(Recensione premio - 1/2)
Accidenti a me! è una storia allegra e riesce a divertire perché è scritta in uno stile frizzante e coinvolgente - il tono tra l'esasperato e il preoccupato di Ron è davvero azzeccato!
Il protagonista, Ron, è ben caratterizzato. A parte il fatto che secondo me il registro linguistico è troppo elevato per lui, le sue impressioni e le sue opinioni sono realistiche e coinvolgenti. Il lettore segue volentieri il suo punto di vista ed è curioso di sapere come andrà a finire la sua brutta brutta giornata.
Lo spunto del contest è stato sfruttato e gestito in maniera molto buona! La reazione di Ron è realistica: a chi non è capitato, dopo aver letto una profezia particolarmente "gufatrice", di guardarsi le spalle più del solito? :D Mi è piaciuto anche l'elemento magico che pervade l'intera storia, che è ambientata a Hogwarts in tutto e per tutto, con quadri magici, sezioni proibite della biblioteca, incantesimi riusciti male e via discorrendo. Complimenti!

Mi hai fatto davvero ridere ed è stato un piacere leggere questa storia, soprattutto perché io sono una di quelle che vede sempre Ron come un bonaccione senza un gran cervello e qui ritrovo la sua goffaggine e la sua tendenza ad essere un credulone ed un pavido, ma anche la sua umanità, nel senso che i suoi difetti non vengono esagerati fino a renderlo una scimmia parlante. Inoltre, il fatto che una profezia sul rosso venisse servita proprio ad uno la cui famiglia ha fatto dei capelli rossi un tratto distintivo e i cui familiari ed amici appartengono tutti alla Casa rosso e oro, è quantomai azzeccato, burlesco ed irriverente. Ho apprezzato molto la similitudine tra i corridoi e le viscere di un mostro: in fondo la scuola di Hogwarts, in un modo o nell'altro, ne ha fagocitati tanti che sembra dotata di vita propria.
Ringrazio doppiamente il concorso di Kukiness che mi ha dato modo anche di leggere questa storia frizzante e vivace!
(P.S. Probabilmente ti contatterò sul discorso sigaretta... qui si va sul serio, si parla di vere e proprie filosofie di vita, oibò!)