Mia Cara,
curiosando qui e lì, ho scoperto questo tuo "esperimento", devo dire, abbastanza riuscito.
La narrazione è scorrevole, in quanto la lentezza con cui si dipana la storia non è tale da rendere affossato il fluire delle azioni. Plausibilissima la curiosità del piccolo Yagami: i bambini notano una incredibile quantità dicose, ma il loro unico difetto, se di macchia possiam parlare, è di non avere l'esperienza sufficiente ad interpretare correttamente ciò che vedano. Interessante il concetto del "già visto", praticamente certo che il bimbo non ne avrebbe recato ricordo nell'età adulta, in quanto gli eventi secondari, le "curiose anomalie", si perdono nelle pieghe dell'esperienza vissuta.
Un tantinello leziosa la descrizione del piccolo genio come un bimbo assolutamente calmo per natura, in quanto un genio esplosivo come Light adulto, l'avrei meglio visto come curiosissimo ed avido di penetrare il mondo a lui circostante.
Bellissima la scena dell'acero: mi sembrava d'udire il frinire delle cicale! Continua così! Un bacione!^^
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