Bene eccomi qui, finalmente con abbastanza pall coraggio per scrivere una recensione, che non sia solo un alternarsi di imprecazioni e monosillabi incomprensibili al genere umano.
Prima di iniziare (si sto prendendo tempo si nota?) voglio ringraziarti, perchè nella tua babbagine non hai capito che na cosa così meravigliosa io non me la merito diavolo! Grazie so', le voglio bene.
E ora no, non mi metterò ad implorare che una qualche benevolenza divina mi dia la capacità di commentare, sarebbe del tutto inutile, questa fanfiction sarebbe capace di mettere in difficoltà perfino Ener con la sua dannata bellezza!
Ma partirò dall'inizio...
L'atmosfera, dio solo sa come diavolo tu riesca a rendere una simile atmosfera, sembra quasi di vederlo quel cielo grigio di nubi, quel cielo che sa così tanto di neve, ma no, la neve tu ce la mostri in quella terra su cui il caro biondo ha così tanta paura di posare lo sguardo, e fidati non potevi renderla meglio. Tu ce la getti dentro la gente in questa atmosfera, e lei da sola riesce già a mostrati quell'aria intrisa dii vecchi ricordi, e li senti pesanti come se tu fossi lì con quei due, come se sapessi anche tu quello che si prova a portare fiori su una tomba così carica di vecchi ricordi, di un'infanzia inesorabilmente perduta.
Me lo conceda un'altra volta so', ne ho bisogno... fanculo. Si perchè è anche difficile sostenere la bellezza di questa storia senza rimanerne travolti, perchè diavolo te li vedi arrivare in corsa tutte quelle sensazioni, pronte a travolgerti e trascinarti via con loro.
E ora mi si pone un quesito, di quale dei due parlare prima, resi entrambi in modo magistrale, resi entrambi indispensabili in quella loro sporca imperfezione, resi in modo tale che senza l'atmosfera saprebbe di vuoto incolmabile.
Questo Sanji e questo Law non so descriverteli, sono perfetti semplicemente, inutile dirti quel dannatamente IC, anche un babbuino dal culo muschiato (estinto tra l'altro) saprebbe riconoscere questo fatto così dannatamente palese.
Adoro la resa di Sanji, quello forse più legato a quel passato, quello su cui lo senti quasi pesare di più, quello che lo ricerca anche nel gesto infantile delle orme, o forse sarebbe meglio dire lo cerca nell'altro, un modo per non restare solo, un modo per tenersi legato al moro, così diverso, ma con cui ancora condivide quelle orme, orme che coincidono perfettamente oserei dire, una mela divisa a metà.
E Law che a suo modo cerca di staccarsi da tutto, ma non riesce a nascondere quella vena amara nel pronunciare quel "troppo diversi", come se inconsciamente desiderasse non pronunciarle affatto quelle parole.
Diretti, semplici e perfetti, non potevi renderli meglio so', sono fantastici li ho amati parola dopo parola, e ho sentito il cuore sussultare quando quel Sanji inconsciamente bambino si ritrova a camminare sulle orme del moro. Non è un gesto romantico, non è un gesto volgare, è un gesto delicato impercettibile, fatto notare dallo sguardo dell'autrice, un gesto più profondo di qualunque altro in fondo.
E infine ci sei tu socia, l'autrice di questa piccola meraviglia, capace di incantare come solo tu sai fare con il tuo stile, e diavolo se ti è riuscito meravigliosamente sta volta!
Socia mi conceda un ultimo fanculo, perchè se la sento ancora dire che non è capace di scrivere una Law/Sanji, io sarei capace di picchiarla a sangue e lasciarla a macerare insieme all'idromele.
Penso che non finirei comunque mai di ringraziarti e quindi per evitare di diventare esasperante mi limito a chiuderla qui.
Grazie so', le voglio bene!
p.s. Lei e il suo dannato talento (ttt) se lo ficchi in testa una volta per tutte che è un autrice con i controcoriandoli! |
