto e a sè stante, anzi, riguarda, più o meno, tutti.
Trovo che sia l'aspetto più particolare della morte, qualcosa di un po' trascendente.

"Lei che molti ha abbracciato,
e da molti è stata temuta.
Lei che molti ha tenuto per mano,
ma che nessuno ha amata. "

Qui inoltre penso che tu abbia inteso quel 'lei' sia come morte che come follia; è un'interpretazione dualistica dell stesso concetto, mi piace molto

Alla prossima

Recensore Master
05/12/09, ore 21:57

Cavolo, io la risposta alla mail te l'ho mandata ma forse non è arrivata ^^"
Succede che chi usa la mail del contatto msn faccia fatica a ricevere le mie mail ç.ç

Personalmente conosco pochissimo il personaggio di Zommari e non potrei darti una mia impressione soggettiva su di lui come invece ho fatto con gli altri.
Forse qui hai sviato un po' sull'argomento dell'intossicamento, ma io sinceramente non saprei minimamente cosa scrivere su questo concetto poichè è un po' troppo mirato e non lascia spazio ad interpretazioni esterne.
Lo trovo comunque molto interessante, mi ha colpito molto la parte centrale dove si parla degli uomini visti come 'giudici', forse non solo del proprio destino, ma anche di quello altrui; questo è un aspetto molto attuale della concezione di giustizia, che ingloba anche la nostra società.
L'uomo ha continuamente questa mira di primeggiare sugli altri, il che lo porta a farsi giudice di tutto, a scegliere il bene ed il male non solo per sè ma cerca addirittura di canonizzarlo.
Comunque è particolare il tono stranamente calmo di questa poesia nonostante l'intossicamento sia qualcosa di violento; infatti non ti sei mai sbilanciata in questo componimento, hai sempre mantenuto un certo distacco, e questo è un bene, fa risultare il tutto più freddo ma calmo e obbiettivo.

Ci sentiamo alla prossima *w* io adoro la follia

Nuovo recensore
04/12/09, ore 15:00

Io ti adoro. E con questo ho detto tutto <3

Recensore Master
03/12/09, ore 15:38

Siamo già al sesto capitolo e niente linciaggi da parte dell'autore? Woa, un record! *segna sulla lavagnetta*
Eh beh, se ti lascio dei bei commenti un motivo ci sarà, nein?

Questa poesia l'ho molto gradita, perchè ritengo tu abbia centrato pienamente, come sempre, l'aspetto che Grimmjow incarna.
La distruzione è forse l'aspetto più riconducibile all'umanità e penso che doverlo renderlo 'astratto', ovvero legato ad un essere sovrannaturale, non sia semplice.
La visione occidcentale della morte oltretutto complica non poco il tuo lavoro; nella visione orientale della mia religione, invece (la prendo come esempio perchè mi fa comodo), la morte viene proprio vista non come 'entità' unica e a sè stante, ma come qualcosa di 'frammentario' e di ricollegabile non solo agli dei ma anche all'uomo.
Questo era solo per aprire una piccola parentesi sulla complessa interpretazione di qualcosa che non è universalmente visto in ugual modo.
E di certo tu hai colto una buonissima parte di tutto questo discorso.
Avrei voluto commentarla tutta, però come sempre un pezzo in particolare mi colpisce
"Piangerete sulle rovine del mondo,
e il boia avrà facile gioco
a far calare la falce su di voi, estremo saluto.

Dall’alba dei tempi un credo risuona,
inevitabile richiamo di distruzione:
uccidi per non essere ucciso,
distruggi per non essere distrutto "
L'epressione 'rovine del mondo' mi fa venire in mente uno scenario desolato di cui l'uomo non è più padrone; inoltre credo sia un tema molto attuale, una sorta di 'momento dell'Apocalisse' in cui bisogna fare i conti con le proprie azioni.
E il 'boia' di sicuro non è soltanto la morte in sè, ma proprio il suo specifico aspetto distruttivo, che conduce gli umani alla disfatta.
La frase finale mi ha dato un po' da pensare poichè penso si faccia riferimento all'istinto di sopravvivenza, cosa che un essere sovrannaturale non coglie ma che una creatura la cui vita è scandita dal ticchettio del destino invece sente propria.
Come essere umano posso dire che questa visione inquieta non poco, in particolare perchè ti carica di ansia e ti fa sentire davvero piccolo al cospetto di qualcosa di estremamente più alto ed inimmaginabile come appunto la forza della morte.

Mi ci sono abituata, i nichilisti sono pochi e a noi raramente importa se qualcuno muove delle critiche. Sono modi di pensare completamente opposti in quanto io ho vissuto in un ambiente dove la morte era vista come qualcosa di benefico, mentre voi occidentali la vedete come un dramma e una maledizione.
Si arriva ad essere nichilisti quando ci si rende conto che la morte e la vita sono la stessa cosa e che quindi non c'è ragione per essere sempre ottimisti, non c'è un vero motivo per dire che la vita è bella, perchè dal momento che nasci sei già morto e destinato a finire.
Ma ripeto che non significa non avere voglia di vivere

Dato che il discorso potrebbe durare anni puoi scrivere al mio indirizzo e-mail che trovi nel mio profilo =P

Alla prossima.

Recensore Master
01/12/09, ore 14:07

Sei una delle uniche a dire che i miei commenti ti piacciono, perchè di solito faccio delle recensioni da suicidio. Molti mi dicono che sono così pressante come critico di fan fiction che prima o poi farò uccidere qualche sfortunato scrittore...ecco perchè nella mia casella di posta elettronica ci sono sempre messaggi di morte. Scherzo, ma due volte m'è capitato sul serio ^^"

Passiamo alle cose serie!
Come sempre adoro il nuovo capitolo, e questa poesia la trovo particolarmente adatta al personaggio di Nnoitra.
Per capire un Espada bisogna capire cosa esso precisamente rappresenti.
In questo caso abbiamo la disperazione, e forse è quello più difficile da descrivere; se ci si pensa gli altri lati della morte non implicano un'azione successiva o precedente. Mi spiego meglio. Mentre la solitudine, o il sacrificio sono concetti primordiali, che abbiamo fissi nella nostra mente attraverso visione ci scene concrete, la disperazione è una conseguenza di qualcosa avvenuto prima.
E mentre di certi concetti si ha una sola idea, sulla disperazione si possonos crivere pagine e pagine, perchè è qualcosa che deriva da diversi fattori.
Trovo infatti molto originale questa poesia, perchè rappresenta l'ossessività e il senso di inquietudine che conducono alla disperazione.
Anche in questo caso Nnoitra mi sembra molto umano, come d'altronde tutti gli altri Espada, perchè è vero che rappresentano la morte nei suoi vari aspetti, ma allo stesso tempo assumono l'immagine di comportamenti meramente umani.
Nnoitra è un personaggio sadico, inquietante, smanioso di primeggiare sugli altri, e questi non sono forse comportamenti tipici degli umani?
Alla fine è una gigantesca 'ringocomposizion', nel senso che tutto ritorna ^^
Cito la frase che mi ha colpito di più

"Soli con la vostra ridicola esistenza,
deboli nella mente e nel corpo.
Pietà che conoscete, affetto che provate:
non serviranno a nulla
contro colui che non li conosce. "
Nnoitra mi da molto l'idea della divinità mezza annoiata che guarda con disprezzo gli esseri umani dall'alto del suo piccolo trono, ridendo della loro inettitudine e del loro dolore.
E' per questo che lo apprezzo così tanto come personaggio.

Sono felice che i miei commenti ti piacciano. E voglio togliere un luogo comune: essere nichilisti non significa non godersi la vita e starsene fermi a guardare; semplicemente è un modo parallelo di vedere la realtà e di concepirla.
Sono un'eterna fan di Gorgia e Nietzsche =P

A presto Fra

Recensore Master
29/11/09, ore 12:21

Eh che diamine, se tu scrivi un componimento più bello dell'altro come faccio a scegliere il migliore?
Anche questa poesia mi è piaciuta molto, parlo da nichilista convinta, fan convintissima di Ulquiorra in quanto rappresentante appunto del lato nichilista della morte.
Oltre ad essere un personaggio pressochè perfetto credo che tu lo abbia reso molto bene, non è una cosa facile scrivere in poesia qualcosa di così astratto come uno dei lati della morte ; e questo vale soprattutto per Ulquiorra, che è uno degli Espada assolutamente più misteriosi e di cui si sa poco e niente.
Come sempre cito la frase migliore
"Cesserà la musica
di questo Mondo Vuoto
quando il cuore del mondo
smetterà di battere."
Diciamo che il riferimento alla musica (oltre ad essere stato molto gradito in quanto io la amo, come ben sai ) legato al nichilismo mi è piaciuto molto, poichè penso che se una cosa non si possa spiegare a parole, invece possa essere resa con le note e le sinfonie.
E mi è piaciuto molto anche il pezzo in cui si parla della morte dell'umanità, che in realtà è già avvenuta dal momento in cui ha iniziato ad esistere; essendo un'appassionata di filosofia posso citare Anassagora, che diceva esattamente la stessa cosa : "Io ho generato un figlio, ma esso è morto, poichè nello stesso momento in cui l'ho concepito ho posto anche la fine della sua esistenza".
Ok, immagino che solo io riesco ad incasinare le persone con questi ragionamenti remoti, però mi sentivo di fare questo paragone perchè in effetti queste due figure sono molto simili nel pensiero.
Ulquiorra è il mio personaggio preferito in assoluto di Bleach e mi ha fatto piacere leggere questa poesia, che ho trovato davvero stupenda.
A presto

(Recensione modificata il 29/01/2010 - 05:10 pm)

Nuovo recensore
28/11/09, ore 14:36

°__° mi ero dimenticata di recensire! Quale errore! Perdono!
Comunque, tornando seria, mi son piaciute tutte le tue poesie, e tu lo sai, le trovo davvero semplici e allo stesso tempo capaci perfettamente di mandare quello che è il messaggio del suo protagonista. Ma quella di Ulquiorra, c***o (scusa il termine, ma ci voleva XD) , è la mia apoteosi *___* hai fatto bene a tradurre alcuni termini dal linguaggio spagnolo usato in Bleach, diciamo che fa la sua figura ^^ e hai saputo ben caratterizzare quello che, a mio avviso, è tutt'ora un personaggio tutto da scoprire nonostante la sua prematura scomparsa T__T
Alla tua prossima poesia! ^^

Nuovo recensore
28/11/09, ore 14:24

Absolutamente bevvissima Questa su Ulquiorra !!!! *.*!!!!

Mi dici di aspettare quella su Nnoitra ??

E va bene , aspetterò con ansia ^^

Recensore Master
27/11/09, ore 14:54

Come è di sicuro stato detto da altri, Halibel è uno di quei personaggi che rimangono impressi molto più degli altri.
Dopotutto l'aspetto che rappresenta, il sacrificio, è sicuramente il più umano se messo a confronto con quelli degli altri Espada, e nella tua poesia hai sottolineato benissimo questo aspetto.
Halibel mi è parsa forse l'Espada più 'nobile' e umano, proprio perchè rappresenta a pieno il sacrificio, in ogni senso; inoltre il tuo componimento evidenzia ancora di più la sua umanità.
Devo dire che per ora è il mio preferito, magari mi stupirai con quelli successivi (sono curiosa soprattutto per il 4, il 5 ed il 6 ^^ ), spero proprio di sì.
Sei bravissima, continua così ^^

Cosa suono?
In realtà potrei aprire un monologo pazzesco ^^"
Dai campanelli agli strumenti indiani, da quelli d'orchestra a quelli fatti in casa, praticamente di tutto ^__^
I nostri lavori potrebbero essere accostati, sarebbe bello farci una bella raccolta sonora xD

Recensore Junior
27/11/09, ore 00:28

personalmente adoro tutti gli Espada (persino quelli più strampalati, quali Szayel o Aaroniero) ma Harribel è uno dei personaggi che più ha suscitato la mia curiosità. In parte per via del suo alone di mistero - ha un carattere estremamente chiuso e introverso e, come hai fatto notare tu stessa, del suo passato non si sa praticamente nulla - e in parte perché, nella sua riservatezza, è l'unica Espada che davvero mostri una certa umanità (oserei quasi dire affetto) nei confronti della sua fracciòn.

nella tua poesia, ho trovato fantastico il modo in cui hai delineato la sua incarnazione del sacrificio, la lieve rassegnazione che si sposa alla risolutezza dell'Espada. L'unico piccolo errore è 'qualcun altro' senza apostrofo, ma a parte questo ho trovato la poesia davvero splendida :) aggiorna presto!

Nuovo recensore
26/11/09, ore 18:47

*collass*

:Q_____________________________________


Hai fatto un lavoro MAGNIFICO!!!!!!!!!!!!!

Come diavolo sei riuscita a rendere così bene Halibel ?!?!?!?!?!?!


"[...]
E infine il mio sarà un sacrificio.
Un sacrificio per i successivi,
un sacrificio...
perchè siano lame più affilate di me."

STUPENDA!!!!!!!!!!
Mi fai venire ancora più curiosità per i prossimi capitoli !!!!!!!!

Saluti e ti aspetto con ansia!!!!!!!! XDXD

Nuovo recensore
24/11/09, ore 16:31

Evvai *.*

(SPOILER)


Io però sono ancora arrabbiat con Tite ç.ç...

Non mi ha fatto il vedere il flashback di Halibel-sama ...
Spero solo che questo voglia dire che sia ancora viva ç.ç ...

Comunque !!
Ritornando a Barragan ... Non mi piace più di tanto questo personaggio ma tu riesci ,comunque, a rendere in modo impeccabile anche i suoi pensieri!
Brava! Continua così !!

XDXD

Recensore Master
24/11/09, ore 16:21

Evvai la prima a recensire!
Ti prego, dato che mi vuoi bene, non chiamarlo Ulqui-chan ç__ç mi fa venire un collasso sentirlo chiamare così.

Passiamo alle cose serie.
Noto con piacere che anche questa poesia è venuta molto bene, dopotutto non è semplice descrivere l'essenza (anche se di tale non si può parlare in quanto gli Hollow non hanno un'anima, ma non voglio infilarmi in discorsi filosofici che capisco solo io) di una Espada in pochi versi.
Oltretutto è ammirevole il fatto tu abbia scelto la poesia come stile di scrittura, non è per nulla facile.
Come al solito ti cito la parte che mi ha colpita di più
"Il Tempo ha il mio volto,
perchè io sono il Tempo.
Il Tempo ha la mia voce,
perchè parla per mio ordine. "
Davvero stupendo, mi piace molto questo pezzo.

Aspetto il tuo prossimo capitolo, non vedo l'ora che tu lo posti?
Sai, io sono una musicista e ho composto 10 frammenti musicali proprio basandomi sull'idea degli aspetti della morte che rappresentano gli Espada, diciamo che stiamo scrivendo dello stesso argomento in modi diversi ^^

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