Mi è piaciuto molto come hai descritto i personaggi che si affacciano alle rispettive finestra, dopo una giornata uggiosa trascorsa in casa, a contemplare lo spettacolo offerto dalla natura, ognuno legato visceralmente a quell’arcobaleno, intessuto da vividi ardori.
"...Una tomba bianca risplendette di un arancione acceso.
Una kunoichi mora alzò lo sguardo e si toccò il ventre gonfio, sorridendo..."
Ho la pelle d'oca, solo a rileggerlo..
Sembra quasi che tutti ripongono le loro tacite speranze in quel fenomeno naturale.
Forse mi sono lascata trasportare un po'troppo dall'euforia, comunque brava, la storia è intrigante.
Ciao baci