Recensioni per
Done all wrong
di Ulissae

Questa storia ha ottenuto 5 recensioni.
Positive : 5
Neutre o critiche: 0


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Recensore Master
16/10/10, ore 19:31

La storia è davvero meravigliosa: ti cattura e non ti lascia proprio come l'oceano che inghiotte il messaggio di Joshua.
Hai messo insieme tante piccole immagini di questa infanzia negata e le hai unite con il filo della vita che inesorabile e imperturbabile scorre sopra le delusioni e le illusioni senza mai fermarsi. Emozionante!

Recensore Junior
20/03/10, ore 12:16

Dio com'è commovente...la adoro! Bravissima Laura, sul serio complimenti!!

Recensore Veterano
19/03/10, ore 13:17

Mi è piaciuta molto la coppia genitore-figlio da te scelta e ancor di più mi piaciuta la maniera in cui ha sviluppato il loro rapporto.
Come dici tu nell'introduzione, Joshua non era un buon padre, cosa che la Meyer ci aveva fatto intracapire anche nei suoi libri, ma qui tu svisceri il motivo di un'osservazione che se no risulterebbe e risulta (come spesso accade con le cose buttate là dalla Meyer) inconsistente.
Sam è un figlio non voluto, di un uomo che come vocazione non aveva certo quella di essere padre: un uomo duro, che non riserva affetto al figlio. Fin dai suoi primi istanti di vita dimostra questo suo distacco, conferendogli un nome breve e privo di attenzioni: così sarebbe stato il rapporto fra Sam e suo padre. L'idea del nome breve per simboleggiare il poco affetto di Joshua nei confronti del figlio mi piaciuta, l'ho trovata una trovata geniale.
Presenti poi, come sai fare bene tu, le scene di vita famigliare di padre e figlio, sottolineando la gioia profondo del bambino, la quale però non si manifesta mai davanti a questo padre così anaffettivo: Sam è felice di andare con suo padre a First Beach, ma non lo può dimostrare, forse anche perché Joshua sembra essere annoiato da tale evento; parlano poco i due, forse perché suo padre gli aveva imposto il silenzio fin da piccolissimo; insomma, un amore grande, quello di Sam, che perviene tenuto rinchiuso dentro di lui, gli viene impedito di sgorgare. I due si parlano quasi per monosillabi quando il bambino è piccolo... ed ecco che la paura latente di Sam si manifesta: egli ha paura di infastidire il padre con una parola, un gesto sbagliati e che questo possa portare Joshua a scappare, ad allontanarsi da lui, abbandonandolo per sempre. Una paura tremenda per un bambino, quella di perdere il proprio padre. Eppure, attraverso la corazza apparentemente impenetrabile di Joshua, di anno in anno, sembra filtrare qualcosa che, mano a mano, la scalfisce. Il silenzio dei primi anni il padre cerca insistentemente di romperlo; chiede al figlio se gli piaccia venire lì e, alla risposta positiva del figlio, il padre chiede perché. Dapprima Sam non risponde, bloccato da una paura senza nome, e poi risponde con una mezza verità omettendo parte del timore che lo divora. Il padre aveva insistito per strappare al figlio una parola in più, forse una parola d'amore nei suoi, di Joshua, confronti, ma non c'era riuscito.
E quando Sam compie sette anni tutto cambia: i due tornano al molo per l'ultima volta. Joshua fa a Sam un discorso diverso, che non gli aveva mai fatto prima; non sapendo quanto queste parole possano ferire, fa per la prima volta in vita sua un gesto d'amore, rivelando al figlio i suoi segreti più reconditi, chiedendogli implicitamente di scappare con lui dalla riserva, ma ottiene un rifiuto. Sam si sottrae a questa prospettiva con durezza e per la prima volta il padre a rimanere in silenzio davanti a lui. Per Joshua la riserva era sempre stata troppo piccola, gli andava stretta: voleva vedere il sole, fuggire dal perenne brutto tempo dello Stato di Washington, andarsene, e così fece.
La partenza del padre rimarrà per sempre una ferita aperta nel cuore di Sam, che si convincerà pian piano che suo padre se ne sia andato anche per colpa sua, che non era un bambino abbastanza buono. Terribile pensiero per un figlio.
Soltanto da molto più grande Sam riuscirà a liberarsi di questa ombra, dell'ombra di suo padre che lo ha perseguitato come un fantasma per anni, quasi dodici anni della sua vita, sparendo prima per poi farsi vivo solo con una lettera di due righe.
I personaggi hanno una loro profondità psicologica che per me stata molto bene analizzata, attraverso un veloce susseguirsi di odi et amo molto toccanti. Lo stile è proprio il tuo, quello che meglio ti riesce e qui lo hai tirato fuori tutto, con ottimi risultati.
Ho trovato alcuni errori, di battitura perlopiù, ma nulla che compromettesse la storia.
Mi è piaciuta davvero molto, complimenti; e complimenti anche per la scelta della coppia padre-figlio. ^^
Entrambe le storie le ho trovate davvero molto carine, curate, ben scritte e originali: sarebbe stata dura per me scegliere un vincitore. Bravissime davvero! ^^

Nuovo recensore
17/03/10, ore 23:18

Ecco questo è un ottimo modo per buttare un pomeriggio :) Molto bella, davvero. Voglio tornare a scrivere anche iooo!

Recensore Master
17/03/10, ore 22:20

Bellissima Là, davvero commovente! Il piccolo Sam è davvero cicciosissimo *_*
Però, mio Dio, che razza di padre egoista ha avuto poveretto * e capisco pure perchè gli altri sperassero fosse il padre anche di Embry.........*.
Devo ammettere che tra tutto il wolf pack, Sam è il personaggio che mi attira di più, non so perchè esattamente... ma mi piace tanto quel lupastro ^^.
Besides, hai veramente ragione ad essere orgogliosa di questa storia, è davvero bella! Come sempre, aggiungerei! :)