Benissimo finalmente ce l' ho fatta a commentare questo meraviglioso sequel!!!^_^
prima di tutto perdona il clamoroso ritardo, secondo punto poi, come riesci a farmi innamorare sempre dei personaggi du cui scrivi? Terzo punto infine...sei straordinaria!!!
so che questa fanfiction signifa tanto per te. L' hai pensata, l' hai abbozzata, l' hai corretta e poi l' hai pubblicata. Loro sono gli altri due tuoi figlioli e come al solito narrati in forma perfetta.
Suppongo che anche questa diventerà una delle mie coppie preferite allora, se già non lo è, nauralmente.
Lo spessore che riesci a dare ai personaggi che ci racconti, è sempre estremamente dettagliato e sai che questa parte di te l' adoro. Hai trattato di due ragazzi forse un po' inesistenti nella serie, due ragazzi che spesso fungono da spalla e da sfondo ai veri protagonisti del Toho:Ken e Kojiro. In realtà solo loro che rappresentano il perno del gruppo ma se non fosse per questi due angeli così dolci e teneri, che corrispondono ai nomi di Takeshi e Kazuki, il Toho non sarebbe tale.
Sono loro le spalle, sono loro che incoraggiano e sono loro che alla fine ho imparato ad amare.
La dolcezza di Sawada è davvero candida. Il ragazzo sempre cortese e disponibile con tutti, capisce per la prima volta di provare un sentimento, un sentimento inizialmente confuso e implacabile ma che si rivelerà presto il suo punto di forza. Il ragazzino giudicato dai compagni perchè troppo piccolo, che riceve l' appoggio di Kojiro e Ken da subito. Il piccolo della squadra di cui Hyuga non può fare a meno e che cerca Wakashimazu nei momenti di difficoltà per esercitarsi negli allenamenti. Lui è Takeshi Sawada, cui vita si è tinta di un nuovo colore il giorno in cui ha scoperto la tresca amorosa tra i suoi migliori amici e Kazuki Sorimachi.
Quel giorno attaverso lo specchio aveva dovuto assistere alla scena tra i tre senza poter far niente, senza poter urlare e senza poter scappare. L' unica cosa che era stato in grado di fare era stata sedersi sul pavimento e cominciare a piangere. Ora la sua rivincita... ma anon aveva messo in conto che in realtà il suo cuore sussurrava altro.
Takeshi credeva che la sua sofferenza fosse dovuta al fatto che Ken e Kojiro non avessero scelto lui. Era estremamente geloso di Sorimachi, l' uomo ombra del Toho. Non riusciva a credere che lui, il loro migliore amico non fosse così importante per loro. Lui era il perno del trio. Lui era la loro spalla...era il loro amico. Eppure i due ragazzi avevano preferito Sorimachi. Avevano preferito a lui, quel ragazzo calmo e taciturno di cui non ricordavano nemmeno il compleanno (brevissima nota: credo che ricordare il compleanno di una persona cui si vuole bene, sia molto importante, dimostra anche in piccolo che significa molto per te e ho apprezzato tantissimo che tu abbia utilizzato questa scena per far luce su una situazione così incomprensibile. Takeshi in quel momento si è reso conto di cose cui aveva sempre ignorato l' esistenza. Lui non era il preferito!).
Il suo cuore in quel momento è stato davvero sull' orlo di scoppiare. Le lacrime che scendevano calde sul suo viso e la voglia di gridare al mondo il suo dolore per il male che gli stavano facendo. Li aveva odiati in quel momento, ma più di tutti aveva odiato, lui, Sorimachi, il ragazzo che avrebbe voluto sostituire. Parole dette troppo in fretta e con rabbia scagliate contro il ragazzo nella sua stanza, sono state la chiave che ha azionato il complesso meccanismo dei loro sentimenti. Takeshi non voleva le attenzioni dei suoi migliori amici, loro dovevano continuare a ricoprire quel ruolo e basta, lui voleva le attenzioni di Kazuki. Non sopportava vederlo succube e infelice. La sua vita era cambiata dal giorno in cui li aveva visti. Aveva visto i tre, complici che gli tenevano nascosta la verità e poi fingendo parlavano tranquillamente, continuando a scherzare. Ma cosa gli tenevano realmente nascosto?Cosa aveva Sorimachi più di lui?Era solo questa la frase che gli balzava nella mente e gli pulsava violenta nel cuore ferito.”Cos' ha lui che io non ho?”. La paura di quelle nuove sensazioni e l' enigma negli occhi del ragazzo ogni volta che lo guardava. Lo sguardo che seguiva ogni movimento, la preoccupazione nel vederlo a terra ferito durante la partita. Vedeva a tratti un Kazuki, soddisfatto e orgoglioso, poi arrabbiato e indifferente e poi autoritario nell' ammettere che non riuscirà mai a poi mai ad avere il suo posto nel trio.Sorimachi aveva ragione però. Takeshi era stato sempre molto di più e di questo Sawada era estremamente orgoglioso. Sentiva la sua piccola rivincita farsi spazio nella sua vita. Ma allora perchè era così ossessionato dal pensiero di quei tre insieme.
Era solo quello, ciò che Sawada doveva ammettere a se stesso. Ammettere che in realtà non voleva essere il terzo, lui voleva essere l' unico, l' unico ragazzo nella vita di Sorimachi. L' unico che l' avrebbe reso felice, l' unico che doveva cercare nei momenti di crisi. L' amico con cui confidarsi, il compagno con cui giocare, l' amante che voleva avere.
Gli sguardi complici carichi di tensione. Parole e occhiate che si perdevano attraverso i sentimenti dei ragazzi. Uno, dolce e sensibile, amico perfetto che tutti vorrebbero avere, l' altro, bramoso di avere un ruolo dominante nella vita dei suoi amici. Uno, geloso ed estremamente spaventato dai suoi sentimenti, dall' incapacità di scoprire ciò che vuole, dall' incertezza del suo cuore, l' altro convinto di sapere ciò che sia giusto, convinto che stia facendo la cosa migliore, convinto che quello sia l' unico modo per farsi benvolere. Uno, che brava l' altro, i due addendi come li hai chiamati tu:Takeshi e Kazuki. Prima complici, poi rivali e infine amanti.
Aveva provato perfino rabbia nei confronti dei suoi amici, quando spavaldi, dissero che non sarebbero andati a trovare il ragazzo, che ferito era stata costretto ad uscire dal campo.
Anche in quel momento la sua mente era confusa. Forse più confusa di quando nel sogno aveva notato nello sguardo di Kazuki una vena di paura. Un impeto di angoscia gli aveva serrato il cuore, la stessa ansia che aveva provato nel trovarselo davanti, amareggiato e ferito, una ferita che andava oltre la fasciatura sulla gamba. Era molto più profonda e difficile da scorgere ma che doleva più di ogni altra.
Kazuki continuava la sua farsa. Una vita di bugie a se stesso che lo stava lentamente portando all' esasperazione.
Non voleva quelle attenzioni, non voleva che la cosa contnuasse, ma sentirsi complice di quei due ragazzi, sentirsi il loro “giocattolo” e sentirsi, anche se in modo molto masochista, al posto di Sawada lo faceva apparentemente stare bene. L' incertezza di quella situazione sempre sul filo del rasoio.
Si sentiva solo e disorientato anche quando i due gli donavano tutte le loro attenzioni. Si sentiva perso, anche quando riceveva nello stesso momento il calore dei corpi dei suoi compagni di squadra avvolgerlo. Sentiva di non potere essere se stesso e che quello era solo un modo per tappare una voce che insistente gli diceva di smettere. Sapeva fin dall' inizio che per Ken e Kojiro lui era solo un elemento qualunque del Toho, senza importanza alcuna. Sapeva di non essere loro amico, sapeva che non l' avrebbero mai considerato un loro amante e soprattutto sapeva che quei momenti d' intimità, l' avrebbero ferito maggiormente. Era solo sesso, pure e semplice sesso, senza emozioni, senza cuore, senza speranze e senza aspettative. Nessuno si aspettava nulla dagli altri due e nessuno aveva il diritto di pretendere qualcos' altro. Era una sottlissima lastra di vetro su cui stavano camminando e che al minimo accenno di forza sarebbe andata in mille pezzi lasciandolo cadere nel baratro. Non voleva ammettere a se stesso che non era quello che voleva, ammetterlo avrebbe significato prendere coscienza delle proprie azioni. Sawada gli aveva parlato con il cuore, aveva detto che l' avrebbe amato e protetto sempre ed era stato dolcissimo con lui, mentre lo baciava e li carezzava i capelli. Li si era sentito davvero se stesso. Ken e Kojiro non erano stato in grado di trasmettergli tali emozioni, loro erano sempre rimasti molto freddi e distaccati. Non si sarebbero mai sognati, dopo aver fatto sesso di sdraiarsi accanto a lui e cominciare a rassicurarlo come aveva fatto Takeshi, che anche se meno esperto, non aveva intenzione di essere da meno. Ken e Kojiro erano quelli che dovevano mantenere le regole.
Ho adorato tantissimo il momento in cui, abbracciati l' un l' altro si scambiano coccole e dimostrazioni d' affetto, sono davvero tenerissimi. Finalmente Kazuki potrà avere tutto l' affetto e l' amore che merita.Non sarà più l' elemento debole del trio e l' insicuro ragazzo del Toho, d' ora in avanti lui sarà l' addendo mancante da sommare a Takeshi!
Che emozione! Tesoro sono davvero contenta che tu abbia pubblicato questo sequel. Te l' ho detto poi, che riesci a farmi innamorare anche di quei personaggi che, detto francamente nel mio universo di CT non erano inclusi!*__* sono davvero molto molto molto belli!! Certo Hyuga e Wakashimazu fanno un po' la parte degli ...vabbè non lo dico tanto è sotto inteso, però mi piace il fatto che alla fine siano rimasti i migliori amici di Sawada e che lo assecondino nelle sue scelte. Certo mi sarebbe davvero piaciuto vedere la loro faccia dopo l' affermazione finale di Takeshi! Anche s epiù o meno l' immagino...stupore?Vergogna?preoccupazione?non lo so non mi sbilancio l' autrice sei tu! Magari poi ci disegnerai una bella scenetta con questi protagonisti credo che faresti un bel regalo a tutte.Pensaci dunque...cara inutile come sempre rinnovarti i miei infiniti complimenti ma come al solito li sento doverosi e necessari. Il tuo modo di scriver emi piace sempre di più. Sei espressiva, dettagliata e soprattutto emozionante. Dai non è normale che goda nel leggere di takeshi che coccola Kazuki e che mi metta improvvisamente a sorridere come una cretina su...
un bacione grande grande grande
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