Recensioni per
L'Artista
di Melian

Questa storia ha ottenuto 7 recensioni.
Positive : 7
Neutre o critiche: 0


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Recensore Veterano
26/06/15, ore 23:22
Cap. 1:

Recensione premio per il contest "I'll look after you"

Zan zan zaaaaan!!!! ^^
Non mi aspettavi qui, nevvero? XD
E invece ho scelto proprio lei, semplicemente perché ero morbosamente curiosa, e devo dire che non me ne pento neanche un po'! *^*
Hai descritto uno scenario tipico e atipico, parlando delle tue storie: il must have delle tue storie è l'enfasi dell'istintualità e della bestialità dei Vampiri, in pieno stile Stoker. Stavolta però hai calcato la mano sull'efferatezza e sulla crudezza delle immagini, delineando uno scenario macabro e violento: paradossalmente però questo splatter non riesce a inficiare la bellezza della scena che racconti, anche se questa frase può suonare inquietante. La bellezza sta proprio nella poeticità con cui descrivi azioni tanto crude, rendendo il Vampiro un Artista e trasformando le sue sevizie in un'opera d'arte; credimi, rendere qualcosa di tanto brutale in modo così dettagliato ma così "affascinante" è impossibile, a meno che il tuo nome non sia Melian.
Lo so che penserai che io sia una ruffiana, ma non posso fare mistero dell'ammirazione che provo: io sono una di quelle persone che non riesce a guardare film come Saw senza sentirsi male, pensa che mi viene da vomitare persino con Dottor House! Riesci a capire quanto sia incredibile la tua bravura adesso? Mentre leggevo non ho sentito neanche un lieve formicolio alle mani, nulla se non ammirazione e trasporto: questo è il potere che hai, trasformi anche la scena più brutale in qualcosa di irresistibile! *^*
Penso di non poter dire altro senza rischiare di ricevere un pianoforte a coda in testa, vero? Mi limito dunque a inserire questa storia tra le preferite e a farti una marea di complimenti, pur sapendo che sono ancora troppo pochi per quantificare la mia immensa stima! *^*
Bacioni dalla tua special fan! :3

Chloe <3

Recensore Master
25/11/14, ore 22:01
Cap. 1:

GIUDIZIO PER AVER PARTECIPATO AL CONTEST «UN BATTITO DI CIGLIA: SECONDA EDIZIONE»
«L'ARTISTA» DI .:MELIAN:. (MELIAN)
La sua opera era viva e respirava – null’altro che rantoli – e gemeva e soffriva, mentre veniva plasmata, appesa per i polsi a quei ganci da macellaio, buoni per i quarti di manzo. Ricordava, in maniera blasfema e raccapricciante, un Cristo in croce di epoca bizantina, in quella posa contorta e coi polsi spezzati.

- Sviluppo della trama e dei personaggi
Un racconto dalle tinte forti e oscure, un'atmosfera dark intrisa di timore e raccapriccio che ben si sposa con il tema scelto, ovvero la figura sfuggente, terrificante, affascinante e lussuriosa del vampiro.
In un certo qual senso, ammetto che, nonostante i toni abbastanza splatter della storia che mi hanno ricordato in qualche modo Saw per la crudezza delle immagine mostrate passo dopo passo, la storia aveva anche delle tinte gotiche e barocche, forse in particolar modo per questo vampiro un po' folle che utilizza la propria vittima come una tela sulla quale un artista avrebbe potuto lavorare tranquillamente se essa non fosse stata per l'appunto un essere umano adescato e condannato a quella fine.
Ho potuto così vedere, dapprima ingannata dalla descrizione di un artista che dipingeva su tela, questo vampiro particolareggiare passo dopo passo la sua opera con quelle tinte di rosso; inizialmente avevo creduto che stesse dipingendo sì su una tela reale, ma con il sangue della propria vittima, mai mi sarei aspettata che la tela in questione fosse proprio quella donna di nome Gabrielle, sfigurata e resa tramite di quella che, almeno nella mente del nostro protagonista senza nome, sembrava essere una sublime opera d'arte, un'estensione del proprio genio che in pochi avrebbero compreso.
Dopotutto gli artisti sono sempre stati così, da che mondo è mondo, e avevano loro stessi intrisa in sé una buona dose di follia, follia che in tale vampiro si sposta in quella sì artistica, ma anche omicida, almeno se vista in un'ottica umana: se si guarda difatti la cosa attraverso gli occhi del protagonista, si può in questo modo comprendere quanto per lui tutto abbia un fine più grande, quanto quel modo di fare non solo gli piaccia, ma sia anche una sorta di modo che ha per studiare l'anatomia umana, vederne la carne tagliata e le membra pulsanti, stringerne il cuore palpitante nei palmi e crogiolarsi nel calore del sangue che cola lungo polsi e bocca, assaporandone a poco a poco goccia dopo goccia.
Vediamo così come egli reputi tutto ciò a dir poco piacevole, null'altro che arte da plasmare con le proprie mani attraverso lo strumento primario che si manifesta essere il corpo umano, utilizzandolo anche come cavia e come frutto proibito da cui spremere qualunque fluido vitale e trarne in questo modo vantaggio; le immagini che vengono mostrate a poco a poco possono sembrare terribili, orrende, e in fin dei conti, pur essendolo, preservano in sé un senso del macabro che nonostante tutto affascina, e fa sì che il lettore si ritrovi passo dopo passo nella mente di questo folle artista che dipinge con la morte.
Di rado si trovano storie che puntano su questo genere quando si tratta di vampiri, quindi l'originalità è spiccata alle stelle proprio per il modo in cui è stato trattato il tutto. Di caratterizzazione vera e propria si può invece parlare poco, almeno per quanto riguarda Gabrielle; si ha il suo nome, un vago aspetto e si sa cosa fa per qualche istante, ma nient'altro che ci dica davvero come sia, cosa che trovo coerente poiché il vampiro l'ha per l'appunto scelta a caso e di lei non sa praticamente niente. Essendo il testo narrato dal suo punto di vista e non sembra dunque esserci un narratore onnisciente, ci si può basare solo sulle sue conoscenze, e lui sa solo che quella è la sua tela, il suo piccolo capolavoro fino a quando non ne troverà un altro.
Verso finale sublime e a dir poco perfetto per una storia di questo calibro, che rende appieno la pazzia che permea la mente di questo artista e il modo in cui Gabrielle si rispecchia in lui, fissando negli occhi quella che si è poi reputata essere il fautore della propria morte.

- Stile, sintassi & grammatica
Grazie alle tue proprietà linguistiche e al tuo uso delle parole - sono difatti del parere che le parole abbiano una certa musicalità, e devono essere ponderate anch'esse nonostante i tantissimi sinonimi che posseggono -, riesci a rendere vivide le immagini e riesci a far sì che il lettore si cali nell'atmosfera e nel mondo in cui hai creato, senza però cadere in troppe informazioni date tutte insieme, cosa che un buono scrittore deve saper essere in grado di fare per non annoiare o dare inforigurgiti inutili che ai fini della storia non contano nulla.
Ci sono giusto un paio di imperfezioni e qualche errore di battitura qui e là che rendono la lettura meno fluida di come dovrebbe, ma nulla di così grave da non poter essere tranquillamente trovato con una rapida lettura. Qui di seguito ti segno io stessa i passaggi:

Allungò la mano con cui stringeva il pennello verso la tela per dare gli ultimi ritocchi al disegno su cui la tintura cremisi → Sistemerei un po' la punteggiatura in questa frase, poiché risulta un po' lunga da leggere senza qualche pausa incisiva che possa dare il giusto senso a tutto il periodo da te descritto
fosse stato racchiuso nella pietra.
Ma la sua opera era viva
→ Giacché è il seguito del pensiero precedente, la frase può tranquillamente continuare su quella stessa riga senza dover andare a capo, anche perché è sconsigliabile cominciare un periodo con una negazione
La tela non era altro che il corpo della sua vittima palpitante di dolore e inondato dal suo stesso sangue, spremuto fuori dai tessuti con violenza. → La tela non era altro che il corpo della sua vittima, palpitante di dolore e inondato dal suo stesso sangue, spremuto fuori dai tessuti con violenza.
La tela sudava sangue. → Comprendo il perché della parola “sangue” in questo punto ma, per evitare la ripetizione così vicina, utilizzerei un sinonimo qui o poche righe prima
Lui, mani nervose, non faceva altro che disegnare con lame aguzze seguendo i ricami dei muscoli guizzanti e il tendersi spasmodico dei nervi → Lui, mani nervose, non faceva altro che disegnare con lame aguzze, seguendo i ricami dei muscoli guizzanti e il tendersi spasmodico dei nervi
straziata da unghie e denti aguzzi.
Ma non sprecava nemmeno
→ Idem come sopra
di morte e e strumenti → Errore di battitura, la presenza di due “e”
era un inconveniente all’avanzata delle sue ricerche scientifiche a cui ovviava scegliendo semplicemente una nuova cavia → era un inconveniente all’avanzata delle sue ricerche scientifiche a cui ovviava, scegliendo semplicemente una nuova cavia
caffè letterario → Trattandosi presumibilmente del posto, dovresti scrivere Cafè letterario
dopo aveva ascoltata → dopo averla ascoltata
Gabrielle rantolo → Gabrielle rantolò

- Parere personale
Ormai in molti conoscono la ritrosia che provo quando mi vengono presentate storie sui vampiri, poiché spesso si finisce in polpettoni melensi in perfetto stile Twilight che mi fanno storcere il naso e non poco, ma da te non potevo aspettarmi null'altro se non una storia in cui i vampiri sono quelli che sono e basta, niente scenette da ragazzina e niente scrupoli di coscienza: morte nuda e curda e sete di sangue saziata alla prima occasione, spesso anche per motivi che non devono essere per forza condivisibili in una sfera strettamente umana.
Questo è proprio il tipo di storia che piace a me, con personaggi bizzarri che sanno far parlare di sé attraverso gesti e parole che altri potrebbero considerare folli, ma che per la loro persona, per il loro modo di essere, risultano del tutto coerenti con se stessi e non credono di star facendo qualcosa che potrebbe essere invece condannato per la follia che si sta dimostrando in quel determinato momento. Piccole cose che forse potrebbero offendere la sensibilità di stomaci deboli, ma non è di certo il mio caso e, anzi, tanto di cappello per il modo in cui ti sei saputa destreggiare senza però cadere nel banale o nello splatter troppo spinto da film di serie Z.

Recensore Veterano
23/11/14, ore 22:49
Cap. 1:

Edite contest!
Quarta classificata:

L'Artista - .:Melian:.


Grammatica: 9,5/10

Il testo è più che corretto. Mi è dispiaciuto davvero riuscire a trovare comunque qualcosa da segnalarti:
- "... guidò il movimento del pennello a farsi via via più forsennato ed energico, talmente veloce che occhi umano non avrebbe potuto seguirlo" = occhio umano;
- "Reclino il capo indietro e si fissò i polsi squarciati dalle punte acuminate dei ganci..." = reclinò;
- "Era lo stesso gesto di chi vuota un bicchierino di rhum d’un fiato. Ma era sangue, a colarsi sul mento" = colargli.
Come ho già dovuto dire ad altri, sono davvero triste di dover togliere mezzo punto solo per qualcosa di così infimo, però la grammatica è un parametro che considero davvero importante e, per me, il punteggio pieno deve essere l'eccellenza.

Stile e lessico: 11/12

Ho adorato la metafora (l'inganno!) iniziale, in cui si parla di tela e pennelli, e ho apprezzato molto il lessico che hai scelto di usare, ricercato e forbito, ma senza essere pesante. Seriamente, dovrebbero esistere più storie contenti il termine "lubrico" usato in modo corretto. A proposito, il lessico usato in questa frase mi piace in modo irragionevole: "Fece correre le setole del pennello, affilate come rasoi, in tocchi lenti e languidi per enfatizzare i particolari della composizione: un intrico di viuzze rosse come un rubino, fiumiciattoli che si snodavano senza un ordine apparente, ghirigori dal sapore arabesco".
Tolgo un solo punto perché, ogni tanto, le frasi sono un po' contorte e, forse, rallentano un po' la lettura.

Rispetto del tema del contest: 10/10
 
Questo parametro mi ha messo in difficoltà, perché non si tratta di un mio contest, pensato e ragionato da me; per questo motivo, ho deciso di basarmi su quanto richiesto dalla giudice originaria, Aki sama: "Il tema di questo contest è la pazzia. Mandatemi storie dove il protagonista è pazzo d'amore, o è talmente depresso da impazzire, si droga, è un assassino coi sensi di colpa etc. Voglio vedere gente che soffre, insomma" (per quanto continui a sembrarmi una richiesta poco chiara).
Qui direi che ci siamo: follia omicida correlata da genio artistico e spregiudicatezza, descritta con dovizia di particolari e senza scadere nello splatter. Penso che sarebbe perfetta anche se il protagonista non fosse un vampiro, anzi, in quel caso il bere il sangue sarebbe un di più.

Caratterizzazione dei personaggi: 9/10

L'Artista è perfetto e adoro che rimanga senza nome. Amo la cura e la dedizione con cui crea la sua opera, la sua consapevolezza di compiere il Male e il suo sadismo.
Mi sono innamorata del personaggio di Gabrielle e ho sofferto per lei... e, con mio grande sconcerto, ho compreso perché l'Artista ha scelto lei piuttosto che qualcun'altra. Probabilmente l'avrei scelta anch'io.

Gradimento personale: 14/15

Questa storia mi è piaciuta molto: i protagonisti, il tema, l'atmosfera, la citazione di Pavese e come è stata sviluppata; è un lavoro bellissimo e molto ben fatto, complimenti!
Dato che per tutte le storie ho deciso di estrapolare le frasi che ho preferito, ecco le tue:
- "Ricordava, in maniera blasfema e raccapricciante, un Cristo in croce di epoca bizantina, in quella posa contorta e coi polsi spezzati";
- "L’Artista era perso in quell’attimo dove la Volontà eterna affoga nel richiamo della Sete atavica e scatena la Bestia".

Per un totale di: 53,5/57

Recensore Veterano
05/11/14, ore 14:03
Cap. 1:

Recensione premio per il terzo posto al contest: "Halloween contest" da me indetto sul fourm di efp.


Grammatica: 22.9/25
Originalità: 19/20
Stile: 12/15
Gradimento personale: 7/10
Totale:61.9/70



Grammatica: Errori grammaticali non e ho trovati molti, però quelli presenti li avresti potuti evitare tranquillamente con una più attenta rilettura. Inoltre ritengo che tu abbia inserito troppe virgole, anche dove magari avresti potuto evitare, i punti abbondano, forse è voluto, però secondo me tendono a rallentare la lettura.
-      Gabrielle rantolo; Reclino il capo. Rantolò, reclinò.
-      non v’era. E’ sbagliato apostrofare le particelle pronominali atone davanti a vocali diverse da “i”.
-      dopo aveva ascoltata. Dopo averla ascoltata.
-      a cui. Cui […]
-      coi polsi spezzati. Con i polsi spezzati.
-      che occhi umano non […] che occhi/o umani/o non […]
Originalità: Era da un bel po’ di tempo che non leggevo storie in cui i vampiri fossero cattivi, in questo caso del tutto sadico e fuori di testa. Originale l’idea di utilizzare una semplice frase, una citazione per attirare l’attenzione del predatore verso la sua prossima vittima ma soprattutto l’idea di costringerla a ripeterla proprio poco prima di morire. Anche se costringerla non è il termine adatto, visto che comunque la ragazza sarebbe morta.
Stile: Potrebbe essere più fluido e scorrevole se tu non avessi abbondato con punti e virgole anche dove magari avresti potuto evitare.
Nell’arco di tutta la storia sei riuscita a mantenere sempre lo stesso ritmo, nonostante costringa il lettore a fermarsi ogni due per tre come già detto.


Gradimento personale: La citazione all’inizio mi è piaciuta molto, come se fosse stata un’anteprima di quello che mi sarei dovuta aspettare, e l’aspettativa non è stata delusa, o per meglio dire non troppo. Come già ripetuto non ho apprezzato molto le continue interruzioni dovute ai punti o alle troppe virgole, sono arrivata al punto di non vedere l’ora di arrivare alla fine della storia… e per me che adoro leggere è tutto dire. Comunque ti consiglio di ridare un’occhiata alla storia e magari rivedere qualche segno di punteggiatura.

02/09/14, ore 12:51
Cap. 1:

Bellissima, appassionante, coinvolgente.
NOn amo per niente la crudeltà fine a se stessa, ma hai comuqnue saputo trasmettere perfettamente il sadismo malsano del protagonista, la sua mania, la sua mente malata in un gioco di rosso sangue, morte e ironia cinica.
E' un testo crudo, ma inevitabilmente bello e coinvolgente.
Non hai solo lasciato trasparire la passione di questo mostro di persona, ma lo hai quasi trasceso, elevandolo, quasi come se il suo fare non fosse a tutti gli effetti un crimine o un abominio, ma piuttosto un piacere malsano quasi legittimo.
Ammetto che mi siano venuti i brividi, molto molto brava!
Alla prossima

Recensore Master
13/08/14, ore 11:54
Cap. 1:

Omioddio! E tu questa la definisci soft?
Questa è tremenda sul serio! Hai un'abilità descrittiva, una capacità d'immedesimazione che trovo fenomenali.
Fa davvero accapponare la pelle l'idea del vampiro-artista, del suo sadismo nel dipingere la sua "tela"... E poi la citazione... Io adoro Pavese, non potrò più leggerlo sotto la stessa luce! XD.
Brava, brava, bravissima. Credo proprio che qui tu ti sia superata!

Melianar

Recensore Veterano
22/07/14, ore 18:12
Cap. 1:

Sto male, sto davvero male.
Sono davvero disgustata.
E tu dici che è SOFT?! È la cosa più contorta che io abbia mai letto. Ovviamente è un complimento, perché ho notato che è voluto.
Mi ero dimenticata di guardare il genere ed ero andata avanti con la lettura convinta che stesse dipingendo una tela. T_T
È un vampiro veramente raccapricciante quello di cui hai scritto e ha una mente veramente malata.
Mi spiace immensamente per la malcapitata che ha avuto solo il dono di recitare bene. T_T
Hai usato perfettamente quella frase e ammetto che all'inizio non sapevo che potesse avere un significato simile!
Se fossi stata io quella donna, non l'avrei mai detta solo per fagli piacere, impedendogli di fare il quadro perfetto nella sua mente malata!
Non ho altro da aggiungere soprattutto perché non voglio rievocare quei brutti ricordi. D:
E anche qui ti rinnovo i miei complimenti: scrivi davvero bene e le tue descrizioni sono dettagliate ma chiare e riescono ad arrivarmi con una fluidità disarmante.
Saluti.
Elsker.