Questa storia ha partecipato al contest Progetto Cinema -Seconda edizione- [versione pellicole edite] indetto da Erena sul forum di efp.
Dodicesima classificata: Talpina pensierosa/Scary movie
Recensione.
Inquietante.
Hai mostrato un Allen Walker decisamente fuori dagli standard, ma di indubbio effetto.
Prima di tutto, partendo dal piano grammaticale, non ho notato errori di sorta. La punteggiatura è perfetta, la sintassi anche.
Mi ha colpita molto, perché ho visto sempre Allen come un ragazzo disposto a tutto pur di di salvare la propria famiglia. Un personaggio positivo, nonostante tutto. E invece tu hai mostrato il vero Pagliaccio di Dio, cosa avviene quando la memory agisce.
La follia, un tema che viene spesso usato, ma che tu hai narrato in poco spazio e molto bene. Mi ha colpito molto la frase ”Allen non è più in casa”, come a voler indicare che ormai dell’esorcista non è rimasto che il corpo, un involucro che il Quattordicesimo usa a suo piacimento.
Sì, Allen non c’è più, rimane solo il Quattordicesimo Noah. Un doppio essere nel corpo del ragazzo, Allen che riemerge per qualche secondo ma è schiacciato dalla sua nemesi.
Un esempio di schizofrenia quasi patetica, in senso buono….
Incarna un grosso problema dei membri dell’Ordine Oscuro. Citandoti: Forse erano troppo presi dal farsi salvare per riuscire ad aiutarlo... Dopotutto, non sarebbe dovuto essere difficile accorgersi che un proprio compagno aveva delle voci in testa da mesi.La Memory ha cominciato ad agire, a quanto pare e Allen, oltre ad aver ucciso corpi [Tiedell… ugh], ha ucciso anime: pare che quasi il Quattordicesimo si sia beffato di loro lasciando solo alcuni in vita. Color che erano più vicini ad Allen, così che potessero soffrire di più.
E’ un’immagine molto forte.
Un mio appunto riguarda il personaggio di Lavi: ovviamente è adulto, ma il tono con il quale è presentato pare un’altra persona. Forse è solo una mia impressione, ma sono convinta di aver visto davvero il Lavi che “conosco” io quando si infuria, chiede, alza la voce. Quando invece reagisce come uno sconfitto… oh, probabilmente è proprio quello che tu volevi comunicare. L’impotenza di fonte a questo Allen. L’impotenza di fronte al Quattordicesimo.
No, non è OOC. Dico solo che per me ci sarebbe voluta più tempra da parte sua. Ma non per questo Lavi è fuori da se stesso, se capisci cosa intendo. E’ solo un po’ troppo remissivo. Ma non è una vera e propria pecca, solo una mia impressione personale.
Per quanto riguarda la struttura della fiction, forse sarebbe stato meglio dedicare più attenzione alla narrativa. E’ praticamente solo dialogo. Stranamente è una delle strutture che più mi piacciono nelle fiction, ma qualche descrizione particolareggiata non ci sarebbe affatto stata male.
Però credo che la tua fiction sia stata improntata più sulla dimensione mentale, su Allen, rispetto al luogo che passa decisamente in secondo piano. E’ bello il modo in cui tutti i particolari sono omessi, sembra tutto calato in una dimensione di incubo e allucinatoria, ma proprio per il taglio… dark? Goth?, che deriva dalla tematica da te trattata sarebbe stata davvero perfetta un po’ più di narrativa. Una descrizione cupa del luogo, che forse avrebbe aiutato il lettore a calarsi meglio nella vicenda.
Tuttavia, a parte queste mie parole, mi piace molto come sei riuscita a rendere tutto comprensibile anche in poche parole: come Lavi giunge alla stanza di Allen è narrato in cinque righe, ma si capisce chiaramente cosa succede. In fondo quello che serve è la qualità e non la quantità… e la tua fiction, da questo punto di vista [qualitativo] non pecca affatto.
In sostanza una buona, ottima fiction.
Bravissima.
Premio brrrr.
|