Adoro questa fic, perché va perfettamente incotro ai miei gusti personali. Potrei rileggerla ventimila volte, senza stancarmi.
Il punto forte è senza dubbio l'ambientazione: dire che mi sono sentita sul campo di battaglia, con la confusione, con la morte, con i fucili e il fango, è dire poco. La vorrei definire un'accurata ricostruzione, per quanto io non possa conoscere fino in fondo la realtà di un campo di battaglia. Però, a sentimento, direi che il realismo c'è.
Inoltre il ritmo prende, incalza, ti tiene incollato allo schermo fin quando non finisci, fin quando non arrivi a riposarti anche tu all'ospedale. Il pov di Arthur, a mio parere, è gestito magnificamente. Non potrei aggiungere altro.
E poi questa fic, oltre ad essere storica, a trattare della seconda guerra mondiale, ad avere come protagonista Arthur, ad avere la meravigliosa (XD) presenza di Francis, a trattare di una battaglia in un modo così crudo e allo stesso tempo che rende tutta la disperazione che ci sta dietro, oltre tutte queste cose che la rendono Luce ai miei occhi, c'è pure Winston! E Dio solo sa quanto adori tali "comparsate". <3
Solo su due cose mi sento di riprederti: la prima è "sè stesso", che non vuole l'accento ù_ù (mode on: maestrina), la seconda è quando fai usare il termine "capoccia" ad Arthur; questa è proprio una sottigliezza, ma io troverei meglio sostituirlo con "testaccia". Capoccia mi da più l'idea di qualcosa di infatile, bambinesco, ma comunque carino, e mal si accorda con il contesto; sempre secondo la mia opinione. ^^ |