Recensioni per
That Silent Lie
di Mia

Questa storia ha ottenuto 4 recensioni.
Positive : 4
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
14/08/11, ore 16:03

Sinceramente non l'ho trovata nè "indigesta" nè "confusa", anzi... è così lineare e delicata... Inoltre ritengo che tu abbia, con molta fantasia e coerenza, saputo sviluppare questi personaggi ultramarginali. Lo hai fatto in modo estremamente breve, semplice e sintetico, ma... in modo credibile! E il finale, l'ho trovato molto dolce.

Recensore Master
26/02/10, ore 15:04

Progetto Reviews Exchange, indetto dal Fanfiction Contest ~ { Collection of Starlight since 01.06.08 }

Sviluppo personaggi:
Avendo deciso di usare un personaggio completamente estraneo alla saga è difficile, se non impossibile dare un giudizio riguardante l'IC.
Stessa cosa vale per Embry, che è praticamente un'ombra veloce all'interno della storia.
Non sappiamo nulla della signora Call, né se abbia deciso di crescere da sola il figlio, né se, al contrario, abbia un marito.
Scegliendo la prima opzione hai deciso di sviluppare il personaggio della ragazza madre, che è ben analizzato.
Si palpano le sue paure, le sue certezze e le sue speranze. Hai dipinto molto bene il personaggio. Colpisce la frase sulle scarpe, perché rende molto pratica la sensazione di insicurezza che deve provare costantemente la protagonista.

Rispetto di rating e warning:
Sia il rating (un verde è perfetto per la situazione) sia gli avvisi sono corretti. La malinconia è palpabile, nella Flash! ed è presente in modo uniforme, per tutto lo svolgimento della piccola storia.

Originalità:
È originale la scelta dei personaggi.
Credo ci siano poco più di tre storie che li riguardano, nel fandom italiano.
La storia della famiglia Call è interessante. Sei riuscita ad unire le due uniche informazioni al riguardo (l'origine del nome di Embry e la sua paternità incerta)in modo curioso.
È anche originale questa sorta di contrappasso che si viene a creare tra i due: lei gli ha mentito, lo ha reso all'oscuro della verità per anni e lui ora si ritrova nella stessa situazione.
Entrambi sono immersi in un segreto, sono costretti a nascondere la propria vita.

Cura dei dialoghi:
Non sono presenti dei veri e propri dialoghi. L'unico che potrebbe avvicinarsi ad una battuta è la frase di Embry. Molto, molto efficace; che rende alla perfezione il personaggio di adolescente "incasinato", quale è Embry.

Analisi delle descrizioni:
Non sono presenti descrizioni.

Scelta del lessico:
Il lessico è semplice, un po' troppo piatto. Sono presenti alcune ripetizioni, che rendono il testo a volte pesante e poco scorrevole.
Impotente davanti a ciò che mi sta portando via mio figlio, che è tutto ciò che mi è rimasto.; Volevo fosse solo mio: il mio bambino, da crescere da sola. Ero una bambina[...])

Correttezza grammatica:
Non ci sono gravi errori (tranne le ripetizioni sopra citate). L'unica cosa che posso consigliare è di rivedere l'ultima frase, un po' troppo prolissa e difficile da seguire.

Organicità delle tematiche trattate:
Credo sia un po' troppo veloce. Sì, nell'insieme è una storia che analizza la situazione in modo logico e con la giusta dose di sentimento necessaria; eppure dà una strana sensazione. Di confusione. È incalzante, questa serie di pensieri risulta un po' troppo massiccia e ad una prima lettura poco digesta.

Coerenza della trama:
Bhé, più che da una trama la storia è fatta da una serie di pensieri, coerenti tra loro.

Commento sullo stile:
Lo stile è buono, anche se sembra sbafare in alcuni punti. Credo che la storia necessiterebbe un maggiore lavoro di limatura, per renderla più armoniosa e scorrevole.
Forse, per rendere al meglio una situazione del genere, sarebbe stato meglio descrivere una scena attraverso un arco di tempo più lungo, anziché rilegarla ad una shot.

Recensore Junior
29/01/10, ore 21:19

Dolce e straziante al tempo stesso! Trovo molto coraggiosa la scelta di trattare un personaggio così poco presente nei libri, perchè ovviamente quando le parole usate per qualche personaggio sono davvero poche tocca di lavorare di fantasia su quelle poche. E il lavoro che hai fatto tu mi è piaciuto davvero tanto. E' la sofferenza di una madre, che è stata costretta a crescere un figlio da sola ma che lo ha voluto a tutti i costi, che si trova davanti a sè una situazione troppo grande e, soprattutto, troppo incomprensibile per riuscire ad affrontarla razionalmente. Ed è distrutta dal troppo amore che prova. Hai rappresentato benissimo questo dolore e il modo in cui lo hai espresso è davvero buonissimo. Complimenti!!

Recensore Master
29/01/10, ore 17:47

Che triste ç__ç la frase è stata usata benissimo e hai descritto perfettamente ciò che questo personaggio prova. Inoltra di vede - anzi, sente - la sua sofferenza. Davvero, complimenti! ^^
Ah. E complimenti per il Quarto posto! =3
Baci!;)

.: Angel Ecate :.