Come promesso ecco qui la recensione-valutazione della storia!
Grammatica e sintassi: 8,75/10
Il testo presenta alcuni errori di battitura, tra cui un brutto po’ scritto scorrettamente pò. Per il resto è ben curato dal punto di vista grammaticale e sintattico.
Stile: 9,50/10
La storia presenta uno stile molto scorrevole, senza nessun inciampo, chiaro e lineare e con una certa ricerca lessicale e di forma. Allo stesso tempo il tono del racconto, oltre a lascia passare l’orrore dei campi di concentramento, senza voler esagerare, rende bene l’idea che a parlare sia un cantastorie.
Caratterizzazione dei personaggi: 10/10
Tutti i personaggi dal protagonista all’ultimo dei bambini è ben delineato, con la sua anima, i suoi sentimenti e le sue caratteristiche. Ho apprezzato moltissimo che, oltre alla piccola Denise (che è un personaggio a tutto tondo e vero simbolo dell’innocenza violata dalla follia umana), anche gli altri piccoli, le altre vittime, abbiano una loro anima, una loro personalità.
Molto bella è anche l’evoluzione che compie il protagonista, cantastorie che, in quel luogo terribile, continua ad essere un artista per animo e per amore dei bambini e poi la scena chiave, quando si ritrova tra i poveri resti di chi è stato ucciso e giunge alla rabbia, alla consapevolezza, a darsi una missione.
Quello che ho apprezzato è anche che sei riuscita a fare del lager, quindi di un luogo, un personaggio opprimente, disumano e spietato. Brava!
Sviluppo della trama: 9/10
La trama si sviluppa con assoluta coerenza, senza perdersi e senza sbavature, con la giusta tensione emotiva, essendo il racconto in prima persona. Il punto di climax è raggiunto in maniera logica e così il finale. Forse l’unica pecca è che la morte di Denise passa un po’ troppo “in silenzio” non perché mal scritta, ma perché il lettore è ancora con la mente alla forte scena in cui il protagonista è solo tra la cenere.
Originalità: 10/10
La storia è assolutamente originale sia per come presenti l’artista, non mostrandolo nel suo girovagare, ma in una situazione terribile e “statica”, sia per il modo con cui hai affrontato un tema di per sé delicatissimo. Complimenti!
Attinenza alla traccia: 10/10
Sicuramente il cantastorie narratore è un artista girovago che “vive” della sua arte anche nella situazione più terribile e che diffonde la sua arte, dopo quest’esperienza, portano in sé e nella storia che racconterà di piazza in piazza quello che ha vissuto. Anche l’incontro – o meglio gli incontri con i bambini, con i “morti” e con il personaggio-lager – è fondamentale per il protagonista ed il suo sviluppo interiore.
Giudizio personale: 5/5
La storia beneficia di un bello stile e di una buona scrittura che rendono facile la lettura. La figura del cantastorie è uno di quei personaggi che rimangono nella memoria del lettore, facendo sì che un tema difficile come quello che hai scelto sia tratteggiato con forza e delicatezza allo stesso tempo.
Totale: 62,25/65
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